Come si accetta e si riparte dalle sconfitte?

Salve.
Ho partecipato ad un concorso e non sono riuscito a superarlo. Mi sento parecchio giù, ho finito di piangere proprio adesso... mi sento crollare il mondo addosso... problemi in famiglia, risultato non raggiunto, paura di un futuro incerto lontano dalla mia casa, dai miei dalla mia fidanzata. Non o come sarebbe andata se non avessi accumulato tutta questa tensione. Spesso si cerca di giustificare la sconfitta: Vabbè quelli che sono passati erano raccomandati, sono stati fortunati etc... io non voglio farlo! Non posso dare responsabilità ad altri del mio insuccesso... Faccio bene? Come si fa, in momenti parecchio brutti della vita ( mio nonno ha avuto un trauma cranico ed è parecchio cambiato, concorso non superato, paura di andare fuori Italia) ad affrontarli? A ripartire dalle sconfitte?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo, le sconfitte sono dolorose ma sono momenti importanti in cui si deve rimettere in discussione tutto.
Come si era preparato al concorso? Quanto si impegna per raggiungere i suoi obiettivi? Ha fatto queste analisi?
Normalmente le cose si affrontano con ottimismo.
Le sconfitte servono a cambiare punto di vista. Per questo fanno crescere.
Ci aveva pensato??

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Attivo dal 2014 al 2023
Ex utente
Salve dottoressa.
Ho studiato, ma visto il risultato mi sa che dovrò impegnarmi di più.
Il problema è che mi vedo per il risultato come uno sconfitto, come si fa a guardare da un altro punto di vista la sconfitta? Io sono sempre stato abituato ad approfondire argomenti di ogni genere... e la sconfitta mi fa sentire uno stupido... perché la vedo così?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
La sconfitta e' terribile. Per tutti. E' il crollo delle speranze, della fiducia nelle proprie possibilita', nella propria buona fortuna.
Non solo per Lei..
Provi a pensare a questo.
Lei immagina che la vittoria si ottenga facilmente? Prenda lo sport per fare un esempio. Una gara di corsa, oppure di ciclismo, di nuoto.
Ci si prepara per mesi e ci si gioca tutto in.pochi secondi. E magari si perde per un soffio...
Ci ha mai pensato agli atleti??
Ripartono con gli allenamenti, con l'alimentazione, con i training...
Coraggio su...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"la sconfitta mi fa sentire uno stupido... perché la vedo così? "

Mah, potrebbe dipendere da tantissime variabili, come il modo personalissimo con cui Lei attribuisce significato agli eventi e a quanto ritiene di poterli controllare.
Superare un esame dipende da quanto ci prepariamo, ma non solo... e il ruolo della fortuna/sfortuna? E' chiaro che se la Sua attribuzione è totalmente centrata su di sè sentirà sempre crollare tutto addosso ogni volta che qualcosa va male.
Non va neppure bene avere una visione che ci fa attribuire i nostri successi o insuccessi a fattori esterni quali ad esempio il destino o la sfortuna, ma sarebbe più sensato provare a regolarsi a metà tra questi due estremi.
Quindi, davvero, perchè non prova a ripartire da qui ma con un atteggiamento diverso, più aperto, più propositivo?
Davanti a questa porta che si è chiusa, ce ne sono altre o potrebbero essercene?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2014 al 2023
Ex utente
Gent.
Siamo una generazione a cui è stato insegnato che contano solo i risultati, io ho 27 anni e ancora non lavoro... mi hanno sempre insegnato che la vittoria, il successo... ma chi ti insegna a rialzarti? Perché prestiamo ascolto a quello che si aspettano gli altri da noi invece che noi da noi stessi?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
E' una riflessione giusta quella che Lei fa.
La nostra societa' sembra ora essere orientata al risultato, anche a qualunque prezzo/costo.
E devo dire che cio' viene fatto ad uso della societa' e non certo dell'individuo che in tale processo potrebbe essere danneggiato a vari livelli. Lei li sta sperimentando su di se' con la Sua sofferenza.
Metta a frutto questa esperienza per la sua evoluzione umana e sociale. La sconfitta in questo modo sara' stata utile, e non certo negativa..
Auguri!!
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dopo
Attivo dal 2014 al 2023
Ex utente
Gent.
Lei pensa che l'importante è curare la tua umanità (essere) o è importante il ruolo che si ha, quanto si è culturalmente elevati, quando si ha un lavoro?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Le dico il mio pensiero, suscettibile di essere contrastato: Siamo esseri umani, non macchine , quindi curare la propria umanita' e' propedeutico a tutto. a vivere, ad essere felici, a soffrire, a relazionarci con gli altri.
Senza umanita' non si ha alcun ruolo, ne' alcuna cultura...
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dopo
Attivo dal 2014 al 2023
Ex utente
Perché questa società allora valuta di più chi è intelligente e non chi è magari un analfabeta ma che dal punto di vista umano è impeccabile?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Non esageri, un analfabeta non esiste nella nostra societa' a meno di non vivere in ambienti cosi' degradati da non usufruire neanche della istruzione obbligatoria. In tali ambienti purtroppo non esiste il rispetto degli esseri umani e tutti viene di conseguenza. Non riesce a svilupparsi neanche la umanita'.
Ma un ragazzo intelligente, con una buona umanita' puo' imparare a fare l'idraulico o il meccanico. Ed essere perfettamente felice ed equilibrato..
Non crede?
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dopo
Attivo dal 2014 al 2023
Ex utente
Si ma viviamo in una società dove è il ruolo che ricopri che ti fa apparire intelligente... se ricopri un ruolo di prestigio sei sicuramente una persona intelligente... se sei un agricoltore no... eppure tutti i lavori sono indispensabili... ma la società li classifica... se io chiedessi ad un agricoltore di parlarmi di Erich Fromm magari non saprà chi è... ma se un agricoltore domandasse a me quando si pianta il pomodoro... non saprei rispondere... allora siamo allo stesso livello no? Ma alla società non interessa, è il ruolo che fa l'individuo...
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
E' terribile questa conclusione a cui lei arriva.
E rende logico il suo sgomento davanti ad una sconfitta...
Mi dispiace davvero..
Ma non si perda d'animo! Gli esempi negativi specie se pubblicizzati possono essere acquisiti come dei valori reali, ma mi permetto di installare in lei dei dubbi...
Il ruolo che si ricopre magari indegnamente puo' fare "apparire" intelligenti se chi osserva prende solo quel ruolo come riferimento, altrimenti la scarsa intelligenza, esposta, appare ancora piu' impietosamente, mi creda..
Le faccio i migliori auguri soprattutto di ritrovare la fiducia in se' e nelle potenzialita' umane..
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dopo
Attivo dal 2014 al 2023
Ex utente
No dottoressa... quella non è la mia conclusione, scusi mi sono espresso male... è la conclusione della società in cui stiamo vivendo... penso che la sconfitta possa aiutarmi a capire meglio il periodo storico che stiamo vivendo... spero di puntare all'essere e non all'avere... grazie per la sua disponibilità dottoressa
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

