Stress, frustrazione e università

Salve a tutti gentili dottori

Scrivo su questo sito premettendo di non sapere nemmeno se sia o meno pertinente il mio intervento, scusandomi in anticipo qualora non lo fosse!
Mi presento sono una ragazza di 20 anni alle prese con il mio secondo anno di università. Sono stati anni impegnativi ma soddisfacenti e i miei bei voti sono riuscita a portarmeli a casa. Sono una studentessa di ostetricia e scelsi questa facoltà perchè non ho superato il test a medicina, pensando di riuscirlo poi a passare negli anni a venire: ma cosi non è stato. E purtroppo questa cosa del test mi sta decisamente sfuggendo di mano. Nel senso che, contando quest'anno, è gia la terza volta che riprovo senza successo. Mi ha completamente fatto perdere tutta la fiducia in me stessa e nelle mie capacità, quasi come se questo test non valutasse l'abilità e le conoscenze di una persona, ma la qualità della persona stessa. Adesso onestamente mi ritrovo a far una facoltà del quale purtroppo non mi ci vedo e non mi ci riconosco che sommata all'ennesimo buco nell'acqua di medicina mi stanno trascinando in vortice di estremissima negatività. Mi sento molto giù, senza vita e voglia di affrontare la giornata, per la prima volta sto lasciando indietro un esame cosa che mi rende ancora più nervosa e se penso al futuro vedo solo nero. Seppur abbia solo 20 anni sto facendo i conti con un senso di frustrazione e fallimento estremi, che si unisce alla paura di deludere le persone che mi circondano. Vedo anche che le persone di fianco a me hanno quasi paura di parlarmi e tendono sempre a evitare il discorso,ma è difficile tenersi tutto dentro.
Finita la maturità quando si trattò di trovare un ripiego per medicina ero molto indecisa tra ostetricia e ingegneria clinica, ma come già detto su, per affinità di materie al test ho preferito scegliere la prima, nella speranza di passarlo successivamente, per quanto ingegneria come prospettive lavorative mi attirasse molto di più.

Adesso non so cosa fare, sono ad un punto in cui ho vergogna di me stessa e ho paura, tanta paura per il mio futuro, paura nel non vedermi realizzata e appagata e paura di deludere la mia famiglia, senza considerare che tutto ciò ha conseguenze anche livello fisico.

Lunedì iniziano i corsi ad ingegneria e sarei tentata di andar ad assistere a qualche lezione, ma non so se sia una buona idea in tutta onestà. Non vorrei riempirmi la testa di idee utopiche e irrealizzabili, anche perché se non ho superato un test per ben 3 volte figuriamoci se io sia capace a star dietro ad ingegneria. Ma una cosa è certa, che non riproverò per la quarta volta medicina perché quest'anno è stata veramente una brutta botta.

Voi cosa mi consigliereste? Mi trovo piena di confusione, e sto perdendo di credibilità. Non so assolutamente cosa fare.

Nella speranza di non avervi stordito troppo, vi auguro un buon fine settimana
Saluti!
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>..quasi come se questo test non valutasse l'abilità e le conoscenze di una persona, ma la qualità della persona stessa.<<
cara ragazza, purtroppo questo meccanismo da te descritto è abbastanza frequente, ma credo sia importante cercare di comprendere che nessun test valuta la qualità di una persona, ma altre variabili che non dovrebbero influenzare la percezione che hai di te stessa, ma semplicemente aiutarti a riflettere.

Credo invece che sarebbe utile fare un lavoro psicologico sulla tua autostima perché mi sembra un po' bassa. Hai sicuramente tante altre qualità, allora perché limitarle alla sola sfera universitaria? Questo inevitabilmente influenza tanti altri aspetti della tua vita.

I tuoi genitori cosa pensano a riguardo?





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Ragazza,

credo che potrebbe esserti d'aiuto rivolgerti al Servizio di Orientamento dell'Ateneo che frequenti nel link sottostante trovi i riferimenti per prendere contatti:


http://www.unife.it/orientamento/it/contatti.

