Depressione da lavoro

Salve il mio problema parte tutto dal lavoro, premetto che all' età di 20 anni armato di buona volontà ho subito cercato di farmi una posizione e sistemarmi, cercandomi un buon lavoro e sapendo che dalle mie parti non avrei trovato soddisfazione ero già dell' idea di andare fuori regione a cercare la mia autorealizzazione, non mi è mai interessata la ricchezza, il consumismo, non ho mai pensato di cambiare auto ogni anno o sperperare i miei soldi, volevo semplicemente una vita normale come l'hanno fatta i miei genitori, magari trovando la ragazza giusta e innamorarmi (ma questo pensiero era già molto avanti per me, non mi andava di correre). Ho cominciato il mio lavoro quindi fuori dalla mia città e dalla mia famiglia, premetto che quando sono partito già mi ero fidanzato e ho dovuto iniziare un rapporto a distanza. Devo dire che è stata dura perchè il rapporto a distanza non è bello. Il lavoro non è andato bene, mi sono accorto che avevo mitizzato troppo questo mio sogno, stipendio giusto ma purtroppo non in linea con la vita quotidiana, sconfortato non rendevo più a lavoro quindi essendo precario hanno deciso di non rinnovarmi. Per non farla lunga gli altri lavori anche erano così fino a quando spostandomi Nella capitale trovo un lavoro che mi appaga, ma dura un anno e poi mi mandano a casa, attraverso un periodo di avvilimento. Ne trovo un altro, dura 2 anni, 2 begli anni ma finisce anche questo e cado anche qua in derpessione. Ritorno a casa dei miei nella mia città, mi prendono a lavorare da precario anche nella mia città ma non ho mai visto in vita mia così tanta flessibilità e incertezza per il mio futuro oggi come oggi. Mi avvilisco, comincio a percepire i sintomi della depressione, sento che sto per giungere al punto di non ritorno e all'età di 28 anni è abbastanza grave! Non sorriso più come prima, ho eliminato l'idea di una vita normale, mettere al mondo un figlio in questa società di tristezza mi fa orrore, sarei un egoista. Non sento l'appoggio di nessuno. Non dormo bene la notte, non guardo la TV, sta intaccando la mia vita sentimentale, sto pensando tutti i giorni a tutte quelle persone che si suicidano per aver perso lavoro e le capisco, mi sto indebolendo psicologicamente. I miei genitori vivono in un altro mondo e non capiscono quale sia realmente la situazione qui in questo paese. Nel letto ho fatto il punto della mia situazione di questi 8 anni e ho visto che il mio domani è il buio totale, solo sacrifici e nessun appagamento. Credo che nn valga più la pena di andare avanti. Ringrazio a tutti quelli che leggono.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
il nostro Paese sta vivendo un momento difficile e molti giovani (e non solo) incontrano difficoltà nel collocarsi a livello lavorativo.
Comprendo pertanto il suo avvilimento e il dolore che prova dopo molti tentativi, speranze, sogni infranti con la ricorrente perdita del posto di lavoro.
Lontananza dai suoi affetti, aspettative deluse (o/ e altro che non sappiamo) hanno probabilmente inciso anche sul suo rendimento lavorativo.

Ora si ritrova a guardare se stesso e il mondo attraverso un paio di lenti scure, nella solitudine affettiva e nell'incomprensione che denuncia e che la affligge ancora di più. Ha smarrito la fiducia nel futuro e nella possibilità di costruirsi una vita appagante.

