Estrema paura di rimanere sola.

Gentili psicologi,
sono una ragazza di 23 anni, esteticamente bella, felicemente fidanzata con un ragazzo che mi adora e prossima alla laurea. Mi reputo una persona abbastanza fortunata nella vita, ma purtroppo, le delusioni in amicizia, mi causano grossi problemi. Tutto è iniziato 3 anni fa. Improvvisamente, non appena mi fidanzai, le ragazze del mio gruppo iniziarono ad escludermi. Non mi invitarono più ad uscire con loro e poco a poco si sono allontanate definitivamente. Ho chiesto spesso un chiarimento, un dialogo, ma non ho ottenuto risposta. Ancora oggi non conosco i motivi del distacco. Dopo un pò di tempo sono riuscita a ricrearmi una comitiva di amiche. Per due anni non ci sono stati problemi ma, circa 2 mesi fa, c'è stato un litigio molto sciocco con una ragazza del gruppo. Risolvemmo (grazie alla mia insistenza) dopo un paio di giorni, tra abbracci e dolci parole. Insomma, tutto sembrava tornato come prima. Il problema è che dopo poco tempo questa persona si è allontanata da me e, insieme a lei, anche le altre ragazze del gruppo. Insomma, la storia si ripete. Non credevo fosse possibile che accadesse la stessa cosa. Molte volte mi sono interrogata e chiesta se il problema di tutto sono io ma, onestamente, non ho mai trovato una motivazione logica. Sono una persona molto scherzosa, anzi, direi che sono l'anima del gruppo. La gente si diverte in mia compagnia, almeno così sembra, ma ci mette molto poco ad eliminarmi. Tutto questo mi fa stare molto male. Ho sofferto di attacchi di panico nel corso della vita, anche recentemente, ma non ho mai preso farmaci perchè intendo farcela da sola. Non riesco a vivere felicemente perchè mi sento completamente sola, ho la sensazione che non importi a nessuno di me, che nessuno importi sapere come sto, che nessuno alza il telefono per chiamarmi senza che lo faccia io per prima. Ho altre amiche, ma sono tutte lontane da me, per motivi di studio, a parte una, a cui devo tutto. Vorrei capire come comportarmi in questi casi, come farmi forza, come ricominciare...alla mia età sembra così difficile fare nuove amicizie. Ho bisogno di qualcuno che dimostri di tenerci a me. Se non avessi il mio ragazzo sarei rovinata.
Vi ringrazio per il consulto.
Cordialità
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
sembra che lei non riesca a trovare il bandolo della matassa per quanto concerne le sua difficoltà nel mantenere le amicizie.
Pensando e ripensando non riesce a trovare nulla che riguardi i suoi atteggiamenti o modi di porsi che potrebbero concorrere a detrminare l'allontanamento degli altri.
Eppure quanto succede nelle relazioni non dipende solo dagli altri, ma anche da noi, dal nostro modo di porci e intendere le relazioni.

Ad esempio il modo in cui esprime il suo bisogno di essere validata dagli altri < Ho bisogno di qualcuno che dimostri di tenerci a me. Se non avessi il mio ragazzo sarei rovinata.> dato poi il titolo che ha dato al suo consulto sarebbero da comprendere meglio alla luce della percezione che lei ha di sé e della sua storia di vita.

Pensa di avere sufficiente autostima?

Nulla poi ci dice sulla sua vita in altri ambiti, familiare, studio/lavoro, rapporto con il suo ragazzo.

<Ho sofferto di attacchi di panico nel corso della vita, anche recentemente, ma non ho mai preso farmaci perchè intendo farcela da sola>
Ma gli attacchi dipanico continuano o sbaglio? Ci può dire di più? Mai diagnosticati a livello specialistico?
Ha mai pensato ad altre opportunità, oltre ai farmaci, per farvi fronte?
Senza nulla toglierle, crede che se fosse possibile farcela da sola peristerebbero ancora?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
non ho mai dubitato di me stessa. La mia autostima è piuttosto alta, so di non avere qualcosa in meno rispetto agli altri e mi sento in grado di competere con tutti. Sotto questo profilo, fortunatamente, mi sento forte.
Per quanto riguarda l'ambito familiare ho subito qualche trauma. Purtroppo da ragazzina (13 anni) ho perso mio padre. E' morto a seguito di un problema cardiaco. Ero molto legata a lui e sorprendentemente, mi sono ripresa (credo apparentemente) quasi subito. Sono figlia unica e vivo con mia madre. Lei per me è fondamentale, abbiamo un rapporto molto buono; non mancano le normali litigate, ovviamente. Con i miei parenti materni ho un ottimo rapporto. La famiglia è piuttosto unita. Non posso dire lo stesso della parentela paterna, ma ciò non ha un impatto negativo sulla mia vita, mi lascia piuttosto indifferente.
Nello studio sono abbastanza produttiva. Non mi impegno molto ma riesco comunque a raggiungere i miei buoni profitti. A breve finirò l'università.
Il rapporto col mio ragazzo è più che ottimo. Siamo legatissimi e andiamo d'accordo. Credo che sia il punto fermo della mia vita, insieme a mia madre.
Ho avuto i miei primi attacchi di panico sei anni fa, in un periodo apparentemente tranquillo. Il tutto si è verificato nell'arco di una settimana. Non si sono ripetuti altri episodi fino all'inizio di quest'estate. Anche questa volta per una settimana intera, si sono verificati degli attacchi. Questa volta però sono stata in grado di gestirli molto meglio e sono stati di scarsa entità.
Spero che le informazioni siano abbastanza dettagliate. Cosa mi consiglia a tal proposito?
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentile
Mi associo alla dottoressa Rinella che mi ha preceduta ed aggiungo solo due piccole cose sperando di esserle utile.
Perdere una figura di riferimento come lo è un padre ha certamente un peso, soprattutto all'età in cui lo ha perduto lei. Leggendo il suo post, traspare chiaramente che il suo disagio è strettamente collegato al rapporto con gli altri e come lei stessa dice, al timore di rimanere sola.
Premesso che il timore a volte può nascondere un desiderio, in questo momento lei ha bisogno di trovare le strategie migliori per affrontare e risolvere le sofferenza e per questo le occorre un'ancora di salvezza. Non esiti ancora e faccia dei colloqui con un/una collega vedrà che questo momento tortuoso e difficile le porterà frutti inaspettati.
Cari auguri

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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dopo
Utente
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Grazie mille per il consulto anche a lei dottoressa Dei. Ho già avuto qualche colloquio con una psicologa del consultorio della mia città. Lei stessa mi ha detto che sono sicuramente molto emotiva a causa della perdita di mio padre.
Non so se possa servire, ma aggiungo un particolare. Ho, sin dall'infanzia, un rapporto molto più sincero con i soggetti di sesso maschile. Ho sempre avuto moltissimi amici maschi e poche amiche donne. Le relazioni con gli uomini non hanno mai attraversato periodi di crisi, non ci sono stati mai dei litigi, anzi, il rapporto è stato ed è tuttora di grande e sincera amicizia. Non posso dire lo stesso delle donne.