Depressione. Diviso tra due amori, sono distrutto e non so come uscirne

Salve a tutti--
sto con mia moglie da 25 anni. Ci siamo sposati 15 anni fa e abbiamo due maschietti (6 anni uno e 2 e mezzo l'altro).
Dopo la nascita del primo figlio sono sorti i primi problemi di coppia. Mi sono sentito mettere all'angolo e non ho fatto nulla per risolvere la situazione. Ho lasciato semplicemente che le cose accadessero. Mia moglie era tutta presa dal figlio e non mi cercava più, nè fisicamente né con il dialogo. E io come un ebete non ho reagito.
Mi sono innamorato di una mia collega di ufficio, ricambiato. La storia è andata avanti clandestinamente per 4 anni tra sensi di colpa reciproci (era sposata anche lei, con tre figli). Ci siamo presi e lasciati più volte. Ci siamo sentiti dei mostri perché non capivamo come potessimo essere finiti in una situazione simile (non abbiamo mai tradito prima e i nostri rispettivi coniugi sono state i nostri primi e unici amori).
Nel frattempo, anche se io non ero d'accordo, mia moglie ha voluto fare il secondo figlio. Ed è successo. Anche lì, non sono riuscito a spiegarle che le cose tra noi non andavano. Sono stato zitto e lei ha ottenuto ciò che voleva. E poi mi ha ulteriormente lasciato lì. Non facciamo più l'amore da quando è nato il secondo figlio. Io mi sono riavvicinato alla mia collega, che nel frattempo è stata lasciata dal marito dopo ripetuti tradimenti che lui perpetrava da anni con svariate donne all'insaputa di lei). E sono ripresi i pianti e i litigi tra noi che amanti non volevamo essere... Siamo in tarapia entrambi da due anni (io e l'amante trattati da due diversi psicologi) e abbiamo fatto un percorso che ancora non ho capito dove ci stia portando.
Recentemente, ci siamo nuovamente allontanati. Lei è stufa di stare lì ad aspettare che io decida qualcosa. Io intanto so solo che la amo e non riesco a dimenticarla (ci vediamo tutti i giorni in ufficio, dividiamo la stessa scrivania e non possono trasferire nessuno dei due). Non ci parliamo più perchè lei non vuole più che ci rivolgiamo la parola. E' un inferno.
A casa, nonostante dall'inizio della terapia io stia cercando non so come a rimettere a posto le cose per non separarmi, le cose non migliorano. Mia moglie dice di amarmi ma non mi cerca più. Ogni mio tentativo di riavvicinarmi fisicamente a lei è miseramente fallito. E non sento più amore, anche se lei dice il contrario. Il mio psicologo dice che forse ha un amante anche lei, am io non credo. L'ho osservata tanto ma non ho notato nulla di strano. Lei dice che non è interessata al sesso. Non le è mai piaciuto. Lo fa solo perchè deve.
Insomma, la mia vita è un casino e sto perdendo due donne che mi hanno dato tutto nella mia vita... Le sto perdendo perchè ho paura, non so scegliere, non so darmi risposte, non so parlare con loro... Sento un vuoto enorme dentro di me e sono disperato. Cerco disperatamente di essere nel giusto e invece sbaglio tutto. Sbaglio tutto e tutto scivola via...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
come sta affrontando la problematica esposta all'interno del suo percorso?
Quali benefici le sta portando?

Nel suo matrimonio sembra siano mancate le esplicitazioni e i confronti necessari per trovare soluzioni appropriate a un disagio relazionale che si trascina da tempo,l'arrivo di un bimbo non risolve i problemi di coppia che dovrebbero essere affrontati in un contesto terapeutico, quando non si riesce a risolverli da soli.