fermo restando che il consulto on line mi pare un po' riduttivo per affrontare questa problematica, direi che dovrebbe provare a modificare la prospettiva dalla quale guarda se stesso e i risultati... il Suo focus è sulla società e sui valori di una società in cui forse si riconosce o forse no.

Verissimo che la società in cui viviamo ha certi tipi di valori, ma la persona che ha una sana autostima sa essere flessibile e sganciarsi, adattarsi, distanziarsi.
Identificarsi in questa società probabilmente è ciò che La rende sofferente e dipendente dai successi e fallimenti e da quei modelli e standard che possono essere irraggiungibili.

Per fortuna non è necessario essere ricchi e belli per essere felici, nè aderire a certi standard.

Cordiali saluti,
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dopo
Attivo dal 2014 al 2023
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Gent. Dott.ssa
Si penso che il mio focus sia sulla società. Ho una bassissima autostima... eppure riesco ad andare controcorrente... vengo spesso preso come uno stupido dai miei amici: sei troppo onesto, gli altri non farebbero mai quello che fai tu, non ci guadagni nulla, non sei ambizioso etc... io penso che il non identificarmi in questa società, mi renda sofferente.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Direi che è una sofferenza sana: se Lei ad esempio fosse stato raccomandato al concorso o avesse in qualche maniera imbrogliato, magari adesso soffrirebbe perche tale situazione sarebbe per Lei un peso da portare e non riuscirebbe a godersi il superamento del concorso.

Perchè mai una persona onesta è stupida? Da quando in qua?
E' vero che se avesse una buona autostima, sarebbe anche in grado di dare il giusto peso a ciò che i Suoi amici pensano.

Cordiali saluti,
[#17]
dopo
Attivo dal 2014 al 2023
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Gent.
Le posso dire che per quanto riguardano le raccomandazioni ho rinunciato a diverse, avendone la possibilità... non vedo perché io che magari sono uno stupido devo prendere il posto di qualcuno che ha molte più capacità di me... eppure i miei mi hanno sempre detto che è così la realtà, si va avanti così... molti mi hanno detto che sono uno stupido perché se vuoi cambiare le cose devi accettare compromessi e cambiarli dall'interno... io penso che non si può giustificare la situazione italiana dicendo: vabbè questa volta accetto poi sarò onesto... secondo me: o si è onesti tutta la vita o non lo si è! Anche per le piccole cose.
Eppure guardi, a 27 anni sono qui a scrivere... senza lavora, con una paura del futuro e una bassissima autostima una laurea e un master... non c'è posto per quelli come me in questo mondo... solo sconfitte... io ho sempre coltivato l'idea Socratica di modellare la propria anima, di renderla bella... dell'essere rispetto all'avere... peccato che la cicuta che sto continuando a bere da anni non mi abbia ucciso ancora
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

in conclusione a questo lungo consulto, vorrei farLe notare che negli ultimi giorni ha aperto molte richieste di consulto qui sul sito Medicitalia.
Per evitare di generare confusione, io Le suggerirei di incontrare personalmente uno psicologo che può scegliere presso il Consultorio o ASL della Sua zona e definire meglio il problema. Soprattutto potrà risolverlo.

Cordiali saluti,
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dopo
Attivo dal 2014 al 2023
Ex utente
Ok mi scusi... eviterò di scriverne altri... grazie delle risposte comunque dottoressa e per il tempo dedicatomi