Gestione rapporto

Buongiorno, sono un ragazzo di 28 anni.
Quest'estate mi sono avvicinato ad una ragazza che da anni mi è sempre piaciuta in quanto le nostre compagnie hanno iniziato a frequentare lo stesso posto e quindi c'era la possibiltà di vedersi.
Sono riuscito con, ahimè molta fatica, a chiederle di fare un aperitivo insieme una sera e lei accetta molto volentieri.
Quella sera è stata magnifica abbiamo parlato per molte ora senza fermarci, complice anche un pò di birra in più fino a che quasi a fine serata, lei mi guarda mi prende e mi bacia.
Abbiamo continuato per le ore successive senza riuscirci a staccare ed è stato magnifico.
Lei ha fatto il primo passo sì, l'ha voluto fare lei (magari spinta anche dall'alcool) perchè conosce la mia timidezza e poi anche perchè fui già respinto da lei anni fa e quindi voleva avvicinarsi. lei è anche una persona timida, insomma abbiamo due approcci timidi.
Cmq nei giorni successivi continuiamo a frequentarci seppur sapendo che lei da li 20 giorni sarebbe andata a lavorare all' estero per molti mesi. Io sinceramente non davo peso alla cosa, ovvero ci pensavo si , ma non mi lasciavo condizionare dalla cosa.
Forse lei questo la sempre tenuto in conto.
Ci vediamo, passiamo del tempo insieme, facciamo l'amore stimo bene e persino mi dice che difficilmente gli piacciono ragazzi così come me e addirittura che mi vuole bene, fino che a fine serata, una settimana prima di partire, arriviamo a casa e lei inizia a dirmi che tra noi non c'era dialogo e mancava un pò di alchimia. io sono caduto dalle nuvole letteralmente, non m'è la aspettavo. Effettivamente, in qualche circostanze, la mia timidezza e il fatto che mi piacesse così tanto mi bloccava un pò e quindi rimanevo un pò sbaccalito dinnanzi a lei per paura di sbagliare.
Cmq, io non discuto, gli dico che accettavo la cosa, che neanche io ero innamorato di lei ma che la cosa non mi spaventava affatto. molto probabilmente lei aspettava il famoso colpo di fulmine, che io con lei non ho avuto, ma nutrivo e nutro una forte attrazione mentale e senso i benessere quando si era insieme.
Accetto la cosa, almeno ci provo, mi scrive che neanche lei si sarebbe immaginata una fine così ma che non vuole perdere nulla di quello che preso di me e di noi e che vorrebbe vedermi prima di partire, rispondo che non perderemo nulla di entrambi ecc ecc. Io stavo male, il senso di rifiuto da un giorno all' altro mi consumava cmq dopo qualche gg le scrivo dicendole di vederci la sera prima della sua partenza. Ok, ci vediamo parliamo di nuovo molto, non di ciò che era successo, a fine serata ci salutiamo, ci abbracciamo e ci baciamo e mi chiede ancora di vederci il mattino seguente prima della sua partenza per fare colazione ed ho accettato.
Ci salutiamo dicendo che ci saremmo aggiornati via sms o fb strada facendo.
Lei si è fatta sentire un paio di giorni dopo, mandandomi la foto del mio regalo sulla sua libreria scrivendomi che il mio posto in terra straniera era li, e di tanto in tanto mi manda messaggi con canzoni.
Non so come comportarmi e come agire. Non so quale è realtà dei fatti. Ieri, gli ho scritto io e mi ha chiesto se c'erano news e io le ho detto che avrei fatto un viaggio per qualche giorno, lei mi chiede subito dove e quando, io rispondo per metà ottobre a Londra da un amica in comune, (tempo fa si pensava di andare a Berlino insieme), anche se non ne ero convinto in quanto i voli erano un pò cari e quindi lei rimanda dicendo di guardare a fine novembre che magari erano più low cost.
Le dico che sarebbe stato bello rivedersi a Berlino e lei mi risponde che infatti ha guardato per fine novembre e ha trovato dei voli a poco prezzo, In poche parole mi ha fatto capire che a Berlino con me ci verrebbe volentieri. Inoltre mi ha scritto che se prenotavo per Londra di farglielo sapere che molto probabilmente sarebbe venuta anche lei.
Ci siamo salutati dicendoci che ci saremmo aggiornati quando aveva più chiaro il calendario delle ferie e che ci saremmo aggiornati.
Questa è la situazione, non so come approcciarmi a tutto ciò. Questa situazione mi crea un pò di stress perchè ci penso molto.
Mi potete dare dei consigli?
Secondo voi cosa le passa per la testa?
Dovrei lasciar perdere, con il chissà come sarebbe andata oppure restare speranzoso che è la cosa che mi fa star meglio?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazzo,
non possiamo pensare cosa passi per la testa della ragazza, ma non è che lei si costruisca problemi dal niente?
Perché preoccuparsi in questo modo quando sembra stia ricevendo riscontri positivi?
Cosa ne è stato dell'ansia che denunciava in un consulto passato?
Ha poi consultato un nostro collega direttamente?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Drssa, lei crede che mi faccio troppe domande-problemi? In effetti non riesco a tollerare alcun tipo di incertezza e me la vivo sempre male. Sono impaziente, vorrei avere tutte le risposte subito e la certezza. Forse questa è la base della mia ansia e dei miei pensieri ossessivi. Non riesco a dire sarà quel che sarà e vivere serenamente la vita che scorre. E' come se minassi la mia felicità per non essere felice.
Ho affrontato un percorso con una Collega e mi ha parlato di ansia generalizzata e ossessività.
Ad es. ieri notte le ho mandato un link con una canzone dicendole che sta canzone mi dava la carica e la volevo condividere con lei e lei ancora non mi ha risposto Oggi sono stato in ansia e nervoso per questo, facendomi mille domande e mille perchè. So di avere un problema, credo non sia normale, Adesso penso di essermi esposto troppo ieri mandandole quel link e in qualche modo aver rovinato qualcosa. Cmq venerdì andrò dalla mia psicologa e gliene parlerò.
Grazie dottoressa
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Ma dalla psicologa (è anche psicoterapeuta?) ci va solo al bisogno o è ancora in atto un percorso definito?
Quali benefici ha ottenuto finora? E' anche psicoteraperuta?
Su cosa avete/state lavorando?
[#4]
dopo
Utente
Utente
L anno scorso ci siamo visti a cadenza bisettimanale.
Gli incontri erano impostati sul dialogo.
Abbiamo parlato molto della mia famiglia e del fatto che le vicende legate ad essa abbiano influito sulla mia vita.
Ad ora la vedo sporadicamente.
So di Ave bisogno di un supporto psicologico cognitivo ma al momento non posso permettermelo.
La mia attuale psicologa dell Asl nota una variazione del tono dell umore, ansia generalizzata e tratti ossessivi.
Diciamo che a fine seduta mi sento meglio, non perche lei mi rassicura ma perché ho modo du parlare e di sfogarmi ma l effetto dura molto poco. Ho capito che penso troppo, sono troppo mentale e cge il contenuto del mio troppo pensare cambia tema. Per far si che questo non succeda devo tenermi impegnato ma a volte casco sempre nel vortice dei pensieri.
Ho bisogno di aiuto.
Una volta non ero così Masa quando mi sono ritrovato ad affrontare giovanissimo la vita e il mondo da solo mi sento diverso, meno fiducioso e speranzosa verso me stesso e gli altri. Mi portò dietro una grandevtristezza

