Madre succube della figlia ribelle

Gentili dottori,
convivo da quasi sei mesi con la mia compagna e sua figlia di quasi quattordici avuta da un suo precedente matrimonio. Questa nostra convivenza è diventata ormai un inferno.La ragazzina, figlia unica e cresciuta senza un padre, è stata viziata molto dalla madre. ha un carattere ribelle e la madre si ostina a non fare nulla per correggerla, anzi, continua a trovare scuse assurde per giustificarla sempre.Le conseguenze di questa situazione sono causa di ripetute discussioni quotidiane, tanto da aver provocato già una profonda crisi di coppia.La madre mi ha confessato (soltanto dopo l'inizio della nostra convivenza),che la figlia è sempre stata abituata a fare quello che voleva e che nessuno poteva contrastarla perchè,era capace di ribaltare una casa per ripicca.Dopo la scuola usciva di casa quando voleva e rientrava senza che nessuno sapesse dov'era stata e chi frequentasse.Apriva il frigo per mangiare a qualsiasi ora, senza alcuna regola.Non ha mai voluto lavarsi i denti dopo i pasti e la madre, per non "litigare" con lei, le permetteva di non farlo.Quando la madre provava a toglierle il telefonino per farla studiare o per farla andare a dormire in un orario normale, la ragazzina cominciava per dispetto a rovistare negli armadi buttando in aria tutti i vestiti della madre e lasciandoli poi sul pavimento.Spesso è arrivata anche a spintonare la madre.Il mio rapporto con la ragazzina apparentemente all'inizio sembrava buono, io le ho sempre mostrato affetto e lei anche, ma le cose sono cambiate da quando ho cominciato a provare a darle delle regole che credo siano importanti per l'educazione di una ragazzina della sua età.L'inferno è cominciato quando all'inizio di questa convivenza,ho cominciato a cercare di correggerla.Nonostante ripetute raccomandazioni,lasciava la camera sempre in disordine,vestiti sporchi buttati qua e là, scarpe sporche riposte nell'armadio dove ci sono i vestiti puliti, piatti e bicchieri sporchi in giro per la casa, e tutta una serie di cattive abitudini.La madre vedeva e sapeva, ma non è mai intervenuta e quelle pochissime volte che ha tentato, la figlia le rispondeva dicendo che voleva essere libera di fare quello che voleva lei.E la madre continua ad ignorare e far finta di non vedere,tant'è che tocca sempre a me doverla riprendere,passando inevitabilmente ai suoi occhi come il rompiscatole della situazione.Vuole mangiare soltanto quello che decide lei,e la madre spesso la asseconda.Spesso si cucina il pranzo,ma se a lei non garba,non lo mangia.In alternativa la madre le prepara quello che preferisce lei.Adesso,dopo mesi di litigi e discussioni,la situazione "ordine" sembrerebbe migliorata.
Ma a quanto pare, il peggio sta arrivando in queste ultime settimane. La ragazzina sta cominciando a mancarmi di rispetto in maniera sfacciata ed in presenza della madre, che non fà nulla per correggerla.Ho paura che la situazione non cambierà,e che col tempo peggiorerà!! Perchè la madre si rifiuta di correggerla.Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<ma le cose sono cambiate da quando ho cominciato a provare a darle delle regole che credo siano importanti per l'educazione di una ragazzina della sua età...tant'è che tocca sempre a me doverla riprendere,passando inevitabilmente ai suoi occhi come il rompiscatole della situazione.>

Gentile Utente,
comprendo il suo sentire, la sua posizione, quanto lei sta facendo per tentare di arginare i comportamenti della figlia della sua compagna.

Tuttavia purtroppo non è consigliabile esercitare funzioni paterne a una figura aggiunta, seppure lei riferisca mancanze da parte della sua partner nell'educazione e gestione della ragazzina. E' un compito che spetta ai genitori biologici.
Non si carichi di pesi che rischierebbero di aggravare la siatuazione anziché risolverla.
Il padre della ragazza? Cosa ci può dire in merito?

Da quanto ci dice sembrerebbero essersi consolidate nel tempo determinate dinamiche interattive disfunzionali tra madre e figlia...poi appunto del padre non ci dice nulla...
Sembra evidente che la sua compagna si trovi in forte difficoltà, e non da poco tempo, a gestire la figlia che metterebbe in atto comportamenti particolarmente provocatori.

