Abbandono e dipendenza affettiva

Buongiorno,
ho 33 anni e mi sto per sposare. Premetto che sono felicissima col mio compagno: penso che sia la persona giusta per vivere tutta la mia vita con lui e non ho alcun dubbio.
Tre anni fa, prima di conoscere lui (su internet), avevo avuto una "relazione a distanza virtuale" con un ragazzo dall'altra parte del mondo, una relazione molto sofferta, infatti dopo 6 mesi di chat 24 ore su 24, ha deciso di troncare con me definitivamente dopo un litigio ed e' sparito nel nulla.
Ho sofferto molto, io penso che sia dovuto anche in parte dal fatto che mio padre sia morto quando io avevo solo 9 anni (ed era separato e viveva lontano da me da 6 anni prima della sua morte), penso che la sofferenza dalla separazione improvvisa da questa persona abbia riaperto in me una sofferenza repressa.
Ho conosciuto poi il mio attuale compagno (anche lui a distanza) e poco dopo si e' trasferito da me e stiamo ora coronando il nostro sogno.
Nel frattempo, quest'altro ragazzo, che chiamero' "ex", e' sempre riapparso in sordina, con la scusa di tenere alla mia amicizia.
I primi tempi, vista la gelosia del mio partner, l'ho sempre allontanato anche se il desiderio di parlargli era molto forte, ma lo gestivo per rispetto del mio compagno.
Allontanarlo era uno stress emotivo, io sentivo di volergli parlare, era diventata un'ossessione, come era un'ossessione la sua, di voler essere a tutti i costi mio amico.
Ci siamo sempre un po' cercati, senza mai affrontare conversazioni vere e proprie, finchè è successo, poi l'ho bloccato, poi sbloccato e gli ho parlato, poi ancora uguale, poi di nuovo e ancora per qualche volta e lui sempre li pronto.
Sembra che io non possa fare a meno di lui anche se razionalmente so che non e' corretto nei confronti del mio partner.
Ci tengo a dire che lui, sia ora, sia quando flirtavamo, non ha mai esplicitamente parlato di sesso.Non lo nomina mai, e anzi, se sono io a nominarlo mi interrompe quasi scandalizzato. La sua insistente amicizia nei miei confronti sembra piu' essere una sorta di protezione, come se volesse essere un amico fraterno, una persona che mi ama ma non eroticamente
La cosa mi turba ancora di piu', perchè mi confonde, sono molto introspettiva e sono arrivata alla conclusione che associo sempre di piu' questa persona alla mancanza di mio padre e di una figura che a distanza (proprio come mio padre negli ultimi anni di vita insieme), mi protegga e mi stia vicino.
Non capisco perchè lui sia legato a me e cosa voglia: è normale che una persona ricerchi cosi' insistentemente un'amica a distanza?
In più il problema vero e proprio è il mio compagno, che non sopporta il mio ex, non vuole che gli parli, lo odia, lo teme e quindi se io volessi parlargli (cosa che in questo momento sto facendo), sarebbe in segreto. Odio i segreti, non ne ho con lui. Aggiungo che a novembre, l'ex viene in Italia e vuole conoscermi dal vivo, da una parte penso che risolverebbe tutto, materializzandosi, ma d'altro il mio compagno non lo accetterà mai
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

visto che ama la sincerità, deve scegliere su cosa essere sincera: se essere sincera con il Suo ex-virtuale-digitale o con il in-carica-reale-analogico e scegliere quale dei due merita di essere soddisfatto: se il virtuale che la vuole rendere analogica o se l'analogico che non vuole contatti con il passato.

Scelga cosa fare e valuti le conseguenze.

L'amore è sacrificio ma è anche dire *no*, e delle volte anche dire *si* seppur volendo dire *no*.

Ma Lei, a parte fare quello che vogliono gli altri (1. dimentica i tuoi ex; 2. ti voglio conoscere dal vivo) cosa vuole fare?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Non capisco perchè lui sia legato a me e cosa voglia: è normale che una persona ricerchi cosi' insistentemente un'amica a distanza? >

Gentile Utente,
sposterei il focus dell'attenzione su lei anziché su questo ragazzo che probabilmente ha riempito spazi di solitudine e vuoti affettivi. <una relazione molto sofferta, infatti dopo 6 mesi di chat 24 ore su 24...Allontanarlo era uno stress emotivo, io sentivo di volergli parlare, era diventata un'ossessione, come era un'ossessione la sua >

<penso che la sofferenza dalla separazione improvvisa da questa persona abbia riaperto in me una sofferenza repressa.>
Non solo la separazione, ma il fatto stesso che abbia coltivato un rapporto virtuale diventato un'ossessione come lei stessa dice, meriterebbe di essere compreso più a fondo.