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"So di Ave bisogno di un supporto psicologico cognitivo ma al momento non posso permettermelo."

Gentile Utente,
Tutti gli orientamenti sono validi in egual misura, non esiste uno migliore di un altro.

Dovrebbe risolvere la sua ansia ed i motivi per i quali ci ha scritto svariate volte in passato, per godersi questo nuovo amore.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
dopo
Utente
Utente
Io so che per risolvere i problemi di ansia e di ossessioni la terapia più indicata è la cognitivo comportamento o la breve strategica.
La mia psicologa non è specializzata in quell indirizzo.
Poi, comunque io mi faccio tanto domande e ci penso in lodo ossessivo perche comunque esco da un rifiuto, da un suo rifiuto e il fatto che lei in qualche modo ci sia via sms o fb mi sia vicina mi manda in palla per non so se il suo approccio è amichevole o cosa.
Nel senso non è tornata sui suoi passi a parole, in qualche modo mi è vicina ma non so per cosa e come.
E questo mi fa pensar molto.
A volte vorrei sparire nel senso che vorrei chiudere tutti i contatti perché non riesco a reggere questa situazione na non voglio farlo per in qualche modo non voglio perderla.
Inoltre lei ha un nuovo lavoro là, costruirà rapporti e amicizie e questo mi scoraggia molto.

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"So di avere un problema, credo non sia normale"

"A volte vorrei sparire nel senso che vorrei chiudere tutti i contatti perché non riesco a reggere questa situazione"


Gent.le Ragazzo,
la fuga, l'evitamento, la rimuginazione non sono altro che tentativi utilizzati da molte persone per affrontare un'esperienza che suscita emozioni contrastanti, tentativi che nonostante si rivelino disfunzionali non possono essere messi in discussione se non diventando parte di un percorso di crescita personale e di cambiamento e non necessariamente di cura di una presunta patologia.


