Angoscia da espatriati

Buona sera,
sono una ragazza di 29 anni e da circa sette mesi vivo all'estero. Vi scrivo per uno stato ansiogeno e angoscioso che oramai mi perseguita da due mesi. Premetto che amo il luogo dove attualmente sto ma negli ultimi tempi si sono verificate delle situazioni che mi stanno portando ad uno stato angoscioso che non mi molla mai e, si sa, tutto si amplifica all'estero.
7 mesi fa decido di coronare il mio sogno e trasferirimi in Inghilterra, luogo che amo essendo tra l'altro innamorata follemente della lingua. Oltre alla lingua volevo realizzare il mio sogno, fare musica.
Dopo le prime difficoltà, trovo lavoro come cameriera e casa. Mi trasferisco nell'appartamento condiviso e mi lego particolarmente a un ragazzo inglese, col quale abito ancora. Col tempo siamo diventati davvero uniti fidandoci completamente uno dell'altro e passando serate intere a raccontarci le nostre storie, ascoltare musica e ridere a crepapelle. Tra noi c'è stato qualcosa sin da subito, qualcosa che tutti percepiscono. Purtroppo col tempo le cose sono mutate, lui ha deciso che non vuole relazioni dopo essere stato tradito dalla ex ma mi sta comunque vicino, mi aiuta e da consigli. io nel frattempo sono stata licenziata dal mio primo lavoro che odiavo e dal secondo che amavo. Ora lavoro in una fabbrica ma purtroppo, ancora una volta tutti i dipendenti siamo a rischio licenziamento da parte dell'agenzia. In questo periodo di alti e bassi, lui mi è stato sempre vicino offrendosi anche di prestarmi dei soldi per passare una settimana d vacanze in Italia per vedere se sto meglio. Il nostro rapporto è anche cambiato. Spinti dall'attrazione siamo stati a letto 4 volte, a cui sono seguiti tanti pentimenti e confronti sulla questione. Avevamo deciso che non sarebbe più successo e invece è ricapitato e quest'ultima volta sono stata io a volere.
Non ci capisco più niente. Non so cosa mi causa quest'angoscia che mi porto a lavoro ogni giorno. Non riesco ad avere lo stesso rapporto che ho con lui con gli altri ragazzi in casa perché non mi sento compresa allo stesso modo( fero restando che andiamo d'accordissimo), nè aiutata e temo per il mio futuro. Mi piace stare qui ma sento di dover creare legami forti e so che ci vuole tempo. Non so che ne sarà di me quando l'agenzia mi licenzierà e negli ultimi mesi ho faticato un sacco a pagare l'affitto, dato che ho avuto ul lavoro temporaneo prima di questo.
Sono qui per un sogno, me lo ricordo ma il futuro mi sembra talmente buio.
Per quanto riguarda questo ragazzo inglese è una persona che non voglio perdere. Mi ha aiutato tanto ma sono anche consapevole del fatto che lui non vuole una relazione e che ci vivo assieme. è una situazione molto particolare e delicata, che non ho mai vissuto prima d'ora.
So anche che non sarebbe comunque sano e non sarebbe stato avere una relazione. Siamo entrambi troppo "messy" con le nostre vite e sì, viviamo assieme.
Non credo nemmeno di sapere cosa mi tormenti tanto. Grazie a chi risponderà.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
ha affrontato un cambiamento importante di per sé fonte di stress.
Le condizioni di lavoro precarie e le preoccupazioni economiche certo non aiutano a stare sereni, il rapporto con questo ragazzo se da un lato è piacevole, dall'altro può invece preoccuparla poiché presenta aspetti tra loro interrelati, amicizia, relazione, convivenza...non facile trovare una sintesi in effetti.

Probabilmente il fatto che questo ragazzo non voglia una relazione ha il suo peso...forse si ritrova a razionalizzare sulla questione e ad accettare il punto di vista di lui. Dice infatti che vorrebbe creare legami forti, cosa intende? Ha avuto modo di incontrare nuovi amici? Cosa le manga nel luogo in cui si trova?

