Insofferenza ricovero in Struttura Terapeutico Riabilitativa

Salve,
Da poco più di due settimane sono in una struttura terapeutico riabilitativa per giovani.
A marzo ho avuto una ricaduta depressiva che mi ha portato a girare per ospedali, SPDC e una clinica senza concludere niente fino a i primi di maggio.
Alla fine sono entrato in una clinica molto ben organizzata dove sono stato un mese, facevamo gruppi e il mio tono dell'umore era notevolmente risalito, tanto che il medico avrebbe voluto addirittura dimettermi prima per mandarmi a casa vista la situazione che ormai si era risolta.
Purtroppo non poteva mandarmi via perché la mia psichiatra del CSM voleva che provassi una struttura terapeutico riabilitativa dov'è dovrei rimanere per non so quanto tempo.
Il fatto è che ormai non ce la faccio più, la mia diagnosi è di disturbo borderline della personalità e sto seguendo una terapia e una psicoterapia, e la SRTP mi fa stare male, sto male al solo pensiero di non poter tornare a casa, perché i miei credono che io ci debba rimanere e non vogliono che torni a casa, sto male al pensiero di dover chiedere permessi , di dover rendere conto di tutto a un operatore, sto male perché non sono libero, e rivorrei indietro la mia vita.
Se non fosse per la SRTP io starei benissimo, quando torno a casa anche solo per poche ore sto bene, rido e scherzo, mi faccio una passeggiata, e le rare volte in cui ho il pernotto esco con i miei amici.
Secondo voi posso lasciare la SRTP e riprendere la mia vita, che dopo il ricovero in clinica è decisamente migliorata?
Non so come far capire ai miei quanto questa SRTP mi stia facendo male, quanto io desideri vivere normalmente come un mio coetaneo.
Grazie in anticipo
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Genrile Utente,
Considerando che lei è maggiorenne e non è incapace di intendere e di volere, deve decidere lei come curarsi e dove stare.

Detto questo, se crede di stare meglio e, soprattutto, è seguito con la terapia farmacologica e la terapia psicologica, faccia ciò che la fa stare meglio.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2015 al 2022
Ex utente
Salve,
Grazie mille per la risposta, come faccio a convincere i miei genitori che ormai sono guarito e che non ci sta alcun bisogno che io rimanga li, e che ansi li soffro e basta?
Grazie in anticipo.
[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Parlando con loro, se non dovessero comprendere può sempre decidere da solo.

La vita è sua, così come il percorso di cura, altrimenti trattasi di coercizione.
[#4]
dopo
Attivo dal 2015 al 2022
Ex utente
Grazie della sua risposta dottoressa, io ho cercato di parlargli, di far capire loro quanto mi stia facendo male, ma loro credono che questo percorso sia una cura miracolosa che io devo seguire, il fatto è che lì dentro sto troppo male e al solo pensiero di dover rientrare li stasera mi viene il magone.
I miei per impedirmi di decidere da solo fanno orecchie da mercante e mi dicono che non posso decidere nulla perché non mi vogliono a casa se non seguo quel percorso che loro mi hanno prospettato, anche se sto palesemente e meravigliosamente bene dal punto di vista clinico.
Grazie in anticipo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528

"non mi vogliono a casa se non seguo quel percorso che loro mi hanno prospettato, "

Si chiama ricatto!
[#6]
dopo
Attivo dal 2015 al 2022
Ex utente
Grazie dottoressa per la risposta.
Adesso sono dovuto tornare in SRTP.
I miei volevano parlare con il medico domani ma il fatto è che il medico qui è presente solo una volta a settimana, con qualche piccola eccezione, e per il resto ci sono solo gli operatori.
Ora, sarebbe un percorso se ci fossero medici e psicologi almeno per cinque giorni, ma una casa senza personale medico non può costituire parte di una strada per la guarigione, io la considero più un parcheggio.
Non saprei come comportarmi con i miei che sono fermi nella loro decisione di non riammettermi a casa se non concordando il tutto con un medico che clinicamente mi conosce ben poco.
Grazie in Anticipo
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