Lutto improvviso

buonasera,
6 giorni fa mia mamma è morta in un incidente stradale.
le descrivo l'accaduto:
io vivo in un'altra regione da quella in cui sono nata, mercoledì scorso mi hanno avvertito che mia mamma era stata coinvolta in un incidente stradale ( ho avuto subito la sensazione fortissima che fosse morta, ho pregato di poterle parlare), ho preso il treno e durante il viaggio ho saputo che era morta.
sono arrivata all'ospedale tre ore dopo, il mio babbo piangeva e lei era lì, l'ho stretta ed abbracciata fino a quando non mi hanno detto che dovevano portarla via per fare l'autopsia il giorno successivo.
l'unica cosa che mi ricordo di quella sera è che non ho dormito ed ho scritto una lettera lunghissima per leggerla al funerale.
il giorno dopo ci sono stati un'enormità di problemi perchè l'incidente è successo in una provincia e l'ospedale in cui è morta si trovava in un'altra provincia, non si capiva niente, i medici non procedevano con l'autopsia perchè non avevano l'ok del magistrato.
ho smosso mezzo mondo, ho fatto tantissime telefonate e nel tardo pomeriggio finalemente ho avuto la conferma che le avrebbero fatto l'autopsia il giorno successivo ( nel frattempo ho trovato un patologo di parte, un avvocato penalista - il guidatore del camion che ha investito mia mamma è stato accusato di omicidio colposo).
lo stesso giorno ho convinto un medico a farmela vedere, l'ho vista estrarre dal "frigo" dove si conservano i cadaveri, anche in questo caso non ho pianto, l'ho trovata bellissima come sempre.
il giorno dopo finalmente l'abbiamo potuta portare in una cappella del comiato, le ho stretto la mano, ho pianto, poi non ho più sopportato le persone che erano intorno a me, ho chiesto di uscire a tutti ( tranne a mio padre e a mio marito, che però non mi ricordo se sono rimasti) e le ho parlato a voce alta, per circa una mezz'ora.
da quel momento mi sono sentita beme ( assurdo!) e non ho più pianto.
al funerale c'era tantissima gente, mezz'ora prima ho riscritto la lettera, e l'ho letta.
in sintesi
1) dopo che ti ho stretto la mano e ti ho parlato sono più tranquilla
2) spero che tu possa sentire l'amore di tutte le persone che sono venute qui oggi, (mi hanno detto che le persone non entravano in chiesa), è riservato solo alle persone come te : oneste ed altruiste, che hanno vissuto la propria vita in modo armonioso
3) a tutte le persone presenti, mia mamma amava la vita ed era sempre sorridente, vi prego non piangete ricordatela in questo modo.


il giorno dopo mio marito ed io abbiamo portato mio papà ed il nostro cane a casa nostra, e domani ripartirò per casa dei miei genitori per sistemare tutta la burocrazia.

mio padre ama profondamente mia madre, ed è totalmente dipendente da lei, ho cercato di fargli forza.

spero di averle fatto un quadro della situazione esauriente.

le domande sono molte, ma le principali sono
1) come posso aiutare mio padre?
2) io non provo dolore: faccio molta fatica a piangere, non ricordo quasi niente di quando mamma era viva, sono completamente proiettata ad organizzare tutto ( nomralemente sono piuttosto disorganizzata). mi sembra chiaro che non elaboro il lutto. devo aspettare?
3) dobbiamo farci seguire da qualche specialista? quando? subito o quando si verificano dei sintomi ?

grazie
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente
È difficile stabilire con precisione ciò che le sta succedendo, senza averla di fronte. Quando ricevono colpi come questo, le persone reagiscono in modi molto diversi e spesso inaspettati.

Ricordo, ad esempio, che quando morì mio padre vidi reagire mia zia - sua sorella - in un modo che allora mi fece molto riflettere. Avevo poco più di vent'anni.

La mia famiglia è originaria della Sicilia e come saprà le manifestazioni di lutto da quelle parti, specialmente una o due generazioni fa, avevavo un sapore del tutto particolare. Mia zia era una tipica, anziana donna siciliana tutta casa, chiesa e famiglia e non faceva che parlare di figli, parenti, malattie e malanni. E concludeva inevitabilmente ogni frase con "Ah, Signore..."

Mi aspettavo, anzi ero certo, che nella camera ardente si sarebbe lasciata andare a una di quelle scene dove donne tutte vestite di nero si sbracciano e si disperano dinanzi al proprio morto, con quelle sfumature un po' sopra le righe alle quali film e televisione ci hanno abituato.

Invece, compostissima, davanti alla bara aperta di mio padre, mia zia aveva il volto rigato di lacrime ma sorrideva, gli teneva la mano gelida, lo guardava e mi parlava, raccontandomi ed enumerandomi una per una tutte le qualità di suo fratello. Ero io, ad essere sopraffatto dal dolore, e non capivo come mai quella donna anziana e così fragile potesse tenermi testa in modo così facile.

Dalla sua descrizione è certamente possibile che lei ancora debba iniziare a elaborare il suo dolore. Di fronte alle tragedie alcune persone reagiscono chiudendosi nell'immediato, e poi, lentamente, nei giorni successivi cominciano a rendersi conto di ciò che gli è successo.

Ma è possibile anche una spiegazione alternativa. Lei ha messo in pratica, inconsapevolmente ma evidentemente ben guidata dall'istinto, ciò che a volte si consiglia di fare in terapia per aiutare le persone a superare una perdita. Ha lasciato uscire ciò che aveva dentro senza trattenerlo. Ha parlato a voce alta a sua madre per mezz'ora, ha scritto una lettera, ha fatto telefonate, in sostanza ha affrontato la situazione immergendosi completamente in essa, senza scappare. E questo è il modo più sicuro ed efficace per superare il dolore.

È possibile che questo l'abbia aiutata a elaborare immediatamente l'accaduto, e forse è per questo che adesso si sente abbastanza bene. Non è così strano come dice.

E mi permetta di dirle che lei non mi sembra affatto una persona così disorganizzata. Tutt'altro.

Potrebbe fare qualcosa per suo padre cercando di indurlo a fare qualcosa di simile. Ma, se come lei dice, egli era totalmente dipendente da questa donna, forse potrebbe essere opportuno un aiuto dall'esterno, per lui. Lo tenga sotto osservazione e, se dovesse lasciarsi andare eccessivamente, gli stia vicino e lo convinca a lasciarsi aiutare.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Utente
il suo post descrive perfettamente la tragedia che ha vissuto negli ultimi giorni.
La sua reazione è particolare ma non infrequente, infatti può succedere che davanti a fatti come questo il nostro cervello elabori la costruzione di una solida impalcatura fatta di "cose da fare" che aiutano a sopportare il colpo ricevuto.
Questo in genere accompagna però la reazione a caldo e credo che avrà tutto il tempo per realizzare ciò che è successo veramente.

Per ciò che riguarda suo padre non credo che sia possibile prevedere come si adatterà al nuovo equilibrio, tuttavia credo che il suggerimento del Dr. Santonocito sia quello più adeguato: se fatica più di quanto non ci si aspetti ad elaborare l'accaduto allora sarà il caso che si faccia aiutare.

Ci tenga informati

Cordialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense