Doc sessuale: terapia relazionale

Salve!
Sono uno studente di 25 anni. In breve vi spiego la mia situazione.

Per tutto il 2013 ho vissuto una relazione con una ragazza della mia età abbastanza conflittuale. Vi basti pensare che per circa 5 mesi ho cercato di vivere il mio sentimento segretamente dato che lei era già impegnata in una relazione. Non appena la sua relazione finì, lei decise di lasciarsi andare con me. In realtà io avevo già cominciato a cambiare atteggiamento e ho vissuto fino al gennaio 2014 nel dubbio... se buttarmi o no.
Questo ha logorato il nostro rapporto, caricandomi di sensi di colpa e di insoddisfazione. A gennaio decidiamo di terminare il rapporto e lì ho iniziato a sentire un forte senso di abbandono. Ogni volta che guardavo una ragazza pensavo alla mia ex compagna con altri uomini e ciò era motivo di forte ansia e attacchi di panico notturni. Decido allora di iniziare un percorso di psicoterapia sistemico-relazionale. Questo mi ha portato a riflettere su molti aspetti di me, quali indecisioni circa il mio futuro professionale e la mia ossessione di controllo totale, nonché il rapporto con l'ignoto. Ho proprio approfondito questi aspetti dopo aver elaborato il mio rapporto con la ex.
Dopo circa un mese, parlando con un amico, ho avuto come uno scossone e mi sono ripreso subito da quello stato. Ho iniziato a guardare con libertà le altre ragazze, riprovando attrazione e non ansia. Il pensiero di lei con altri non mi disturbava più.

Circa un mese fa, mi viene fatta un'offerta di lavoro che accolgo con grande entusiasmo. Dopo un solo giorno, però, avverto una mancanza di energie e di insicurezze e, d'accordo con la mia terapeuta, decido di sospendere l'offerta fino a una completa ripresa.
Tre giorni dopo, mi addormento in piena notte con il pc sulle gambe e la luce accesa (aggiungo questi particolari solo perché di solito ho un sonno disturbato se non mi metto comodo e al buio). Alle tre di notte mi sveglio con un fortissimo attacco di panico! Nel sogno che stavo facendo prendevo consapevolezza di una mia omosessualità e per questo la mia relazione era andata male. Nessuna scena in particolare. Nel forte stato di shock, allora, cominciano a spuntare senza controllo delle immagini omosex nella mia testa, causandomi un livello di ansia altissimo. Dopo una settimana decido di tornare a casa (sono uno studente fuori sede) sospendendo per forza di cose la terapia. Vedo uno psichiatra, il quale mi ha prescritto 5 gocce di cipralex al giorno e Tavor oro in caso di bisogno. In più mi ha indirizzato verso un altro terapeuta relazionale. Ho fatto due incontri con lui e riconosce il peso della mia ossessione, ma dice di non volerla trattare perché pensa il problema risiedi nelle mie insicurezze, nella mia mania di controllo delle situazioni e nell'incapacità di fare scelte indipendenti.
Intanto il livello di ansia è quasi normalizzato, ma i pensieri rimangono e sono debilitanti.
La mia domanda è: dovrei chiedere al terapeuta di concentrarci di più sull'ossessione?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
solo lo specialista che l'ha incontrata direttamente può valutare concretamente la sua situazione e il da farsi.
Lei può comunque portare al suo curante ogni dubbio, perplessità, bisogno e discuterne con lui, è importante per il corretto e proficuo procedere del percorso terapeutico.
L'orientamento sistemico è tra quelli particolarmente indicati per l disagi che espone, con quello cognitivo comportamentale e breve strategico.
Valuti poi come si trova con il nuovo terapeuta.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2022
Ex utente
Gentile Dottoressa,

la ringrazio per la risposta rapida e rassicurante. Avendo letto su internet moltissimo materiale (sia in italiano che in lingua inglese) sul doc sessuale, avevo dubbi sulla terapia e la voglia di "evadere" verso la cognitivo-comportamentale.

In effetti con il terapeuta attuale stiamo affrontando degli argomenti che sono più radicati dentro di me e non sul piano mentale ma dell'agire, con compiti semplici (ad esempio, andare al cinema da solo). Nutro molta fiducia in lui ma:
1) provo ansia nel rapportarmi con lui a causa del DOC
2) nei momenti di sconforto ho avuto voglia di evadere.

Ora mi trovo in uno stadio strano... l'ansia è quasi nei limiti della norma ma ho un costante bisogno di testare il DOC, causando sconforto. Il fatto è che non lo faccio apposta, ma appena guardo un uomo in tv o in giro per le strade mi viene in mente il pensiero ossessivo. Non è nemmeno "sono gay" come all'inizio, ma più un ricordarmi del mio disturbo... capita però che se sono distratto non faccio nemmeno caso a chi mi circonda.
È normale nell'ottica di una guarigione? O sono ancora alle prime fasi?

Tra l'altro la cosa che mi disturba maggiormente è non riuscire in questo modo a contattare le emozioni se non l'ansia.

Vi ringrazio ancora per il supporto!!
[#3]
dopo
Attivo dal 2014 al 2022
Ex utente
Gentili medici,

sento di migliorare ogni giorno sempre di più. Ieri sera, improvvisamente, ho sentito il livello dell'ansia abbassarsi notevolmente. Guardando la TV ho iniziato anche a non avere il pensiero ossessivo in modo alterno (tornava ogni 4-5 minuti ma per pochi secondi). Oggi ho avuto dei momenti di scoraggiamento ma più o meno mi sento come ieri.

Arriverò mai al punto che questi pensieri non si presentino più? Non sono più ossessioni sessuali, ma semplicemente osservo in maniera ansiosa le persone in TV o che mi circondano (senza differenza di età e soprattutto uomini. Quando osservo le donne mi chiedo se riuscirò più ad avere una relazione normale nuovamente con loro).

Vi ringrazio in anticipo per la risposta.

Cordiali saluti.
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