< nonostante dall'inizio della terapia io stia cercando non so come a rimettere a posto le cose per non separarmi, le cose non migliorano>

Dal mio punto di vista sarebbe opportuno comprendere insieme a sua moglie, con la guida di uno specialista, come risolvere in un modo o nell'altro, le problematiche che abitano il vostro rapporto, come le avevo suggerito in un passato consulto.
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/348516-crisi-di-coppia-o-voglia-di-evasione.html

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro Signore,
Cosa ha stabilito di fare sul piano fattivo?
Non intendo una decisione esternata, ma intendo dentro di sé?
Questo blocco che Lei vive deve essere davvero pesante da tollerare e penso ne parli spesso in terapia.
Con lo psicoterapeuta ha mai avanzato almeno delle ipotesi? A livello teorico almeno?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Laura De Martino Psicologo, Psicoterapeuta 25 1 11
Gentile utente,
mi ha molto colpito la frase con cui ha concluso la lettera "cerco disperatamente di essere nel giusto ma sbaglio tutto" mi viene da chiederle quale criterio sta usando per prendere le sue scelte? Cosa significa "essere nel giusto" per lei? quale o chi è il "giudice"che le indica cosa è il giusto?

A volte restiamo bloccati davanti alle scelte perchè non sappiamo quale voce ascoltare, quale dei tanti "io" che affollano la nostra mente. C'è ad esempio l'io bambino che vuole compiacere i nostri genitori, quello che non vuole essere punito, quello che vuole assecondare il bisogno di scoperta, quello che invece insegue il bisogno di sicurezza...insomma c'è una vera e propria folla!!

Il dato è che non ci è dato vivere due o più vite, quindi necessariamente una sola di queste voci deve prevalere ed, inevitabilmente, è necessario frustrare le altre.

Ora, da quello che racconta mi sembra che ha cercato di assecondare un po' l'una di queste "voci" un po' l'altra senza tuttavia riuscire a fare chiarezza. Le potrebbe essere utile, tuttavia, prima di tutto cercare di fare luce su questi bisogni diversi. Quali sono? e poi scegliere quale sente "più suo", più autentico. Per fare ciò credo che deve spostare un pò l'attenzione dai tanti fatti esterni che le succedono quotidianamente e che rischiano di fare solo rumore, a ciò che accade dentro di sé.
Ne parli anche con il suo terapeuta,
saluti,

Dr.ssa Laura De Martino
Psicologa, Psicoterapeuta Relazionale e Familiare
tel 3280273833 - Napoli

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta--
Mia moglie non ne vuole sapere di andare da uno psicologo. Dice che sono soldi buttati. Ogni volta che entriamo nell'argomento fa la saccente e ha quasi un tono di derisione nei miei confronti.
Quindi questa strada non l'abbiamo percorsa insieme.
Certo, se le dicessi che il nostro rapporto è alla frutta e che voglio separarmi... Ma ho questa maledetta paura che mi impedisce di parlare. Mi fa tornare un bambino insicuro. E nn ci riesco. Così sto zitto. Zitto con mia moglie. Zitto con l'amante. Subisco in silenzio come ho imparato a fare tutta la vita. Lo psicologo dice che non ho imparato a dialogare con la rabbia, che sono stato "programmato" ad essere il bambino perfetto che dice sempre si a tutti, per compensare la mancanza di un padre inesistente.
Sono frustrato perché pur sapendo che forse il mio problema è proprio di comunicazione, non riesco a reagire e le cose si complicano, invece di risolversi. Non vorrei far soffrire gli altri, e invece soffrono tutti. E io più di tutti. A dire il vero non so se in tutta questa storia mia moglie soffra. Non lo da a vedere. Anzi, sembra non accorgersi di nulla, di cosa faccio e di come sto. Forse è una forma di difesa... Non so. Lo psicologo dice che nel nostro rapporto io sono sempre stato succube e solo adesso, con la nascita dei bimbi, sono profondamente cambiato. E il cambiamento in me ha portato tutte queste conseguenze.
[#5]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Ne parli al suo terapeuta (psicologo e psicoterapeuta il suo curante?) e faccia il punto della situazione sul percorso in atto.