Comprensibile quanto prova, ma in questo difficile momento della sua vita credo che sia importante che lei trovi accoglienza, ascolto attento, comprensione, sostegno emotivo, per riuscire a guardare al presente e al futuro guardando oltre quelle lenti scure che tolgono luce alla sua vita.
Un nostro collega la potrebbe accompagnare in questo.
Può rivolgersi al servizio pubblico, presso le strutture ASL del suo territorio deputate.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa per la tempestiva risposta, ci sono state occasioni in cui mi sono confrontato e sono stato ascoltato, al momento mi sono sentito alleggerito da questo peso ma subito dopo ripiombo nella vita reale quale è, credo che non ci sia una reale e definitiva soluzione in quanto questo problema non è dovuto a un fattore psichico o un qualsiasi altro tipo di disturbo, bensì proprio al senso di pericolo esterno che percepisco che mette in pericolo la mia sopravvivenza, percepisco che i bisogni primari, quelli alla base della famosa piramide, a breve non sarò più in grado di soddisfare, non si tratta più di autorealizzazione che ho ormai accantonato definitivamente infatti famiglia, figli e casa non sono sogni che realizzerò ne ora ne fra 10 anni, ma qui entra in gioco l'istinto di conservazione che mi sta dando dei segnali. Almeno così io da persona ignorante in materia ho interpretato il mio malessere.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

non ho capito se Lei ha 28 anni come asserisce o 41 come indicato nella Sua scheda.
In ogni caso, mi pare anche abbastanza ovvio che Lei si senta scoraggiato per la problematica lavorativa dalla quale dipende tutto il resto che Lei vuole realizzare.
Potrebbe tuttavia rivolgersi ai vari centri sul territorio che permettono di acquisire non solo competenze tecniche, che probabilmente già ha, ma anche opportunità per stare nel mondo del lavoro, imparando a costruire una rete sociale che di solito è l'arma migliore per cercare lavoro (passaparola).

Concordo con quanto afferma: sembrerebbe che il metodo "antidepressivo" per Lei sia avere un lavoro e quindi non sarebbe male se Lei riuscisse a capire che cosa sembra non essere efficace nella ricerca del lavoro.

Ovviamente bisogna considerare il periodo di crisi generale e tenerne conto.
Lei che cosa sta facendo concretamente per cercare lavoro adesso?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Per trovare un lavoro, qualunque esso sia, bisogna stare bene....

Se lei avverte che dentro di lei qualcosa inizia a scricchiolare, si curi adeguatamente ..
Se si chiama depressione, ansia, altro...lo stabilità un nostro collega, che può tranquillamente trovare in convenzione.

A cura stabilizzata -anche farmacologica se sarà, il caso con l'ausilio di un medico- vedrà che avrà occhi nuovi e nuova linfa per rimettersi a cercare....adesso, mi sembra di capire, che è del tutto immobile e paralizzato dal disagio.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie, si ho 28 anni
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Bene, a 28 anni può certamente piazzarsi con maggiori probabilità rispetto al quarantenne, ma è opportuno tenere conto della situazione di crisi, e scegliere ad esempio un settore che attualmente non risente così tanto della crisi.
Ha mai provato a fare una mappatura del mercato del lavoro nella Sua zona, magari facendosi aiutare anche presso un Centro per l'Impiego della Sua città.

Mi pare, pur con tutti i limiti del consulto on line, che una ricerca mirata, costante, potrebbe portare frutto e aiutarLa a modificare questo comprensibile stato emotivo.

Cordiali saluti,
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dopo
Utente
Utente
Si ho provato di tutto, il mio settore comunque non è molto saturo rispetto agli altri, ma il problema di fondo è la precarietà e i periodi di stop per non assumere che mi fanno avvilire, ho 28 anni ma facendo così arrivo a 40 che mi dicono "ciao e grazie di tutto". Un altro elemento importante è che a venuto a sapere di un circolo chiuso di compravendita di posti di lavoro riservati a persone e figli di queste persone che rivestono ruoli importanti a livello locale.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"il problema di fondo è la precarietà e i periodi di stop per non assumere che mi fanno avvilire"

Lo capisco, ma pare che la flessibilità sia anche sapersi adeguare a questi cambiamenti negativi e svantaggiosi per il lavoratore.

Cordiali saluti e in bocca al lupo!