Fine storia

Scrivo la mia esperienza perché forse esplicitarla mi farà sentire meglio.
Nel mese di agosto 2015 ho iniziato a uscire con un ragazzo (io 25 lui 22 al tempo). Io non avevo ambizioni in questa storia, lui si è subito sentito più trasportato e più "avanti" di me dal punto di vista dei sentimenti. Per farla breve in un paio di mesi mi sono innamorata anch'io. L affinità fisica era enorme, i discorsi e le condivisioni arricchenti, le aerate passate a ridere, mi ha sempre coinvolra con gli amici, nelle serate, era propositivo su viaggi ed esperienze, davamo alle relazioni lo stesso valore, insomma tutto perfetto. Dopo circa 5-6 mesi da un giorno all'Altro ha detto che non provava più lo stesso e che doveva chiudere, ma con sofferenza e forzando ogni gesto, perché non sentirsi e vedersi era del tutto non spontaneo. L'ha fatto in modo repentino, piangendo, ma non smuovendosi dalla sua decisione. Diceva che aveva avuto l'angoscia di non poter fare tutto ciò che voleva da fidanzato. Avevo provato a tranquillizzarlo spiegando che io non ho piani certi per il futuro, di vivere più alla giornata, di no fasciarsi la testa prima del tempo, ma niente da fare. Io ho sofferto molto, tralascio i dettagli ma classico mal d'amore, convertito poi in una tristezza diffusa. Nei mesi di rottura ha sempre provato a tenere un contatto con me, con un breve sms o incrociandosi fuori, si comportava con sofferenza come se il lasciAto fosse lui. Io non rispondevo a questi stimoli, non l'ho fatto fino ad aprile quando ho cominciato a rispondergli in modo semi-normale per vedere dove volesse arrivare. Ci siamo sentiti di nuovo a ogni ora del giorno, ci siamo rivisti, come sempre grande affinità, cuore a mille, sguardi languidi e carezze e risate e così abbiamo fatto per un mese. Io nel frattempo ero andata "avanti" però e, anche per sbloccare la situazione, stavo per andare a trovare una vecchia fiamma all'estero, senza imporgli nulla, ma anzi ottemperando alla sua richiesta di "non illudermi". Questo apparentemente l'ha fatto rinsavire dicendo che aveva capito che l'aveva preso solo il panico e che in realtà voleva vivere l nostra storia senza ansie e non perdermi. Tutto è andato bene per 3 settimane, ma solo finché siamo soli. Negli ultimi dieci giorni ha fatto delle scelte quotidiane che mi hanno esclusa. Sono piuttosto indipendente e non mi dispiace ne uscire da sola con i miei amici né che lo faccia lui. Ma si evidenzia la sua impossibilità a conciliare le due cose ora. Non riesce a portarmi con se ma nemmeno a lasciarmi andare. L'ho dovuto forzare un po' e lui ha acconsentito tra pianti e ora sembra di nuov deciso. Si vedeva che, anche uscendo solo, non aveva riguardo per le mie eventuali preoccupazioni, per me, cosa che era diversa essendo lui stato sempre premuroso. Secondo voi è solo finito l'amore ed è immaturo per ammetterlo e distinguerlo da gelosia/dispiacere ECC? Oppure ha una reale angoscia e incapacità nel gestire le relazioni? .
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

il suo ex ragazzo è molto giovane e da quanto lei riferisce sembra piuttosto confuso e indeciso su quello che vuole.
Chiaramente da qui e senza conoscerlo nè poterlo interpellare non possiamo sapere cosa stia davvero pensando e provando, ma in base a quello che lei racconta può essere proprio l'immaturità a spingerlo a comportarsi così.
E' possibile che non voglia rinunciare a nulla (e che per questo abbia mantenuto i contatti con lei), che non abbia avuto altre esperienze e voglia quindi vivere più liberamente questi anni, che abbia una compagnia di amici maschi single che lo spingono a restare tale a propria volta e così via.
In ogni caso è possibile che un periodo di lontananza gli serva a chiarirsi le idee e le suggerirei proprio di staccarsi da lui per lasciarlo riflettere su quello che prova per lei.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta.

In effetti il quadro è questo, sembra non voglia perdere né me né la vita da single, e in effetti è vero che ha un gruppo molto forte di amici single che credo indirettamente lo influenzi. Anche a detta sua non si è mai privato di nulla stando con me, è più una sua imposizione psicologica. Io sono arrivata alla conclusione, dopo diverse esperienze, che se una persona è innamorata le cose vengono spontanee, come infatti all'inizio succedeva. Ma è anche vero che nei primi tre mesi l infatuazione fa sì che i problemi non emergano, cosa che accadde dopo con i compromessi necessari che si devono fare. La mia paura è che tra alcuni mesi di nuovo torni indietro destabilizzandomi e magari facendomi arretrare dei passi avanti fatti nel rimettermi in sesto. E al tempo stesso faccio difficoltà a superare del tutto a causa della mancanza e della consapevolezza che sia un vero peccato perché so che una sintonia così è molto rara.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Alla sua età l'influenza del gruppo può essere ancora molto forte e se all'interno di un gruppo di maschi nessuno è fidanzato chi frequenta una ragazza può essere preso di mira perchè ritorni single e quindi si "rimetta in pari" con gli altri.
Tutto questo accade finchè la forza dei sentimenti non sovrasta quella dell'influenza degli amici e spinge quel ragazzo a crescere e decidere con la propria testa.

Se gli lasciasse del tempo per riflettere potrebbe contribuire a far sbloccare la situazione, risultato che forse è più difficile da ottenere se rimanete in contatto e in una situazione ambigua.
Le sue considerazioni sono in ogni caso sensate e se ritiene di mettersi a rischio di ulteriori complicazioni rimanendo in attesa di una sua decisione è forse preferibile che tronchi senza aspettarsi nulla da lui per il futuro.