Sarà l'occasione per fare il punto della situazione e individuare le alternative che meglio rispondono alle tue aspirazioni.
Inoltre potrebbe esserti di grande aiuto fare il Bilancio delle Competenze è uno strumento utilizzato dagli psicologi esperti in gestione delle Risorse Umane.
Se hai bisogno di ulteriori delucidazioni restiamo in ascolto.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore.

i miei genitori per quanto riguarda la mia vita accademica non hanno mai espresso particolari giudizi, sanno che mi piace studiare e che non ho particolari problemi.
L'unica cosa che mi dicono è che non mi "merito" di rimanerci male e che sono troppo severa verso me stessa, ma stop, cioè anche la comunicazione con loro non mi aiuta, nel senso che ogni volta che provo a parlare di questa situazione come risposta ricevo il loro silenzio, e il silenzio mi fa stare anche peggio, per fare un esempio mi sembra di andare a sbattere contro un muro. Per me non è assolutamente facile esternare questa situazione, e se lo sto facendo è perché sono arrivata ad un punto-limite. Quando ho un qualsiasi tipo di problema tendo a tenermi tutto dentro per evitare di dare preoccupazioni inutili. Effettivamente mi sento isolata e non so cosa fare.

Dottore con lavoro sull'autostima che cosa intende di preciso?

intanto ne approfitto per ringraziarla per la sua veloce e gentile risposta!
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa,
non ci avevo mai pensato, potrebbe essermi d'aiuto effettivamente!

Il "bilancio delle competenze" in che cosa consiste?
Grazie e saluti!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Il "bilancio delle competenze" è un percorso finalizzato allo sviluppo e la crescita della professionalità professionale e personale.
E' uno strumento tramite il qua le la persona è stimolata a "fare il punto" su se stessa e sulle proprie capacità allo scopo di definire un progetto di ulteriore e/o di maturazione di nuove esperienze professionali.
Si tratta, dunque, di un percorso personalizzato in cui viene analizzato il potenziale, le attitudini e i progetti professionali di ciascuno.
[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Non e' mia intenzione "consolarla" di non essere riuscita a "vincere" nel test di Medicina.
Ma vorrei che riflettesse sulla realta' della modalita' di accesso a quella Facolta'.
La proporzione di chi "vince" varia di anno in anno. Fra chi tenta la prova è chi la "vincera". Quest'anno era di circa 1 su 10.
E con queste proporzioni Lei capisce che entrano in ballo tantissime variabili che non implicano il "valore" ne' la "preparazione".
Se ne ha voglia trovera' in rete dei siti di "aspiranti" matricole e leggendo le loro esperienze si assolvera' tranquillamente.
Penso che avere fatto una scelta diversa, comunque nell'area sanitaria sia un'ottima opzione.
Non le consiglio assolutamente "ingegneria" in quanto si tratta di una Facolta' molto particolare, per la quale occorre una personalita' anch'essa particolare. Opposta a quella di chi desidera impegnarsi in un campo "umano".
Questo suo "apparente" desiderio potrebbe costituire, a mio parere, una fuga. Un volere rinnegare tutto l'amore che quello che lei reputa un fallimento le ha negato.
Il frutto di una delusione.
E' comprensibile, ma mi auguro di essere riuscita a farLe comprendere cosa Le stia accadendo!
In bocca al lupo!
Ci tenga informati!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#7]
dopo
Utente
Utente
Dottoressa Camplone ho capito, effettivamente questo strumento potrebbe risultarmi realmente efficace. Grazie mille per il suggerimento!

Dottoressa Esposito con la sua frase: "Questo suo "apparente" desiderio potrebbe costituire, a mio parere, una fuga. Un volere rinnegare tutto l'amore che quello che lei reputa un fallimento le ha negato." penso che mi abbia dato sufficiente materiale per farmi riflettere per il resto della prossima settimana! Vista sotto quest'ottica è diverso e ha ragione sotto tutti i punti di vista! Però una sensazione che provo ed è giusto che io lo dica, è il forte senso di inferiorità verso i miei "colleghi" che sono riusciti ad entrare, ed è logorante condividere il reparto con loro. Sono assolutamente consapevole che non sono belle parole quelle che usato, ma in questi anni è esattamente quello che ho sentito, io so che nel mio futuro avrò determinate mansioni e che non ci saranno possibilità di crescita! E' anche una delle prime cose che al corso ci insegnarono:"voi non siete medici, nè infermieri nè tecnici", e quante volte in reparto mi sono sentita dire:"non è compito tuo" oppure frasi del tipo :"guarda che non devi mica fare il dottore", e fanno male.
Capisco la sua frase, a livello emotivo "scappando" soffrirei molto meno, d'altronde, come in amore si dice "lontano dagli occhi, lontano dal cuore"! Ma le qualità richieste sono effettivamente diverse come giustamente lei ha sottolineato.
Adesso comunque mi fermo un attimo e ci rifletterò bene! La ringrazio tantissimo, e crepi per l'in bocca al lupo! Buona giornata!
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