Aprirmi al mondo,alle persone

Salve a tutti!
Sono una ragazza di 25 anni. Ho avuto un'infanzia bella ma altrettando difficile. Ho perso mia mamma quando avevo 12 anni e ho vissuto con mio papà da allora.
Sono sempre stata una bambina chiusa e timida. Ma credo che, quell'episodio,mi abbia reso ancora piu' fragile.
Sono sempre stata una ragazza aperta..non ho mai avuto un litigio e/o discussione con nessuno. Non amo litigare con le persone(..ma come del resto,un po' tutti)..anzi,ho sempre fatto da paciere. Percio',ho sempre avuto ottimi rapporti con amici e parenti. Sempre sorridente,gentile,disponibile ecc..
I pochi migliori amici che ho(e avuto)li ho persi a causa di trasferimenti e decessi. E questo ha portato in me altra sofferenza e tristezza.(con questi avvenimenti ho iniziato a buttarmi sul cibo)
Dal 2011 al 2014 uscivo con una compagnia,la quale,non si è rivelata poi una vera compagnia..perchè si sparlavano tutti quanti,se ne dicevano di tutti i colori l'uno con l'altra ma poi facevano finta di niente quando uscivamo insieme. Quando un giorno,ho preso coraggio e gli ho "messi" uno di fronte all'altro e gli ho sbattuto in faccia quello che si dicevano(avendo come prova anche degli sms). Il risultato è che io sono passata per la cattiva(e altre cose peggiori),la falsa ecc.. e loro i buoni della situazione.
Io so che magari avro' anche sbagliato,ma la falsità non fa parte di me..e poi non mi piaceva piu' quella situazione. Intanto,però,loro hanno una vita molto piu' movimentata..una vita sociale.. io è da un anno che non esco..non ho una compagnia..sto sempre da sola..a volta mi chiedo se sono io sbagliata.. perchè chi dice la verità e sta nel giusto,ci rimette sempre?
A parte questa "compagnia"(che ho tagliato)avevo altri 2/3 amici..ma anche loro sono spariti.. chi si è fidanzato..chi mi dice "si,poi ci vediamo..poi ci sentiamo"..e poi puntualmente spariscono..e magari si fanno vivi quando LORO sono da soli!
Adesso sono talmente "abituata" a stare da sola(sempre col supporto del cibo) che alla fine ci sto quasi bene.. Però..mi sento tanto triste..perchè penso che comunque a 25 anni devo prendermi in mano la mia vita.. Mi basta anche quell'amica..solo una con la quale poter parlare,confidarmi,confrontarmi..
Come faccio ad aprirmi di nuovo? Come far ad riacquistare fiducia nelle persone...ma anche in me stessa?Come posso controllare questi attacchi di "fame"?
Grazie mille
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza

Per "controllare" gli attacchi di fame è indispensabile porre una diagnosi adeguata perché mi pare di capire che il cibo sia usato come strategia per trovare la consolazione alla tristezze e alla solitudine.
Non va bene se viene sempre utilizzato così. Perché non imparerai a modulare queste emozione ma soprattutto ad usare strategie comportamentali più funzionali e adeguate.
A tutti capita di essere tristi a volte. A tutti può capitare di sentirsi soli ma se una persona sta bene riconosce quello stato come uno degli stati possibili senza attribuirgli il peso dell' essere sbagliata o inadeguata.
Per queste ragioni io credo dovresti rivolgerti ad uno psicologo psicoterapeuta per inquadramento e cura di una problematica legata al controllo e alle strategie disfunzionali che metti in atto.

Cordiali saluti

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
vere perso la madre, punto di riferimento per la crescita psico/fisica, deve essere stato un vero trauma.

È venuta a mancare la fiducia di base...
Il nucleo caldo dove potersi rifugiare ..
Le braccia che consolano...
Le parole che calmano..
La madre che ascolta e che consiglia...
E così via...

Mi chiedo se suo padre, nonostante il dolore per la perdita, abbia saputo aiutarla?

