Non so se riesco a vincere l'ansia

Buongiorno, mi trovo a scrivervi per una questione che riguarda la mia vita di coppia. Sono fidanzata da più di tre anni, quasi quattro, con un ragazzo non di troppo più grande di me. La nostra storia la potremmo dividere in due fasi, quasi temporalmente identiche. La prima fase in cui lui è emerso per come realmente era. (per sintetizzare vi dico che ero seriamente convinta che avesse un disturbo narcisistico. Vi dico disturbo narcisistico non perchè io sia un'esperta che gli ha diagnosticato il disturbo, ci mancherebbe, ma solo perchè si comportava in quel modo, ammesso e non concesso che poi alla fine fosse narcisista davvero). Lo lasciai un paio di volte all'inizio, ma poi tornai da lui. Era anche una fase in cui dopo averlo lasciato queste due volte, io credetti che sarebbe cambiato e non vedendo miglioramenti iniziai ad accumulare rabbia e frustrazione che gli lanciavo addosso come un fiume in piena. Finchè lui non iniziò l'iter del lasciarmi. Io gli dicevo che mi sentivo debole rispetto a lui nella coppia, e che lui era il più forte (non chiedetemi perchè, forse per masochismo. Oggi non lo farei mai più) e questo sapevo gli conferiva forza. Vedevo che lui godeva nell'avere il coltello dalla parte del manico e quando la mia rabbia esplodeva verso di lui a causa del suo "narcisismo", lui mi lasciava. Gli ripetevo allo sfinimento che se aveva un problema nei miei confronti doveva parlarmene e non arrivare al punto di lasciarmi ma nulla, diceva di si ma poi mi lasciava e il giorno stesso o il giorno dopo tornava. Fino all'ultima volta. A oggi, mi lasciò a metà del percorso totale che abbiamo vissuto insieme. Io non tornai. Lui insistette in vario modo io cedetti e ci tornai. Promise di cambiare e cambiò. Ora, la seconda fase è quella migliore. Nonostante non provi più da anni attrazione sessuale per lui. (ma per me non è un problema dato che non sono una grande fan del sesso), devo dire che è vero, lui è cambiato tantissimo, MA non ho mai fatto la prova del nove. Quando litighiamo mi sale un'ansia assurda per paura che qualsiasi mia frase di troppo possa indurlo a lasciarmi. Ogni volta ho la paranoia di aver esagerato con le parole (e non lo faccio) perchè rivedo nella sua faccia la stessa espressione di quando mi lasciava anni fa. Se la nostra storia fosse stata dall'inizio com'è oggi io penso che non avrei dubbi su di noi. Mi attrarrebbe (penso) e sarei mooolto più leggera durante i litigi! Ma non mi fido di lui. Lui mi ha detto di metterlo alla prova, ma non ce la faccio. Io psicologicamente non sopporterei di riprovare le orribili sensazioni che provai quando mi lasciò l'ultima volta, da lì, il mio dubbio se lasciarlo io per prima, prima che lui possa rifarlo! E soprattutto, liberarmi da quest'ansia delle litigate!! Io di norma sarei impulsiva nei litigi e mi scapperebbero parole di troppo ma con lui non posso esserlo. Vorrei stare con lui per com'è oggi, ma non so se io fossi davvero me stessa nei litigi se lui davvero sarebbe diverso.
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Attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Utente,

è difficile capire che quella che sta vivendo in questo momento sia la "fase migliore" della storia. Non si fida di lui, non prova attrazione sessuale per lui... ma ha una paura folle di chiudere questa relazione.
Anzi, mi correggo. Sembra che quello che la spaventa di più non sia la chiusura della relazione, ma il fatto che questa chiusura possa essere decisa da lui (tant'è che sta valutando di lasciarlo "prima che lo faccia lui"). E' così? Se sì, come mai?
Cosa la fa stare bene di questa relazione, in questo momento?