"Io so che per risolvere i problemi di ansia e di ossessioni la terapia più indicata è la cognitivo comportamento o la breve strategica"

Purtroppo la ricerca scientifica per quanto rigorosa possa essere, per definizione non può fornirci certezze definitive e incontrovertibili tuttavia:" in terapia i fattori comuni come l’empatia, il calore e la relazione terapeutica sono risultati più fortemente correlati con gli esiti rispetto agli interventi specializzati di trattamento [...] Decenni di ricerca indicano che la psicoterapia è un processo interpersonale nel quale una componente curativa essenziale è la natura della relazione terapeutica"

tratto da: Lambert, M.J., Barley, D.E. (2001), Research summary on the therapeutic relationship and psychotherapy outcome. Psychotherapy; Theory/Research/Practice/Training, 38, pp. 357-361.


La relazione terapeutica non è una dimensione di esclusivo appannaggio di un orientamento psicoterapeutico in particolare, è un fattore trasversale che viene valorizzato in modo di differente in ogni approccio terapeutico.

Tuttavia John Norcross, presidente della Task Force 29 (Relazioni Terapeutiche Empiricamente Supportate) dell’American Psychological Association, dichiara che: " le caratteristiche tradizionali della relazione terapeutica – ad esempio l’alleanza nella terapia individuale e la coesione nella terapia di gruppo – e le condizioni facilitanti rogersiane – empatia, considerazione positiva e genuinità – avrebbero costituito gli elementi centrali”; e che “la relazione terapeutica determina in maniera consistente e sostanziale il risultato terapeutico indipendentemente dal tipo di trattamento utilizzato". Fonte: Norcross, J. (ed.) (2002) Psychotherapy relationships that work, New York, Oxford University Press.



Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#8]
dopo
Utente
Utente
grazie Dottoressa, dovrei continuare, anzi dovrei riniziare un percorso terapeutico con la psicologa dell' asl.
Tuttavia la fuga, l'evitamento è una processo che vorrei non fare, nel senso non direttamente e concretamente con lei.
Durante il giorno però, dalla mattina appena sveglio alla sera prima di andare a dormire rimugino sul perchè il per come e i chissà.
Con lei, da ora in poi, adotterò un comportamento diverso: poco fa pensavo appunto a tutta questa situazione e in effetti non è "giusto" che io continui a fare così e a stra male dentro e rimuginare tutto il giorno avendo influenze negative sul mio stato d'animo. Delle mattino non mi sveglierei neanche dal letto, faccio uno sforzo gigantesco ad affrontare la giornata perchè ho in testa il tarlo di questa ragazza che mi ha sedotto e rifiutato.
A scanso di equivoci prenderò in mano la situazione, adotterò anche il meteodo chiodo schiaccia chiodo, che non è il massimo, ma se può darmi un pò di sollievo lo farò amen. L'unica cosa non so come comportarmi quando sarà lei a scrivermi e chiedermi come sto, se questo ancora succederà, nel senso non vorrei risultare distante ma allo stesso tempo troppo attaccato. E' un casino, mi sta scocciando sta situazione e anche lei, perchè inizio a vedere questa persona come una persona che di me non frega gli frega nulla e l' idea che io invece nutro stima e attenzioni nei suoi confronti mi rompe emi logora abbastanza.
Detto ciò il piano è questo:
-aspetto che sia lei a farsi viva perchè io sono stato respinto molte volte e quindi ho tutto il diritto di non volerlo più per un' altra volta,
-farò la mia vita, conoscerò altre ragazze e passerò del tempo con loro.
-cercherò di non postare o scrivere sui social per far attirare l' attenzione, ovvero non posterò cose che ricordano cose in sua funzione
-riprenderò venerdi un percorso terapeutico con la collega.

la speranza è l' ultima a morire,a volte ha l' effetto della morfina nel senso che anestetizza il dolore, ma la realtà credo sia un' altra che se fino in fondo non posso comprenderla perchè è la sua realtà quindi ci sta che io badi solo alla mia;
Cristo dicevo che dai frutti comprenderai l' albero, nel mio caso dai fatti, dalle azioni e dalle attenzioni capirò la realtà.
Quindi lascio in stand-by questa situazione, la metto tra parentesi,e vado avanti.
Ho raggiunto questa consapevolezza, che spero di mantenere nel tempo, quando ho letto il suo messaggio Dr.ssa CAMPLONE, per cui molte grazie.
Se ha qualcosa da aggiungere, da obiettare o ulteriori consigli non esiti a scrivermi qui sotto.

Saluti



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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Io so che per risolvere i problemi di ansia e di ossessioni la terapia più indicata è la cognitivo comportamento o la breve strategica."

Questo è un "suo" pensiero, non ho null'altro da aggiungere alle riflessioni della dott. Camplone.

Se non si trova bene cambi psicoterapeuta, ma l'orientamento non c'entra.

Poi lei pio trovarsi meglio con un approccio o peggio con un altro, ma non esiste un approccio migliore dell'altro.