Ossessioni, paranoie, ipocondria da hiv

Salve a tutti.
Scrivo nella speranza che qualcuno degli specialisti di questo portale possano aiutarmi nel comprendere, almeno, la strada giusta da percorrere nel risolvere un problema che mi affligge da quasi un anno ormai.
Cerco di riassumervi il tutto in breve: a partire dal gennaio 2011 ho avuto una relazione con una ragazza (la mia prima esperienza) e dopo poche settimane ho cominciato ad avere con lei rapporti non protetti. Non vi nascondo che è stata un'esperienza importate per me per certi versi positiva ma per altri veramente negativi, erano infatti frequenti i periodi in cui il nostro rapporto diventava molto teso per alcuni motivi che non vi sto ad elencare e tutto ciò generava in me molta ansia (che si accumulava a quella legata agli esami di maturità, al test di medicina ecc). Dopo diverso tempo (settembre 2012) in cui si alternavano momenti felici con periodi nettamente più pesanti ci siamo lasciati, proprio poche settimane dopo che riuscii a vincere il concorso di Medicina. Molto tempo dopo però cominciai a rimuginare sul mio rapporto con questa persona e iniziai anche ad avere un certo pentimento per aver instaurato un rapporto del genere con questa ragazza. Sono arrivato poi a rimuginare anche sulla nostra vita sessuale e proprio allora giunse il momento in cui si è materializzato il mio incubo: leggendo su internet ho notato che la sindrome retrovirale acuta dopo inf da HIV mostrava gli stessi sintomi e segni tipici della mononucleosi (dopo poco tempo che ebbi il I rapporto non protetto con questa persona, che a sua volta era stata precedentemente con altri ragazzi senza precauzioni, sono stato male e il mio medico di famiglia mi ha diagnosticato, dopo una serie di esami, una banale mononucleosi).; li mi sali il panico (siamo al giugno 2013) fino al punto tale da,recarmi dal mio medico di fiducia per farmi fare l'impegnativa del test per hiv. Il test fortunatamente è uscito negativo e ho rispettato tutti i termini (si può fare diagnosi di certezza,di sieroconv solo dopo 6 mesi).
Inutile nascondere il mio sollievo che, però, non durò a lungo anzi si manifestò nuovamente la mia angoscia e timore per l'hiv e oggi ancora è cosi, sotto forme più subdole. La mia mente cerca in tutti i modi di convircermi che sia malato di hiv, che il risultato del test sia stato in qualche modo errato (scambio di provette, errore del macchinario,ecc). Io, credo per difendermi, di conseguenza vado su internet o leggo sui libri per informarmi sul test e sulla malattia cercando in qualche modo di placare questa bestia che, ormai giornalmente, si ripresenta. Il sollievo è immediato dopo le consultazioni, ma l'angoscia, il malessere e la paura so ripresentano ogni volta più forti di prima.
Non so cosa fare, ho paura e non riesco più a studiare nel miglior modo possibile e a divertirmi perché questa cosa mi condiziona parecchio.
Cosa mi consigliate di fare? Di rifare le analisi per l'hiv oppure di comportarmi in modo,diverso?
Spero in un Vostro aiuto.
[#1]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

forse comportarsi in modo diverso ed andare da uno psicologo (o da uno psichiatra) può essere la soluzione adatta, se non altro per curare le ossessioni, le paranoie e le ipocondrie.

Daltronde, se vuole fare il medico come professione come pensa di stare in reparto con questa ossessione da HIV?

Forse angoscia, malessere e paura si presentano più forti perchè c'è qualcosa dietro di cui è bene diventare consapevoli ed affrontare, appunto in modo diverso.

Daltronde la filosofia medica prevede che se una cura non funziona è necessario rivedere la diagnosi o il piano terapeutico.

O no?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#2]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
(..), credo per difendermi, di conseguenza vado su internet (..)
intanto legga questo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio sia il dott. Bellizzi che il dott. De Vicentiis per la risposta immediata.

Per quanto riguarda il discorso del dott.Bellizzi volevo però sottolineare che la mia ossessione non è quella di contrarre l'HIV in ospedale ma è quella legata al fatto di essere già malato e di avere il timore che il test che ho fatto non abbia ottenuto un risultato esatto. Da qui poi si sviluppa l'angoscia e altre paure contingenti legate alla mia vita.

Per entrambi i professionisti, ma anche per gli altri che spero vogliano esprimere un parere, avevo una semplice domanda da rivolgere:
quotidianamente, quindi prima magari di cominciare un iter da uno esperto in materia (sicuramente uno psicologo), come devo affrontare questo disagio? Perché il discorso è che alterno momenti di panico a momenti invece normali in cui mi rendo conto della follia dei pensieri che mi assalgono nei periodi bui. C'è qualche modo per gestire autonomamente questa cosa? (io per esempio cerco di evitare, nei momenti di panico, di connettermi sul web e di cercare ulteriori rassicurazioni)..

Grazie per la cortese attenzione
[#4]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,
ecco la risposta.

> quotidianamente, quindi prima magari di cominciare un iter da uno esperto in materia (sicuramente uno psicologo), come devo affrontare questo disagio?

QUotidianamente deve affrontare questo disagio convincendosi che deve continuare l'iter da un esperto in materia dal vivo, come prosecuzione dell'iter già iniziato portando da un esperto on-line il suo disagio.

Se ero solo uno psicologo virtuale sceglievo una foto *più migliore assai* di quella attualmente usata nel mio profilo!
[#5]
dopo
Utente
Utente
Cari Dottori.
Ho seguito il vostro consiglio e mi sono rivolto ad uno psicologo per trattare queste ossessioni che mi perseguitavano ormai giornalmente.
Dal momento in cui ho fatto le prime visite con il dottore ho subito avvertito un netto cambiamento nell'intensità di queste sensazioni, nel senso che adesso difficilmente, almeno per ora, si sono manifestate provocandomi pesanti stati d'ansia e d'angoscia.
Sono comunque convinto che questi "fantasmi" possano rispuntare fuori da un momento all'altro.
Quello che volevo chiederVi, se possibile, era capire se è possibile prevedere, dal momento in cui si inizia il trattamento, per quanto tempo ancora avrò bisogno di continuare con la terapia. Il problema è sorto perché a breve dovrò allontanarmi da casa (università) e non vorrei subire delle ricadute spiacevoli.
Vi ringrazio per l'attenzione.

Distinti saluti
[#6]
Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Quello che volevo chiederVi, se possibile, era capire se è possibile prevedere, dal momento in cui si inizia il trattamento, per quanto tempo ancora avrò bisogno di continuare con la terapia. Il problema è sorto perché a breve dovrò allontanarmi da casa (università) e non vorrei subire delle ricadute spiacevoli.
Vi ringrazio per l'attenzione.
Caro ragazzo,
il collega che l'ha accolta non le ha dato un tempo presunto di durata del trattamento? di solito lo si fa. Comunque glielo può chiedere tranquillamente.Noi da qui non siamo in grado di rispondere ad una domanda che solo il collega che la segue può. Quanti incontri ha già fatto?

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa.
Mi ha detto che ancora ci vorrà qualche seduta. Finora in totale ho fatto 5 sedute..
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Difficile stabile la durata di una terapia psicologica!

E il cambio cità non dovrebbe essere un problema. Si possono concordare sedute quando rientra a casa, oppure cercare un terapeuta nella città dove andrà.

Sono tutte cose di cui può tranquillamente parlare con il suo terapeuta e cercare insieme una soluzione.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per la cortese attenzione e la pronta risposta
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