Ha recuperato in sostegno psicologico?
Ha le nonne?

Il disagio di adesso, il cibo adoperato come consolazione, come ansiolitico, come un utero caldo nel quale rifugiarsi, come un'amica, un amore ecc....è la conseguenza di ciò che ha vissuto.

Non è partendo da ora, dai comportamenti che vorrebbe modificare, ma dalla disamina delle emozioni sottostanti le sue scelte o non scelte, che ritroverà la qualità di vita smarrita.

Si faccia aiutare da un nostro Collega de visu.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie a voi tutti,dottori.
Rispondendo alla dott.ssa Randone.. Mio padre ha avuto un ruolo anche da "mammo".. un po' troppo apprensivo ancora adesso.. Benchè abbia 25 anni,mi tratta come se ne avessi 12. Capisco che per i genitori non si è mai "cresciuti".. Però,deve anche capire che io devo farmi le mie esperienze..prendere delle decisioni.
Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto,però è come se ci fosse ancora un cordone che ci lega.. Proprio per le sue eccessive preoccupazioni,ansie(anche se io non gli ho mai dato modo di preoccupazioni..sono sempre stata una ragazza con la testa sulle spalle)ho sempre rinunciato a qualcosa..a fare dei progetti/esperienze.. Se ha la febbre piuttosto non esco per stare con lui(anche se puo' stare benissimo da solo)..però,forse,anche io mi sono abituata a fare la donnina di casa..dover "rimpiazzare" il posto di mia madre.
Mia nonna materna non ce l'ho piu'..è mancata 2 anni prima che mancasse mia madre. E quella paterna non vive vicino a noi.. (dall'altra parte dell'Italia)..e quindi la vedo una volta all'anno. Ma con lei non ho lo stesso rapporto che avevo con mia nonna materna(forse per la distanza..).
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Come ti sentiresti se spezzarsi questo accadimento invertito verso il papà?
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Utente
Utente
Cioè,se mi staccassi da lui.. facendo le mie esperienze ecc..?
Questo intende,dottoressa?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Si.
E anche se lasciarsi il controllo?
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dopo
Utente
Utente
Non so.. Le faccio un esempio..anche solo per andare un weekend da qualche parte..mi faccio mille problemi..mi sento quasi in colpa.. penso:"è da solo..lo lascio solo per 3 gg.."
Mi ricordo ancora che, a un capodanno(ero già maggiorenne),non sono andata a festeggiare con gli amici perchè lui si era fatto tante paranoie,tante preoccupazioni su di me,sul fatto che passavo 2 g fuori casa,che all'ultimo ho detto di no.. Ma alla fine non è manco colpa sua,perchè sono io che gli concedo tutto questo.
Anche il fatto che se avesse una compagna con la quale condividere la quotidianità sarei piu' tranquilla e magari mi vivrei la vita che voglio..
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza

Qui è davvero tutto nelle tue mani perché resistere a questi inutili e incongruo sensi di colpa è la chiave per superare la difficoltà.
In questo modo tu potrai vivere la tua vita ma aiuterai anche il papà a stare più sereno e a mettersi il cuore in pace.
Certo, se avesse una compagna forse lo aiuterebbe a modulare le paure che prova per la figlia ma prova a sdrammatizzare con lui...
Se da sola non riesci un aiuto esterno da parte di uno psicologo psicoterapeuta potrebbe aiutarti.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille,dottoressa.
Prendero' in considerazione il suo consiglio.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Bene.
Se ti fa piacere, aggiornarmi in futuro.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Può capitare che in particolari momenti, difficili della vita, un genitore diventi un partner sostitutivo ...:

Accudisce troppo
Ama troppo
Protegge
Rinuncia alla propria vita
Stressa, pur amando ecc


È così, tra sensi di colpa e nuclei del passato, lei è rimasta intrappolata

Si faccia aiutare, a volte basta poco per ripartire ...
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dopo
Utente
Utente
Ok,lo faro'.
Grazie mille,dott.ssa Randone.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Lieta di averla ascolta

Ancora auguri.