L'adolescenza tra l'altro è un'età particolarmente delicata nella quale oppositività, comportamenti provocatori sono già di per sé fisiologici...le cose peggiorano nel caso ci fossero eventuali problematiche pregresse.
<La ragazzina sta cominciando a mancarmi di rispetto in maniera sfacciata ed in presenza della madre, che non fà nulla per correggerla.>
Certo rincara la dose, dato poi quanto sta facendo lei per correggerla. Tra l'altro il suo recente inserimento in famiglia ha portato un sostanziale cambiamento alla situazione precedente già complessa come sembrerebbe, è necessario cercare altri modi per risolvere le difficoltà e trovare se possibile un nuovo equilibrio.

Non è criticando la sua partner o colpevolizzandola che si può risolvere, né prendendo lei posizione nei confronti della figlia, in questo modo le cose potrebbero solo peggiorare a mio parere.
Certe situazioni sono figlie della loro storia, processi che si dipanano e costruiscono nel tempo, difficile cambiarle senza un aiuto esperto.

In questi casi sarebbe opportuno rivolgersi a un terapeuta familiare (indicato l'approccio sistemico-relazionale) date le problematiche in essere e l'età della ragazzina, lo suggerisca alla sua compagna.

Intanto provi a leggere questi articoli
http://www.psicologia-benessere.it/Coppiaefamiglia/Lafamigliaricostituita/tabid/97/Default.aspx
http://www.psicologia-benessere.it/Infanziaeadolescenza/Ladolescenza/tabid/90/Default.aspx

Restiamo in ascolto


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dr.ssa Rinella e grazie molte per la celere risposta!

La mia compagna si è separata quando la figlia aveva due anni e da allora il padre si è rifatto una famiglia. Fino a prima del loro trasferimento nella mia città passava al massimo due pomeriggi l'anno con lei. Al suo compleanno e a Natale. Alla figlia importa poco di lui (e non c'è da biasimarla), almeno questo è quello che ho potuto percepire e quanto sostiene la madre.

Con me invece, ripeto, quando non ci sono screzi è anche affettuosa. Si confida raccontandomi delle sue amicizie e della sua cottarella per un suo coetaneo, è contenta se ogni tanto vado a prenderla all'uscita della scuola e non si vergogna di farsi vedere con me dalle sue amiche (cosa che invece alcune volte accade con la madre), si lascia coccolare con piacere quando nei momenti di tregua mi avvicino per darle qualche attenzione. Ma come ho già detto, tutto fila liscio finchè nessuno le mette qualche paletto, dopodichè si trasforma tanto da diventare un'altra persona. Arrogante, irrispettosa e sopratutto strafottente.

La madre ha un carattere di per sè molto pacato e accondiscendente, e crede di poter correggere la figlia (anche negli atteggiamenti più gravi) con le parole e la dolcezza, ma i risultati che ho potuto vedere ad oggi,nel non aver mai avuto il polso fermo quando necessario,sono quelli che ho esposto precedentemente.

Sì, credo che una strada da provare possa essere quella di farci seguire da una persona competente, perchè io con tutta la buona volontà e la santa pazienza, non credo di poter andare avanti ancora molto. Tra l'altro mi sarei augurato di avere un figlio mio con la mia compagna, ma il pensiero che possa crescere con un esempio del genere in casa non mi invoglia affatto.

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Con me invece, ripeto, quando non ci sono screzi è anche affettuosa...>

Questo è bene, poiché ci sarebbero le premesse per continuare a costruire una buona relazione, si armi di pazienza e non pretenda di poter fungere da padre che dà regole e fa prediche, con il tempo la sua figura potrebbe acquistare sempre più valore e solidità.

D'altra parte una famiglia ricomposta ha bisogno di tempo per riuscire ad integrarsi, la figura aggiunta dovrebbe procedere a passi felpati e sapersi conquistare affetto e credibilità.

Quanto al tipo di rapporto madre -figlia, lasci alla sua compagna il ruolo educativo e normativo che spetta a un genitore, ciò che succede tra loro è frutto della storia personale e familiare vissuta.

Piuttosto la supporti in altro modo, senza giudizi e critiche e appunto più che mai opportuno rivolgersi a un esperto che possa aiutare a gestire in modo opportuno le dinamiche in atto e accompagnare nel conseguimento di un nuovo, possibile equilibrio, funzionale al benessere del nuovo nucleo e a quello di ogni suo componente.

Se crede ci potrà riaggiornare in futuro

Cordialità



[#4]
dopo
Utente
Utente
<Se crede ci potrà riaggiornare in futuro>

Senz'altro.

Grazie ancora per i suoi consigli.

Un cordiale saluto.