Relazioni tra persone e rapporti con l'altro sesso.

Gentili,
vi scrivo perchè ho un problema al quale oggi cerco di non dare molto peso (e infatti non è più un dramma) ma mi piacerebbe comunque partire da qui per migliorare. Non ho avuto vita facile, sin dalle scuole non sono mai stato sostenuto da docenti che sapevano dei miei problemi di salute (asme, severe allergie). QUesta situazione antipatica ha infatistidito tutti, specialmente docenti e amici fumatori. Dopo tante battaglie con la mia famiglia non sono stato che messo fuori e anche deriso. Negli anni, sentendomi "debole", ho frequentato persone altrettanto deboli nel mio piccolo paese avendo numerosi problemi con loro e con amici a causa delle loro azioni.
Sono uscito da una piccola fase di tic nervosi e pianti durata comunque tre anni grazie a me e ai miei. Oggi questi piccoli misfatti non sono più per me un peso ma ... per quelli che mi conoscono un po' si. Ho cercato di rifarmi amicizie e creare delle relazioni con ragazze. Bonariamente mi si sorride davanti, alla prima occasione mi si scarica. Le amicizie si rompono con le solite scuse "sei intelligente e capisci, fatti indietro quando le cose non vanno. Non fare da paciere perchè rischi di complicare le tue cose mettendoti in mezzo". Con le ragazze si finisce invence col "sei molto intelligente e sensibile. Non sono alla tua altezza". Oppure "La mia amica mi disse che cosa accadde tempo fa. Sei una bella persona, credo che meriti chi ti merita".
Sono stato da uno psicologo il quale mi ha detto di essere forte e allargare le mie amicizie anche fuori perchè spesso la privincialità dei piccoli paesi è tale da innescare un circolo vizioso anche con persone che non conosci. E se sei una persona sensibile questa sensibilita', anche se non ti pare, la trasmetti a persone che la possono scambiare per un difetto o per un fine secondario. In relatà allargare queste amicizie specie solo non è semplice. Questo a volte mi rende triste. Triste perchè vorrei combattere ad armi pari. Grazie.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, concordo con quel Collega, cerchi di allargare il suo giro di amici,anche attraverso le vacanze e le chat..
Essere sensibili è una bella qualità, ma deve servire per capire chi è negativo e perciò possiamo starne alla larga.
Essere sensibili serve anche per proporsi nel modo giusto a persone che pensiamo ci capiscono.. Si fidi di sè stesso ..
E cerchi di volersi bene e valorizzarsi..
Cari saluti , cerchi di ottimizzare le sue capacità..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
"Cerchi di volersi bene e valorizzarsi". Chissà, mi ritengo una persona capace e piena di iniziative. A quest'ora avrei dovuto scegliere e non essere la scelta. Invece finisce spesso così. Cmq sono in attesa di eventuali ulteriori dettagli qualora voleste articolare questo discorso. Grazie ancora.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile ragazzo,

ha un lavoro?
Studia?
Fa sport?
Si occupa di volontariato?

Ho toccato ambiti nei quali solitamente è possibile conoscere persone..

Ritengo che l'indicazione datale di persona dal Collega sia utile.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
dopo
Utente
Utente
Certo Dott.ssa Brunialti, ho un part time, sono volontario e faccio un po' di corsa e body building. Soffro tuttavia di asma da allergia congiunta a stati di ansia a volte dirompenti ma voglio evitare soluzioni come farmaci per non alterare i miei equilibri. Purtroppo causa poca socialità mi manca un po' di quella aggressività sessuale che mi spingerebbe a rendermi più attivo. Vorrei non essere l'orsetto a convenienza delle ragazze e della gente in generale.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Vorrei proporle una disamina di se stesso.
Non sara' per caso che lei USI la sua sensibilita' per non allinearsi con gli altri?
Le risposte che i Suoi amici le hanno fornito e che Lei ci ha riferito sembrerebbero deporre per una esigenza di distaccarsi da Lei. E di farlo in un modo delicato ma imprescindibile.
Come se si fossero resi conto della ineluttabilita' di tale gesto.
Ora, prima di attribuire agli altri le responsabilita' dei propri scivoloni occorre magari osservare dove è come si erano posizionati i piedi. E valutare se questa posizione possa avere causato la caduta.
Che ne dice?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Capisco meglio le Sue difficoltà.

Purtroppo talvolta l'avversione per i farmaci - quando necessari - comporta altre conseguenze, come Lei correttamente mette in luce qui sopra.

Sta a Lei valutare complessivamente la Sua situazione, senza preconcetti; bensì alla ricerca di un Suo equilibrio complessivo corpo-psiche.

L'"orsetto a convenienza" non deve interessarLe nè condizionarLa, cosa possibile se Lei si centrerà maggiormente su di sé.

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dopo
Utente
Utente
Può darsi Dott.ssa Esposito. Tuttavia sono dell'idea che nella vita le scelte causano delle conseguenze. Ma se penso che si perdonino gesti più gravi (e infatti lo vedo quando si dà la possibilità di reintegro nei gruppi a persone che ne hanno combinate davvero tante) penso di avere diritto almeno a farmi perdonare le mie piccole sviste, le lunghe attese, l'essere stato troppo comprensivo con amici che hanno preso strade sbagliate. Tutto qui. Non lo pretendo ma me lo aspetterei.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Forse i suoi amici e compagni non la pensano come Lei. E se Lei vuole collegarsi a loro deve tenerne conto.
La relazionalita' e' fatta di questo.
Al contrario se ci si vuole mantenere sulle proprie posizioni e' assolutamente legittimo farlo. Ma comporta un prezzo. E non e' una buona strategia pensare di fare "i portoghesi" e non pagarlo.
E' una scelta.
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