Ansia da prestazione e generalizzata

Gent.mi dottori,

Per la cura dell'ansia da prestazione in qualunque campo, per esempio anche a lavoro spesso è causa di miei molti errori, cosa è meglio una psicoterapia cognitivo comportamentale o una psico analisi? oltre ad eventuali farmaci... ovviamente ogni caso è a sé ma in generale come è la prassi o la giusta via?
grazie mille
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
è' sempre per suo fratello che si sta informando?
Innanzitutto occorre una valutazione specialistica diretta per diagnosi ed eventuale percorso terapeutico rivolgendosi a un nostro collega.
Per i disturbi d'ansia, se di questo si trattasse. sono particolarmente indicati percorsi focalizzati e attivi, come ad esempio quello cognitivo comportamentale.

Per informazioni su vari approcci terapeutici può leggere qui
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Salve dott.ssa la ringrazio. Il problema è sempre mio fratello. Purtroppo non ha ancora iniziato la scuola da circa due giorni proprio perché teme una crisi di nausea e vomito. Questa cosa adesso non lo fa uscire di casa. Dieci giorni fa il medico curante gli ha prescritto plasil e EN, quest'ultime circa 8 gocce x due volte al dì. Sembrava tutto per il meglio, usciva con il motorino, anche se non era proprio tranquillo e ci pensava sempre al fatto che potesse sentirsi male. Arrivato il primo giorno di scuola rieccoci ripiombare nelle crisi di vomito e rifiuto ad affrontare la situazione. Inoltre questa cosa mi fa stare molto male, nonché non sia normale per carità, ma non riesco a metterci quel distacco giusto per non soffrire anche io. Poi rischio addirittura di fare più male del previsto a mio fratello e non aiutarlo per niente. Domani mia madre ha fissato un incontro con uno psicologo. Come posso avere il giusto distacco e aiutare i miei genitori senza trovarmi troppo coinvolto? inoltre, può darsi che mio fratello soffra di queste cose perché in un ultimo dell'anno(2013) abbia abusato un po' troppo di alcolici? oppure che sia anche l'ambiente familiare, io che soffro di ansia e depressione e ipocondria, abbia "trasmesso" questa cosa a mio fratello? cioé abbia creato un clima "sfavorevole" all'umore degli altri familiari compreso il suo?
Scusate le mie domande che possono sembrare un po' assurde, ma non sto molto bene in questo momento.

Cordiali saluti
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