Lei ha 10 anni in più a me, io 25, lei 34...non lavoro ancora, dice che non può aspettare molto perc

(sto in analisi ) il fatto è che non vorrei andare lontano per lavoro...vorrei provare qui a lavorare, a cercare lavoro, ma niente non si trova! i miei sono anziani mia madre è invalida e hanno solo me!!! bhe mi sento in colpa un pò, ma sopratutto non sono sicuro di andare a vivere con lei, cioè in un altro paese saremo solo io e lei e forse un bambino, senza parenti amici e nulla...qua almeno ho qualcuno!!non riesco a scegliere e a decidermi!! una parte di me dice che è ovvio che uno deve rischiare, l altra parte di me dice che è troppo alto il rischio!!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
se sta seguendo un percorso psicoterapeutico dovrebbbe pesporre ogni sua problematica al suo curante.

Alla sua indecisione potrebbero concorrere difficoltà di svincolo dalla sua famiglia, in particolare da sua madre la cui invalidità costiruirebbe un problema nel problema.
Suo padre è in grado di provvedere alle necessità della moglie?
Il rapporto con la sua famiglia è oggetto del percorso terapeutico in atto?

Prendere una decisione comporta comunque un rovescio della medaglia, costi e benefici, pro e contro che sono sempre da valutare, è comunque suo diritto perseguire la strada di un futuro autonomo e costruirsi una famiglia.

La situazione socio-economica qui da noi è in questo momento problematica, in che modo lei si è attivato per cercare un possibile lavoro?
E per quanto riguarda le possibilità all'estero ha per caso ha già valutato qualche possibile opzione?

E' un problema per lei la differenza d'età con la sua compagna?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Caro ragazzo,

comprendo la sua preoccupazione e il suo disorientamento, ma credo sia necessario, indipendentemente, dalle "richieste" della sua compagna, una scelta di vita inerente anche alla sua famiglia di origine.

Mi sembra di comprendere che lei è l'unica Persona, che può prendersi cura di questi genitori anziani e "inabili"!


Ascolti i suoi bisogni, le sue emozioni e si confronti con il suo terapeuta, anche per semplici decisioni di tipo tecnico-pratico, es. un consulto con un assistente sociale, che possa adoperarsi per un supporto-sostentamento a questi anziani genitori.


Un'elaborazione del suo vissuto esperienziale, emotivo e socio-culturale, è debita di accurata attenzione!


Di cuore.