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dopo
Utente
Utente
Buonasera Dott.ssa Spera, la ringrazio innanzitutto per la risposta. Per rispondere alle sue domande, le dico che in realtà io sto bene con lui. Mi fa stare male l'idea di non poterci litigare normalmente, e l'idea che tra noi ci sia una storia pregressa così brutta che un pò cozza con la mia idea di come dovrebbe essere, o meglio come sarebbe dovuta essere, una storia sentimentale dall'inizio, ed anche la mia ansia nei litigi. Però litighiamo poco, e quindi diciamo che il problema si pone solo in quei momenti. Trattenersi così in funzione dell'altro fino a che punto è normale? Pensandoci perchè dovrebbe accettarmi in quei momenti di impeto, nei litigi? Chi sono per "insultarlo" o dirgli "cattiverie" o rinfacciargli cose? Io ho il terrore che lui mi lasci perchè so cos'ho provato l'ultima volta che lo fece e a volte mi viene voglia di sperimentare la mia vita da single,adesso che sono adulta. Lo desidero molto a volte (essere single). Non per avere altre storie! Ma per mettermi alla prova! Per creare la mia indipendenza emotiva. Sto con lui perchè: tutti i nostri amici si sono fusi in un unico gruppo. Non ho amici solo miei e lui nemmeno, ma so già (perchè conosco questi amici) che se ci lasciassimo penderebbero più verso di lui, e io già sono una persona che in genere vede le cose con molta negatività, so che vivrei malissimo la cosa e mi sentirei ancora più esclusa di quanto non lo sarei magari realmente. Penso che il mio gruppo di amicizie si romperebbe e nulla sarebbe più come adesso. Anzi, lo so. E non voglio perdere quello che ho. Ci tengo troppo. Sono preziosissimi per me. Mi da serenità averli. Quando usciamo tutti insieme io, il mio ragazzo, e loro è bellissimo. Poi oggettivamente è un ragazzo che ha dei bellissimi valori. Non è razzista, nè omofobo, è rispettoso degli altri, non giudica le persone, e non ha grilli per la testa con altre donne. Non ha amicizie intime femminili (cosa per me importantissima. Ha amiche ma sono quelle in comune), mi fa stare tranquilla insomma! E poi ha molte passioni, non è un pigro! Progetta su noi. Mi piace! Ci tengo! L'attrazione sessuale, sì manca, ma a me non interessa. Non mi manca. Anzi, non mi piace proprio l'idea di immaginarmi sessualmente con lui. Abbiamo rapporti ma diciamo che fingo bene e lui non sospetta nulla. Ma cerco di limitarli allo stretto necessario. Le nostre abitudini e le scemenze che ci diciamo. Il fatto che usciamo insieme e che parliamo, e ridiamo. Insomma lui mi conosce per come sono, e non c'è imbarazzo. Questo mi fa stare bene in questo momento. A volte ce l'ho con lui (silenziosamente e non lo lascio trapelare), per come si è comportato con me in passato. In certi momenti (ultimamente in realtà) lo detesto nel vero senso della parola. Ma poi mi passa! Devo confessare che una delle mie fantasie è che lui si innamori di un'altra. Alla fine riuscirei forse a vivermi la separazione con più razionalità. E forse in quel caso gli amici rimarrebbero più neutrali. Se si innamorasse di un'altra è perchè non gli davo ciò che cercava ma avendo la coscienza pulita. Ma se mi lascia a causa di un litigio verrei schiacciata dagli autorimproveri che mi infliggerei!
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Attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Utente

Ho le idee confuse come prima se non più di prima. Quando stiamo bene con una persona non sogniamo che il nostro partner si innamori di un'altra persona! Continuo a pensare che la sua paura non sia che questa relazione finisca, ma che finisca per colpa sua. Se la lasciasse lui, lei avrebbe la coscienza a posto, oltre agli amici dalla sua parte.
Rilegga quello che ha scritto e provi a immaginare che l'abbia scritto una sua cara amica. Cosa penserebbe di lei e cosa le direbbe? Vedere le cose da un punto di vista "estraneo" potrebbe esserle molto utile.

Cordiali saluti
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
<< Io di norma sarei impulsiva nei litigi e mi scapperebbero parole di troppo ma con lui non posso esserlo. Vorrei stare con lui per com'è oggi, ma non so se io fossi davvero me stessa nei litigi se lui davvero sarebbe diverso. <<

Sono proprio necessari focosi litigi in una relazione che dura da tempo, con parole di cui poi ci si pente? Perchè?

