Secondo lei soffro di dipendenza affettiva

Buona sera, sono una ragazza di 28 anni e sto vivendo un momento di crisi profonda.
Mi sposo a settembre dell'anno prossimo con quello che è il mio attuale compagno da 1 anno e sono stata convinta della mia scelta fino a pochi giorni fa.
Le racconto la mia situazione cercando di essere il più sintetica possibile.
Ho avuto una storia durata quasi 5 anni con un uomo sposato, che per comodità chiamerò Paolo, di cui ero pazzamente innamorata. E' stato un inferno ma se tonassi indietro rifarei tutto. Lui per me rappresentava la perfezione...era la mia metà. Sono stata malissimo perchè non potevo vivere la quotidianità con lui ma piuttosto di perderlo del tutto accettavo il poco tempo che riusciva a dedicarmi. Dopo quasi 5 anni e consapevole che una vita di questo tipo io non la volevo, ho parlato chiaro dicendogli che volevo di più...lui risponde che mi ama ma che deve pensare ai suoi figli e non può separarsi. Decidiamo di troncare la relazione. Il fatto è questo. Non è mai finita del tutto. Ci sentiamo costantemente sebbene non abbiamo più contatti fisici ne rapporti ma non riusciamo a staccarci del tutto.
Il problema è sorto quando io ho conosciuto il mio attuale compagno, Alessandro. Libero, attento alle mie esigenze, presente...ed è stata l'unica persona che ha suscitato in me un interesse dopo anni che non vedevo altro che Paolo. Alessandro mi fa stare bene, e mi ridà fiducia nell'amore...sono consapevole che le cose provate per Paolo non sono paragonabili ma decido di provare a lasciarmi andare. Inizio questa relazione. Lo dico a Paolo che reagisce malissimo arrivando addirittura a chiedermi se ero disposta a lasciare Alessandro se lui avesse lasciato la moglie. Io non gli do risposta ma poi la cosa si è fermata li sempre per il discorso figli ecc..
Io vivo la mia storia con Alessandro e per la prima volta sono serena. Provo un sentimento reale nei suoi confronti che mi fa credere di poter piano piano mettere da parte la presenza di Paolo nella mia vita.
Ora Alessandro mi chiede di sposarlo, io sono felice. Decido di dire a Paolo che non ci possiamo piu sentire che dobbiamo tagliare questo legame perchè io sto per costruirmi una famiglia. Decido di vederlo e di dirgli queste cose. Lui ci resta malissimo ma dice che per il mio bene mi lascerà andare. Ci siamo dati un bacio e poi non ci siamo piu visti.
Da allora io sto male. Non so se riesco a stare senza di lui. Il non sentirlo piu mi fa stare malissimo e questo star male mi spaventa perchè continuo a chiedermi se sto facendo la scelta giusta a sposare Alessandro. Io sto bene con lui ma non riesco a recidere il legame che ho con Paolo. Anche se non è un legame fisico ma solo presenza. Secondo lei soffro di dipendenza affettiva?
Io so cosa voglio nella mia vita e voglio avere una famiglia e stare bene. Sono innamorata del mio compagno ma allora perchè ho questi dubbi e sto così male al pensiero di chiudere con il passato?
Grazie per la pazienza.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Il fatto è questo. Non è mai finita del tutto.>

Gentile Utente,
una storia che non si poteva concretizzare, che l'ha lasciata sospesa per ben cinque anni e che non riesce a recidere.

Forse dentro di lei c'è ancora la speranza che quest'uomo, così idealizzato, si decida finalmente a scegliere lei?

Le storie con uomini sposati si nutrono spesso di false illusioni e promesse mai mantenute, bugie, sotterfugi. I figli rappresentano di frequente un alibi che a ben guardare non regge, ma al quale ci si appiglia per non scegliere. Non nutrirei, magari inconsapevolmente, speranze che possa magari un giorno cambiare idea.
Fino a che lei paragonerà un uomo all'altro e vedrà in Paolo l'uomo perfetto, la sua metà, fino a che lei nutrirà magari remote speranze, fino a che farà paragoni, le sarà difficile calarsi pienamente nella sua storia e viverla davvero come sembra meriterebbe.

Oltre a quanto ci ha detto, cosa rappresenta realmente Paolo per lei? Una sfida con se stessa? L'impossibile da raggiungere, concretizzare, così da restare dove siamo?

