Problemi con i rapporti interpersonali

Gentili dottori,


sono un ragazzo di 27 anni e a dirla in maniera semplice non riesco a creare forti amicizie né a costruire una relazione che mi soddisfi, un po' perché poche donne mostrano interesse e un po' perché non mi accontento facilmente.
A oggi ho avuto solo due "relazioni" di 6 e 8 mesi (per le quali non ero nemmeno così interessato) e ho avuto sempre pochissimi "amici".

Forse a volte ho troppa considerazione di me. Alterno momenti di bassa autostima a momenti dove forse ne ho perfino troppa: mi dico "studio da sei anni all'università, sono in forma, mi curo e credo di essere divertente, NON mi sento inutile".
Non riesco ad accontentarmi di quel che passa il convento, né come amici né come donne.

Inoltre da 3-4 anni ho iniziato a studiare la seduzione ma anche questa strada non ha dato i risultati attesi e questo mi fa sentire ancora più incapace e disperato perché a questo punto non so cosa fare: se sto a casa a piangere non cavo un ragno dal buco, se esco per trovare una signorina interessante non riesco comunque a creare qualcosa di interessante... perciò? Di che morte devo morire?

Dati i pessimi risultati le possibilità sono due: 1. mi sopravvaluto perché sono oggettivamente antiestetico oppure 2. ho qualche blocco mentale che non mi permette di socializzare a dovere.
Non riesco a fare quel che agli altri viene così bene e questo mi dà un nervoso e una tristezza infinita. Questa situazione inoltre peggiora sempre di più.
Non penso già a una famiglia, tutt'altro, voglio solamente una compagna da amare e degli amici con cui condividere la vita.

Avete un'idea di quale possa essere il mio problema?
Pensate possa essere utile parlare direttamente con un vostro collega o continuo da solo col mio percorso di studio e crescita "sul campo"? Nel caso dovessi usufruire di uno specialista, verso quale branca della psicologia dovrei puntare?


Mi affido a voi e vi ringrazio con tutto il cuore.
Cordiali saluti.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

diverse potrebbero essere le ipotesi, ma chiaramente queste ipotesi dovrebbero essere poi verificate con l'aiuto di un professionista di persona, anche perché Lei ha già verificato che da solo non riesce a modificare la situazione che sta vivendo.

Oltre all'ipotesi di bassa autostima che Lei fa, potrebbero esserci anche alcuni tratti ansiosi/ossessivi presenti in Lei e che potrebbero creare problemi: mi pare di capire infatti che Lei sia una persona un po' perfezionista.

In ogni caso, la ricerca sul campo potrebbe non portare frutti in questo momento, in quanto Lei mette in atto sempre lo stesso copione che nel tempo si è rivelato ... inutile nelle relazioni perché poco efficace.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Gentile Ragazzo,

mi colpiva da una parte il suo desiderio e la sua difficoltà di creare legami significativi e dall'altra il suo "non accontentarsi", in che senso?

Le chiedo questo perché le due situazioni vanno in due direzioni diverse.

E' quindi più una difficoltà di relazionarsi oppure si relaziona ma poi non è soddisfatto?

Questi sarebbero punti importanti su cui fare chiarezza e con cui parlarne con un nostro collega di persona per capire come si relaziona alle persone, come lo fa, ma soprattutto cosa le succede (cosa pensa, cosa fa, cosa si aspetta, cosa teme, ...) quando interagisce con le persone "non riesco a fare quel che agli altri viene così bene", per capire cosa non glielo permette.

Un cordiale saluto

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio per le risposte, le ho molto apprezzate.


Gentile dr. Pileci,

secondo lei dovrei affidarmi a uno psicologo con una determinata specializzazione?


Gentile dr. La Manna,

anche se mi sento solo e triste, vista la mia vita sociale e affettiva, non riesco a fidanzarmi con donne che non mi piacciono e contestualmente le ragazze con cui vorrei costruire qualcosa non mi trovano, evidentemente, abbastanza stimolante.

Con le donne non riesco a relazionarmi in maniera efficace presumo, con gli uomini invece spesso li trovo monotoni.
Non riesco a fingere un interesse per potere entrare nelle loro vite; mi sembrano tutti così vuoti, forse è puro egoismo.. ma tant'è...
Poi il problema torna su sè stesso: non avendo amici, non ho una vita, non avendo una vita sociale non sono interessante e dunque non riesco ad attrarre donne né amici e così il problema torna su se stesso e si autoalimenta.
[#4]
Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Il ciclo che si autoalimenta l'ha spiegato molto bene, tuttavia le lascio una riflessione.

Mi chiedevo se effettivamente è sempre stato così ossia che non abbia mai incontrato un ragazzo con cui condividere un'amicizia o una donna che le piacesse e da cui essere ricambiato.

Parla di ragazzi poco interessanti e "monotoni" o donne che non le piacciono abbastanza (o non interessate a lei), ma è davvero stato sempre così?

Non è che ha delle aspettative magari un po' idealistiche o "criteri di scelta" troppo perfezionistici?

Si è mai dato del tempo per approfondire una conoscenza? Le dico questo perché incontrando una persona, in modo naturale e spontaneo, ci si fa un'idea, ma poi sarebbe importante non fermarsi all'impressione che si è avuta e, se si ha l'occasione, cercare di conoscere di più l'altro, potrebbe anche capitare di rimanere piacevolmente sorpresi, non trova?
[#5]
dopo
Utente
Utente
Per fortuna qualcuno c'è stato e c'è tuttora ma le nuove conoscenze o le uscite con i vecchi Amici sono così rare che non mi permettono di avere una vita sociale soddisfacente.

Per le donne invece la questione è molto più tragica perché sistematicamente se le trovo interessanti loro non sono disponibili mentre non trovo stimolanti quelle che si dimostrano attratte (c'è anche da dire che non sono state molte...).

Un'amica in questi giorni si è espressa al riguardo affermando "hai problemi relazionali, non sai cosa vuoi e risulti scostante e menefreghista e questi tuoi problemi forse derivano dal problema che hai avuto in passato" e si riferiva al fatto che mia madre è morta quando ero piccino, avevo 13 anni. Ma credo di avere superato bene il lutto a meno che non mi siano rimasti blocchi inconsci, volevo più che altro evidenziare come mi vede un occhio esterno "menefreghista e scostante".
Forse ho paura di legarmi? Ho già notato di avere un po' il timore del rifiuto, soprattutto con le donne.

Per quanto riguarda l'ultima parte non le do assolutamente torto, tutt'altro. Ad esempio l'amico che sento più stretto all'inizio non mi stava particolarmente simpatico.