Questa finzione nella sessualità e il limitare allo stretto necessario i rapporti fa assomigliare questa relazione a un'amicizia, per certi versi.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Buonasera Dott.ssa Spera e Dott.ssa Brunialti. Nel ringraziarvi per le risposte, vorrei spiegarvi. Dott.ssa Spera, se a scrivere fosse stata una mia amica beh, avrei pensato che abbia davvero dei problemi con il fidanzato e penso che le direi di prendersi una pausa. Però io ho paura di pentirmi ad allontanarlo in qualsiasi modo. Io non posso dargli quello che gli darei se lui da subito si fosse comportato onestamente con me, e bene! (con bene intendo, se mi avesse ascoltato e avesse mostrato empatia per me, e fosse stato non un narcisista. Non che mi abbia mancato di rispetto nella sua accezione più pesante ecco.) Ora, come può pensare che io lo ami? Che lo ami incondizionatamente? Non è possibile! Ma certamente mi sono impegnata e gli sono stata accanto, offrendogli un rapporto insieme a me che lui tanto desiderava. Se l'è giocata abbastanza bene ma ormai qualcosa si è rotto. Nonostante io voglia lui! Penso che non si possa avere tutto e mi sono in un certo senso abituata a questo rapporto. Mi va bene così. D'altro canto ho paura di non essere lucida, per questo sono qui. Nei suoi confronti sono altalenante. A volte penso che sia bello immaginare un futuro con lui, (raramente lo ammetto,nel senso che io penso che nella vita non si possa mai sapere. Trovo limitante pensare che sia l'uomo della mia vita. Mi sento troppo giovane per pensare davvero che la mia vita sentimentale finisca a questa età), e sento che è "l'uomo che davvero desidero nel mio presente" (ecco quest'ultima frase è molto più nelle mie corde).Tipo in questo momento non vorrei altri che lui! Mentre altre volte, ad esempio quando ho scritto qui l'altro giorno, ho mille dubbi.

Dott.ssa Brunialti, è vero, può sembrare amicizia da un certo punto di vista, ma io non riesco ad immaginarmi con nessun'altro che non sia lui. Non penso che mai potrei trovare un uomo che mi accetti così come sono e penso che se lo lasciassi, se dovessi avere un altro, verrei "mangiata viva" dai rimuginamenti, pentimenti, dai ricordi di lui, dal fatto che paragonerei il nuovo partner a lui ed alla fine mi pentirei amaramente. Durante i litigi, non so, non è che esista un vero e proprio bisogno di esplodere, ma alla fine credo sia più che altro una questione di carattere. Siamo tutti diversi e penso, magari sbagliando non so, che ognuno reagisce a proprio modo. Io quando litighiamo ho paura a dirgli quello che penso (lo faccio ma mai fino in fondo) perchè mi rendo conto che sono frasi offensive (esempio: gli vorrei dire che se ne frega di me e che mette al primo posto altre persone, ma non lo faccio, perchè poi lui sono certa che userebbe questa frase per lasciarmi. E infondo io stessa mi rendo conto che non è una bella frase da dire, e non so come reagirei se me la dicesse lui. Da lì l'ansia. Se gli dicessi una cosa del genere, per fare un esempio tra tanti, sono certa che lui ce l'avrebbe a morte con me e mi lascerebbe penso. Quindi evito. anche se in quel momento vorrei dirglielo.) ma vorrei parlare senza filtri. Per sfogarmi. E sapere che lui comunque per me c'è. Invece no. Lui per me non ci sarebbe. Avere la certezza dell'amore dell'altro, questo mi manca da morire. Ma alla fine chi è che davvero sarebbe disposto ad accettarci per come siamo? Chi? Nessuno. Chi glielo fa fare alle persone di accettarti per come realmente sei? Io cerco di migliorarmi. Sono cambiata molto nel tempo. Rispetto al mio primo ragazzo, con lui sono molto più empatica, comprensiva, sincera. Per lui ho cercato di essere migliore, e soprattutto per me. Ma l'amore, quello vero, implica a vostro dire che una persona possa accettare di essere offesa in una litigata? Se io presa dalla rabbia gli dicessi "non te ne frega nulla di me" o "non mi ascolti" o "metti sempre xyz al primo posto" ecco, e lui mi lasciasse, ne avrebbe le ragioni? E' un valido motivo per lasciare una persona?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
<<gli vorrei dire che se ne frega di me e che mette al primo posto altre persone, ma non lo faccio, perchè poi lui sono certa che userebbe questa frase per lasciarmi<<

La questione è SE questa frase rispecchia un contenuto VERO oppure no, cioè detto solo per la rabbia di quel momento.
Se il contenuto riflette un Suo sentimento, la cosa può/deve essere detta anche fuori da una litigata, cioè con calma. Se NON è vero, la frase portata come esempio (valido) non può essere detta neppure da arrabbiati!

In ogni caso essere lasciati per una frase mi sembrerebbe esagerato; oppure che la frase detta è stata un appiglio per concludere una situazione già fortemente corrosa.




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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto Dott.ssa Brunialti.
Io forse temo di essere lasciata per una frase proprio perchè penso che lui in quel momento verrebbe illuminato e immediatamente tutto ai suoi occhi sarebbe chiaro, e sarebbe chiara quella che è la nostra situazione, fortemente corrosa, come lei dice.
Cordiali Saluti

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