Se le riesce così difficile staccarsi emotivamente da quest'uomo, un nostro collega direttamente la potrebbe accompagnare a comprendere di più su stessa, su questa scelta affettiva e a come affacciarsi alla sua vita presente e futura senza carichi ingombranti che minano la sua serenità e una possibile, serena costruzione di una sua famiglia.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per le sue parole molto vere. Me lo sono chiesta tante volte: forse ho idealizzato una storia che non ho mai vissuto proprio perchè non era reale quindi me la sono costruita nella mia immaginazione come idilliaca. Cosa rappresenta per me quest'uomo? Interessante domanda...posso dirle che non rappresenta una sfida, forse rappresenta un amore non proprio sano ma che era talmente intenso da essere unico nel suo genere, e forse il tipo di amore che provo per il mio compagno è meno esasperato ma non per questo meno significativo. Mi faccio talmente tante domande ultimamente....mi sono anche chiesta se magari l'intensità di emozioni e di sentimenti che ho provato con Paolo fossero dati proprio dal fatto che la storia non l'ho vissuta a pieno, e magari se invece fossimo stati in una situazione normale sarebbe stato diverso o magari mi sarei accorta che non era l'uomo giusto. Il problema è proprio li: che non avendola vissuta ho nutrito delle aspettative enormi su questa relazione che ora faccio fatica a scrollarmi di dosso.
Paolo mi manca. Mi manca la persona non l'amante. Ci siamo sentiti tutti i giorni ininterrottamente per 5 anni...non potevo pretendere da me stessa che un distacco netto mi avrebbe lasciata indifferente, ma sono rimasta sorpresa da quanto mi abbia scombussolato.
So che devo lavorare su me stessa...forse il fatto che di questa cosa non posso parlarne al mio compagno mi crea un ulteriore disagio.
E' stata davvero gentile e la ringrazio molto di avermi ascoltata.
[#3]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,

la sua storia è comune a tante altre... di dolore e rassegnazione!

Un legame che non riesce a spiegarsi il suo cuore... un desiderio ed una "compensazione" che hanno dato "luce" al suo quotidiano!

Accolga questo vissuto, senza se e senza ma...

.... cerchi di "ascoltarsi" in questo, perché deve capire realmente lei "dove sta?" Il suo cuore e la sua anima dove la portano?

A poco tempo dalle nozze proverei a confrontarmi con un collega, perché avere il cuore libero e serenità nella mente, portano "apertura" e voglia di "essere" ed "esserci"!

Non credo sia il caso di "rischiare" con un matrimonio...

"Solo perché così sta scritto"!


Provi a riflettere..

Un caro saluto
[#4]
dopo
Utente
Utente
Ha ragione...non posso permettermi di sbagliare. So che Paolo non potrà mai darmi un futuro e una famiglia ma devo capire fino a che punto il mio amore per Alessandro è reale e non una scelta forzata...a tutto ciò si aggiunge la pressione del matrimonio imminente che se potessi rimanderei...mi sento come se avessi bisogno di più tempo...valuterò di rivolgermi a uno psicoterapeuta sperando che mi aiuti a fare chiarezza e a mettere al posto giusto ogni cosa.
Vi ringrazio moltissimo per la disponibilità.
Un caro saluto
[#5]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Brava,

Non incorra in errori irreparabili...

Si prenda tutto il tempo di cui ha bisogno!


Di cuore
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Un conflitto tra idealità e realtà?

È certa di non avere idealizzato il suo Paolo?

La realtà, spesso, fa a pugni con l'immagine interiore che abbiamo dell'altro..

Sapere se soffre di dipendenza affettiva, online, non si ouò stabilire, ma le allego delle letture dove immagino si ritroverà ...
Le legga e se dessi era, ne riparliamo

dipend affettiva
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa, ho letto con molto interesse i suoi scritti e devo dire che non mi ci ritrovo molto e la cosa un po mi ha sollevata.
Vede, io non ho mai vissuto i rapporti in modo morboso o infantile perché credo che la fiducia e il rispetto siano basilari per un rapporto duraturo, e che la libertà di scelta in modo autonomo sia la dimostrazione più vera di ciò che siamo e che proviamo nei confronti dell'altro.
Il problema è che questo attaccamento e la conseguente paura di recidere il legame, mi è capitata solo con Paolo.
Forse anche perché oltre ad essere stato il mio compagno per 5 anni, è stato anche il mio confidente. Sa cose che non ho mai confidato a nessuno e io per lui ero la stessa cosa. Ho anche in un certo senso paura di lasciarlo solo. Mi spiego meglio: un anno fa gli è stata diagnosticata la depressione e consigliata una terapia con uno psichiatra... In realtà non si è mai curato nel modo giusto perché ci è andato solo 3 volte. Di questa situazione ne ero a conoscenza solo io e ho cercato di stargli vicino e di aiutarlo anche se non potevo più di tanto considerata la sua situazione famigliare. Ma non l'ho mai abbandonato. E ora che comunque sto cercando di recidere questo cordone ombelicale che ci lega ho paura che se lui dovesse avere bisogno di me io non ci sarò. Mi preoccupo per lui.
Mi scusi se sono stata prolissa.
Grazie infinite per l'ascolto.