La lontananza da casa, da amici, famiglia, potrebbe giocare un certo ruolo ipotizzo. Come hanno preso i suoi genitori questo trasferimento?

Una fase di transizione e di integrazione questa , le contingenze non la aiutano a vedere il futuro in modo positivo.

Ha la possibilità di sentire il parere diretto di un nostro collega dove si trova?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buona sera e grazie intanto per la gentilissima e pronta risposta.
Credo che abbia ragione, un pò tutta la situazione generale ha il suo effetto. Sicuramente la questione economica è uno dei miei problemi principali. A causa di ciò posso fare poco e nulla dal punto di vista musicale.
Credo di trovarmi a razionalizzare sul fatto che questo ragazzo non voglia una relazione. Accettarlo è molto difficile ma non voglio perderlo come persona e quindi "mi costringo" a pensare che non posso farci nulla. Fa male sapere che lui ha realizzato di non volere una relazione dopo che io mi sono legata a lui. Una volta mi disse: " se fosse successo in un altro momento, io avrei fatto un passo verso di te ma ora non ce la faccio". E mi creda lo capisco e l'ho anche detto a lui. Può capitare di non essere pronti.
Vorrei creare legami forti nel senso che ho bisgno di sentirmi amata, anche a livello amichevole.
Purtroppo i miei amici più cari sono in Italia e a parte lui, un ex conquilino e una mia amica non ho nessuno. O meglio, sono tutti amici ma con nessuno riesco a essere veramente me stessa come con questo ragazzo. Con l'ultima non riesco ad aprirmi completamente e a fidarmi totalmente. Credo di temere il suo giudizio.
Credo mi manchi l'affetto degli amici che mi conoscono da sempre. Posso ritenere questo ragazzo un buon amico e lo è per tanti versi ma tante cose ci sono state e quindi, lo è ma non lo sarà mai fino in fondo dato quello che io provo nei suoi confronti. Ho molta paura che un giorno potrebbe trovare qualcuno e io, in quel caso dovrei ritrovarmela in casa e lo so, che potrebbe succedere. Ne sono consapevole.
Mi manca anche uno svago, la musica, un qualcosa che mi spinga verso di lei, forse, la forza di volontà.
Mia madre ha preso bene questa decisione ma è sempre molto preoccupata e ansiosa per me. So che comunque ci sta male perché io sono figlia unica ma vuole il mio bene. Io so di voler stare quì ma ho bisogno di cambiare la mia vita e forse anche il mio modo di pensare.
Non so come funziona qui ma sì vorrei parlare qualcuno. Certo non ho molte possibilità economiche ora ma dovrei provare a chiedere.
Scusi la lunghezza del mio post. Ringrazio chiunque voglia rispondermi.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
E' chiaro come in questa fase di transizione molti elementi interrelati tra loro concorrano alle sue preoccupazioni e all'ansia che denuncia.

La preoccupazione per il rapporto con questo ragazzo di certo è un fattore che pesa, date le sue aspettative per ora andate deluse .
La mancanza degli affetti consueti lasciati in patria, resterebbe un vuoto da riempire con nuove conoscenze, nuovi legami...in effetti il suo convivente per ora sembra l'unico a cui potersi relazionare, ma dentro di lei sembrano comunuque restare rimpianto, delusione, incertezza e forse anche il timore di perdere l'unico legame importante del nuovo luogo.

Potrebbe informarsi se dove si trova possa accedere a servizi pubblici gratuiti, se ci siano specialisti che parlano italiano, anche privati disposti a concordare gli onorari.

Magari cominci ad aprirsi un po' di più, a frequentare nuovi luoghi, conoscere persone, per riuscire ad integrarsi nel nuovo contesto e allargare i suoi orizzonti relazionali e dare un po' di aria nuova alla sua vita lì.

Cari auguri