<ho questa maledetta paura che mi impedisce di parlare.> e che dovrebbe essere affrontata in terapia.
Dal mio punto di vista è importante comprendere anche il come affrontare.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro Signore,
Se davvero i Suoi figli hanno fatto si' che lei sia "cresciuto" a livello di "Io" cio' dovrebbe aiutarla a esprimere la sua personalita' e non rimanere sempre "in silenzio" per non scontentare gli altri.
Purtroppo chi resta in silenzio scontenta gli altri, perche' e' come se fosse assente.
Che dirLe? E' difficile cambiare completamente modo di essere ma almeno un tentativo di dialogo con chi Le e' vicino dovrebbe tentarlo.
E non parlo di un dialogo "vuoto" ma di un tentativo di "disvelamento" per uscire dall'isolamento esistenziale.
Per Lei e per loro!
[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte, davvero--

Con lo psicoterapeuta stiamo facendo un percorso che ha portato i suoi frutti su altri piani sociali e lavorativi, ma su quello sentimentale mi sento ancora molto bloccato. Avrei un sacco di cose da dire a mia moglie e alla mia amante, e mi ripeto in testa i discorsi continuamente. Continuamente. Vorrei dialogare con l'una e con l'altra. Discuterne senza paura. Esternare quello che provo. Ma poi mi blocco e niente. Sto zitto e subisco. E so che alla fine sembra che non me ne freghi nulla nè dell'una nè dell'altra. Quando invece non è così. Anzi, se scrivo qui è proprio perchè ci sto male. A volte così male da mancarmi il respiro.
Il fatto è che se ascoltassi l'istinto, le emozioni, se mi chiedessi chi voglio veramente al mio fianco in questo momento della mia vita, senza moralismi e parlando schietto, direi che l'amante è la donna che amo. Ma poi, se guardo la ragione, vedo tutto quello che dovrei affrontare e far affrontare a chi mi sta attorno e mi prende il panico. E mi sento ancora peggio. E nn credo di farcela. Mi sento come spaccato in due. A volte mi sento come un premio conteso, o cmq un oggetto.
Mia moglie mi ha confidato poco tempo fa di essere contenta che sia andato in terapia. Perché dice che sono il più sensibile dei due e per fortuna che mi sono accorto in tempo che c'era crisi tra noi. Che lei non se ne sarebbe accorta e non avrebbe fatto nulla. Ecco... questo mi ha detto. E il discorso è caduto lì. Come se fosse tutto a posto. Come se avessi risolto tutto. E invece no. Non sa quanto piango da solo ogni volta che esco dall'ufficio e torno a casa in macchina. Non sa nulla di quanto ho sofferto in questi anni. Non lo sa perchè nn ho mai mostrato nulla. Perché sono fatto così. Non devo far star male gli altri facendoli preoccupare. Ho sacrificato così tanto nella mia vita a causa di questo atteggiamento... Adesso ne sono consapevole, ma non riesco ancora a togliermi di dosso il retaggio di una vita...
Sono arrabbiato con mia moglie che pensa che ho risolto tutto per noi e non mi chiede nulla di più.
Sono arrabbiato con la mia amante che ha messo in discussione quello che provo per lei dicendomi che se fosse stato un amore travolgente avrei già fatto qualcosa, e invece non sa che dentro di me è tutto un gran casino.
E soprattutto sono arrabbiato con me perchè non riesco a spiegarmi con queste donne, perché forse ne ho paura... ho paura delle conseguenze e della "punizione", quando invece dovrei solo vederle come persone al mio pari per discuterne.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno a tutti--
sono ancora qui per aggiornarvi su quella che sembra essere una mia personale odissea.
Io e la mia amante ci siamo lasciati ormai da più di 8 mesi, ma continuiamo a vederci in ufficio tutti i giorni. Il fatto di sentire di averla persa mi ha fatto reagire e sono finalmente riuscito a dire a mia moglie che sono in profonda crisi. Ho anche iniziato a porre in discorso una eventuale separazione e questo l'ha convinta a venire in terapia di coppia. In questi ultimi mesi ammetto che mia moglie si sta sforzando di fare di tutto per recuperare con me, ma ammetto che io continuo a pensare all'altra donna (e il fatto di vederla ogni maledetto giorno davanti alla mia scrivania è una tortura a cui non sottoporrei nemmeno il mio peggior nemico). Passo da momenti di estrema solitudine e depressione a momenti in cui credo di essere in pace (soprattutto coi miei due bimbi) ma per il resto sto affondando nel pantano, non sono più felice, ho perso il sorriso e fatico ad appassionarmi alle cose, compreso il mio lavoro che è sempre stato un punto fermo nella mia vita e mi ha aiutato in molte situazioni difficili. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato scoprire che la mia ex amante ha avuto una nuova relazione, proprio col suo psicologo, tra l'altro... Mi sono sentito morire dentro. Sentirmi dire da lei che sono un falso e che non so prendere decisioni e poi scoprire questo fatto che mi ha tenuto nascosto negando anche l'evidenza... E con mia moglie che invece di capire con me i nostri problemi di coppia cerca di dare la colpa a tizio, caio e sempronio. Per lei è una questione di colpe (soprattutto mie) e ogni volta minaccia di andare via di casa coi bambini, così che mi frena dall'andare avanti coi discorsi. Lei non vuole che la lasci, perché dice che ha un progetto di famiglia con me e solo con me, anche se non mi ama più e forse non mi ha mai amato come io ho amato lei (testuali parole sue)
Nonostante tutto io continuo a pensare di essere veramente, visceralmente, profondamente innamorato dell'altra donna, anche se sono indubbiamente molto ferito anche da lei (che diceva che mi amava più della sua vita ma che dopo due mesi già si innamorava di un altro). A questo punto credo che dirò a mia moglie che voglio separarmi definitivamente, perchè se non c'è più amore tra noi non capisco come possiamo andare avanti. Non so se dirle che nel mio cuore e nella mia testa c'è un'altra donna. Non vorrei ferirla inutilmente ma è davvero l'unica cosa che le ho taciuto... Ed è l'unico vero motivo per cui ho perso il sorriso e la voglia di fare...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Quando è iniziata la terapia di coppia, è ancora in corso?
Come mai se è seguito in terapia scrive a noi?
Riuscite a confrontarvi costruttivamente con l'aiuto del terapeuta?
Cosa sta emergnedo, quali eventuali benefici atti a sbrogliare i nodi del vostro rapporto, uscire dall'impasse e prendere decisioni appropriate?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
La Sua "DISCESA AGLI INFERI" sta proseguendo. Impietosa. Si sta massacrando e vuole pagare solo Lei per tutti: per la sua ex che si e' gia' rimessa in gara lasciando Lei "ai box di partenza" distrutto, per sua moglie verso cui si sente affogare nella colpa.
Che dirLe?
In certi momenti difficili, quando la discesa agli inferi si sta compiendo ogni persona deve fare appello a quelle forze interne che spesso non si sa neanche di possedere. Sono una riserva a cui si attinge di rado. Nei momenti in cui si sente di stare annegaando.
In quei momenti gli occhi acuiscono la capacita' visiva per trovare un GANCIO a cui aggrapparsi.
L'istinto di vita viene in soccorso.
Abbia fiducia nel Suo inconscio. Non l'abbandonera'!
Lei si guardi intorno e cerchi il GANCIO.
Sara' da qualche parte, sicuramente!
Mi tenga informata!
[#11]
dopo
Utente
Utente
Dr.ssa Esposito, grazie.
Vorrei solo trovare un po' di pace... Cercherò il gancio...

Dr.ssa Rinella, la terapia di coppia è iniziata quattro mesi fa. Scrivo qui perchè mi da un po' di sollievo. E' come se potessi buttare giù i miei pensieri. Dalla terapia emerge che io e mia moglie siamo molto mutati e che ora siamo agli antipodi. Se ci ricongiungiamo dovremo accettare un rapporto completamente nuovo (io sono cambiato molto per vari motivi di vita vissuta e anche grazie alla terapia "da solo" che dura da tre anni.
Il fatto è che questi lunghi anni in cui noi due ci siamo reciprocamente allontanati non hanno fatto decisamente bene al nostro rapporto e ora io ho il cuore perso per un'altra persona, indipendentemente che questa ancora mi voglia. Come immaginavo, il mio non era "semplice" desiderio di evasione o trasgressione... Il mio è un sentimento vero e profondo e non posso fare nulla per soffocarlo (anche perché ho tentato di tutto).
Ero convinto che mia moglie avrebbe detto quello che dentro di me sento, e cioè che non mi ama più e che anche lei non mi vuole più. Invece le sue risposte mi spiazzano, perchè asserisce che sebbene non mi abbia mai veramente amato, si è affezionata a me e non vuole lasciarmi andare via. E queste sue velate e inconsce minacce di andarsene coi bimbi mi distruggono emotivamente e mi sento sempre più prigioniero in gabbia
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Capisco lo strazio che la dilania! E quanto Le costi.
Ma forse Sua moglie sta lottando PER LEI. Non solo per i bambini ma per Lei. Affinche' Lei si renda conto di quello che la Sua famiglia costituisce. Non solo per Lei che ora si sente cosi' battagliato e destabilizzato da questo sentimento cosi' doloroso ma presente, ma per la VOSTRA vita. Quella che penso Sua moglie e i Suoi bambini vorrebbero riavere. Perche' per loro e' importante.
Inquadri in questa ottica l'atteggiamento che Sua moglie sta avendo. Potrebbe farLe bene!
[#13]
dopo
Utente
Utente
Dr.ssa Esposito--
sto riflettendo su questa situazione da anni, mi creda. Non sono unoc he non pensa alle cose, anzi... Penso a ogni conseguenza ed è anche questo che mi frena nelle decisioni. Il fatto è che così come sono ora non servo a nessuno... E sto cercando di reagire anche e soprattutto per questo, per i bambini. E reagire vuol prendere una decisione. E se la decisione sarà la separazione credo possa essere una soluzione. Vorrei solo riuscire a far capire cosa provo, tutto li. Ma so bene che se uno non ci passa non può capire. Io stesso fino a poco tempo fa tendevo a non capire queste cose, a guardarle con troppa razionalità e quindi a giudicare tutto in modo molto negativo. Invece quando si è travolti dai sentimenti la razionalità crolla. Razionalmente forse sto sbagliando tutto ma il cuore non sente ragione. So che è una frase fatta ma adesso ne capisco il senso...
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro Signore, chiunque abbia amato sa cosa Lei stia provando!
Un grande psicoanalista che ho avuto l'onore di conoscere ed ammirare, il Prof. Aldo Carotenuto diceva che "il collettivo" si ribella quando vede qualcuno che in quanto "individuo" soffre per amore.
Perche' l'amore e' una cosa troppo grande e bella, anche quando fa soffrire, e suscita invidia!

