Un aiuto a gestire una situazione tragica?

Buongiorno.
Mi rivolgo agli esperti nell'ambito psicologico dopo un'allucinante interminabile periodo in cui ho cercato disperatamente di rapportarmi alla questione evitando di considerarla sotto quest'aspetto, invano. Ritengo utile informarvi intanto del fatto che sono un soggetto esasperatamente ansioso e cinico e ho sperimentato in svariati ambiti abissi di paure come quella che riguarda questo consulto; oserei definirmi paranoica. La mostruosa angoscia di cui vorrei parlare è quella di rimanere incinta. È diventato regolare farsi soffocare dalla paura di essere incinta dopo ogni rapporto sessuale. Non capisco se definirmi prudente e concreta o delirante, ma non riesco ad accettare l'impossibilità: nella mia mente neanche un rapporto protetto maniacalmente può definirsi esente dal rischio di aver indotto gravidanza. La mia sensazione a riguardo è quella di non sentirmi soddisfatta, in un'aura quasi sadica, se non trovo qualche motivo per cui dovrei essere incinta, anche il più ridicolo. Mi tormento per giornate intere per trovare qualche tesi a sostegno di una possibile gravidanza, fino a sperimentare periodi, sebbene ridotti a qualche ora, di depressione. Il mio comportamento in queste circostanze, per quanto io m'imponga di essere razionale, si limita a stendere liste di fattori a favore dell'ipotesi di una gravidanza, cercare selvaggiamente articoli e consulti su internet e confidare con assoluta trasparenza e precisione i miei tormenti a qualche amico. Questo problema sussiste da più di un anno, dal momento del primo rapporto sessuale. Il meccanismo è progressivamente cambiato; adesso alterno alla depressione momenti di ottimismo e serenità in cui sono fermamente convinta di non essere incinta, però basta un minimo dettaglio a risvegliare le mie paure. Questo mese ad esempio non ho riconosciuto il muco cervicale che annuncia tipicamente l'ovulazione, ma nei giorni successivi a quello in cui era prevista ho notato perdite acquose abbondanti. Su alcuni forum ho letto che è un sintomo che può annunciare una gravidanza e ho risvegliato le mie angosce. Ho anche trasformato gonfiore e dolore al tatto del seno, gonfiore addominale e appetito sconsiderato in sintomi di gravidanza, quando sarebbe più verosimile che fossero sintomi dell'ovulazione. L'unico rapporto dall'ultima mestruazione l'ho avuto 10 giorni fa, quindi sarebbe improbabile avere già marcati sintomi. Confesso che il rapporto è cominciato senza preservativo, ma la penetrazione in questa modalità è durata al massimo un minuto con assoluta certezza che non sia avvenuta eiaculazione. In definitiva, ho un viscerale istinto che mi suggerisce di eliminare l'ansia di rimanere incinta, ma continuo a sopprimerlo con i più improbabili ragionamenti. Il mese scorso ho considerato l'idea di affidarmi alla meditazione, l'ho provata velocemente e ho notato un accenno di giovamento. Dal momento che le gravidanze sono costruzioni assurde che m'insinuo in testa, avete consigli da darmi?
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara ragazza, ma perchè mai non prende la pillola, sicura, comoda innocua..Ora la pillola è anche più leggera di un tempo , quindi vada dal ginecologo, anche al Consultorio , che è lì per questo.. se la mette in bagno vicina allo spazzolino da denti ,oppure in borsa se esce ogni sera, quindi è costretta a ricordarsi e il problema è risolto..Rovinarsi la vita pensando, temendo, arrovellandosi non è un buon sistema di godersi la giovinezza, . si informi bene e vedrà che questa è la soluzione semplice, ottima..
Molti cari auguri di serenità e calma..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
Apprezzo infinitamente la sua celerità nella risposta. Ho considerato l'opzione di assumere la pillola, anche perché i miei genitori, di cui è obbligatorio il consenso, sono disinibiti riguardo l'argomento e mi incitano a confrontarmi con tranquillità. Purtroppo il rapporto di onestà e trasparenza che ho con loro esclude l'ambito del sesso, nel quale sono ancora un po' impacciata. Ho comunque sempre avuto rapporti maniacalmente protetti, è la prima volta che sperimento una penetrazione senza preservativo, che oserei definire pressoché innocua considerata la durata di un minuto massimo, il fatto che il mio ragazzo controlla perfettamente l'eiaculazione, che è avvenuta minimo un'ora dopo, e che non c'erano stati rapporti prima che potessero aver provocato il deposito di sperma nell'uretra veicolato dal liquido preseminale.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Si informi bene circa il consenso dei genitori, insisto che la pillola è meglio di tutto questo preoccuparsi, tormentarsi, rischiare..altrimenti cerchi di convincerli , dato che ha la fortuna di avere genitori illuminati..
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Utente
Utente
Grazie mille dottoressa, mi sento obbligata a riferirle l'ottima impressione che mi ha dato come persona. Se non risulto pesante, vorrei avere un ultima risposta: considerando il mio racconto nel testo iniziale del consulto, ritiene che le mie ansie siano infondate e che ci sia un problema di fobia all'origine?
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
La ringrazio delle parole gentili, coi limiti del mezzo che usiamo penso che Lei abbia il cuore diviso tra la lealtà per i genitori e l'attrazione, la passione il desiderio che prova verso il suo ragazzo e che quindi questo la porti all'ansia, a ripensarci, avere paura di sbagliare.. Pensi se non sia il caso di parlarne con la mamma , che magari può ritenere che la pillola, prescritta e controllata da un ginecologo è la soluzione migliore..
Provi..
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