<l'ex viene in Italia e vuole conoscermi dal vivo, da una parte penso che risolverebbe tutto, materializzandosi, ma d'altro il mio compagno non lo accetterà mai >

E' comprensibile da parte del suo compagno poiché se è corretto mantenere spazi e amicizie personali pur se in coppia, qui sembra si tratti di altro, dai connotati diversi di un'amicizia; non mi sembra comunque la soluzione al problema quella da lei paventata proprio per il modo con il quale vive ancora dentro di lei questa presenza.
<associo sempre di piu' questa persona alla mancanza di mio padre e di una figura che a distanza (proprio come mio padre negli ultimi anni di vita insieme), mi protegga e mi stia vicino. >

Dal mio punto di vista vuoti affettivi e perdite non del tutto elaborate meriterebbero di essere approfonditi direttamente, non da qui, mediante l'apporto di un nostro collega alla luce della sua storia di vita personale e familiare.

Dice di essere felice con il suo partner e di non avere dubbi eppure il fantasma di un rapporto virtuale è ancora così presente con le conseguenti difficoltà a troncarlo.
Che tipo di rapporto ha con il suo compagno?
Quanto lo sente vicino?
Quali altri affetti nella sua vita, familiari, amicali?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gent. Dott. Bellizzi,
grazie per la sua risposta.
Invece di soddisfare uno o l'altro, io vorrei soddisfare la mia curiosità.
Accadde infatti con le relazioni virtuali, che si tenda ad idealizzare la persona con cui si parla, pertanto penso e ne sono "quasi" convinta, che vedendo l'ex di persona e materializzandolo, tutto quello di represso in me si plachi.
Ma è il "quasi" che mi blocca, nel rispetto del mio partner.
Lei dice: "L'amore è sacrificio ma è anche dire *no*, e delle volte anche dire *si* seppur volendo dire *no*."
Ma il concetto è espresso giusto e quindi in antitesi o voleva dire che si dice *no* seppure volendo dire *si*.
Io no a lui, per rispetto del mio compagno, l'ho detto molteeeee volte!
Il problema è che non riesco ad essere coerente con me stessa (difficile per una testarda come me).
Sento l'esigenza di parlargli come un bisogno e spero, e credo, che vedendolo tutto scemerà.
Farlo di nascosto mi fa soffrire tantissimo pero', sono anche un'onesta patologica!!! Purtroppo però il mio compagno non lo sopporta e non c'e' modo di fargli cambiare idea.
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dopo
Utente
Utente
Gent. Dott.ssa Rinella,

sono d'accordo con Lei su tutto.
Solo leggendo le sue parole mi viene un vuoto dentro.
Purtroppo non ho i mezzi per affrontare una terapia in questo momento.
La mia famiglia, si, è un po' complicata, molto più della norma, ma non mi e' mai mancato nulla, se non una figura paterna.
Rispondo alle sue domande:

Che tipo di rapporto ha con il suo compagno?
dolce, affettuoso, protettivo, completo, non ho mancanze.
Forse e' fin troppo presente nella mia vita, è poco indipendente e tutti i suoi interessi ruotano intorno a me.
Abbiamo gli stessi obbiettivi e vogliamo crearci una famiglia tutta nostra, purtroppo la natura in questo momento ci rema contro perche' è da un anno che cerchiamo di avere un figlio.

Quanto lo sente vicino?
Vicinissimo. Io sono molto affettuosa, ma ho sempre bisogno anche di stare un po' sola. Questo non significa con altre persone, anzi, mi ritengo un po' asociale.
Siamo una squadra comunque, mi aiuta ad affrontare il bello e il brutto della vita. Sono fortunata, per questo non vorrei mai rovinare questo rapporto.

Quali altri affetti nella sua vita, familiari, amicali?
Ero molto legata a mia nonna, che e' scomparsa qualche anno fa.
Mia madre è un'istituzione piu' che una figura materna.
Mio padre manca da quando avevo 9 anni.
Ho delle sorellastre con cui ho un bel rapporto, ma non vivo la famiglia come loro. Io mi sono sempre sentita diversa da tutti e ne ho sempre sofferto. Sono anche quella più scaltra della famiglia, quindi quella che e' sempre stata "emarginata" perche' tanto se la cava sola.
Amici: tendo a parlare molto della mia vita con tutti, mi sfogo così, ma dall'altra parte, ho avuto tante delusioni da parte di amici. Ritorna il concetto del sentirsi diversa e quindi si, ho il mio gruppo di persone amiche, ma spesso e volentieri mi sento e mi piace stare sola.

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Sono fortunata, per questo non vorrei mai rovinare questo rapporto.>

Sono felice per lei e allora lo coltivi in serenità, magari cercando di capire che l'altro - il fantasma virtuale -non è la panacea per i vuoti sperimentati, è l'idea che si è fatta di questa persona attraverso il rapporto virtuale così intenso e oserei dire disfunzionale, se era diventato un'ossessione e ancora la turba e confonde. Un rapporto che non la aiuta, anzi.

Lo lasci dietro alle spalle, non credo dati i presupposti che possa transitare in un'amicizia sana.

Guardi al presente e al futuro, il suo compagno, la famiglia che intendete costruire e cerchi magari l'apporto di un nostro collega, può riferirsi al servizio pubblico, ad esempio presso il Consultorio Familiare ASL del suo territorio. <Io mi sono sempre sentita diversa da tutti e ne ho sempre sofferto> vale la pena di lavorarci un po' per conquistare maggiore serenità, coraggio si può fare!

I miei più cari auguri e se crede ci faccia sapere.