Che ne pensa? Ci si ritrova?
[#15]
dopo
Utente
Utente
Si. Molto. Mi sembra di essere finito in uno di quei film o libri di genere "sentimentale" con amori impossibili, dramma ed enormi sofferenze che, in quanto uomo, avevo sempre snobbato...
Adesso mi trovo a rivalutare Uccelli di Rovo che guardavo da piccolo con mia mamma... Eppure è quello che sto vivendo e non me ne capacito. E si, mi sembra tutta una tragedia e ho smesso di chiedere consigli a chi conosco perché le risposte mi sembrano tutte troppo facili e banali, e mi sembra proprio di avere tutti contro. Ma tutti proprio...
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Be' "Uccelli di Rovo" lo seguiì anche io con grande interesse. Un libro bellissimo in cui l'Amore deve combattere con forze immense.
Ma alla fine vince, se non ricordo male!
Quindi si viva questo dolore e questo isolamento che prova come una risorsa per Lei. Rara!
Tenga presente che il "sesso forte" e' in genere quello piu' schermato rispetto ai sentimenti e quindi cio' che sta accadendo Le sta dando una grande peculiarità per la Sua vita futura. Una capacita' di "capire" i sentimenti abbastanza rara!
Insomma, guardi il BENE che c'e nella Sua crisi, se puo'!
[#17]
dopo
Utente
Utente
Non so se vincesse l'amore. Mi sembra di ricordare che alla fine vincesse il Perdono.
Sicuramente tutto questo mi ha cambiato profondamente. Vedremo se saprò far fruttare questo dolore...
Non è facile, sennò non sarei qui a farmi vivo a distanza di anni...
Grazie per i consigli