Obiettivi e terapia strategica breve

Salve,
ho fiducia nella terapia breve strategica per affinità di pensiero e per esperienza passata.
Oggi il mio problema è proprio quello di non saper identificare e perseguire obiettivi, essere confusa e persa. A quanto pare sono anche difficile da capire e mi rendo conto che passo da un problema all'altro. Alcuni miei comportamenti non mi dispiacciono nemmeno quando contenuti, non so se vorrei rinunciarci, ma altri mi portano ad avere periodi duri. Ora che sto meglio mi sembra impossibile che abbia pensato alcune cose, e mi viene da pensare che starò sempre bene e non mi serva una terapia ora come ora, ma se la prossima crisi fosse peggio dell'ultima rischio di morire. Una terapia focalizzata sugli obiettivi ha ancora senso per me?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Genrile Utente,
Senza diagnosi clinica, senza la storia del paziente, le sue emozioni, i sui affetti, i suoi traumi e le sue paure... non si può parlare di terapia, qualunque essa sia.

Tutte le terapie sono valide, ma non tutte sono adatte a tutti i parenti, dovrebbe discuterne con chi ha avuto il piacere di averla in cura.

Se ha frequenti ricadute e crede di morire per la sofferenza, forse non ha risolto del tutto.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
concordo con quanto le dice la collega, ma le faccio notare che gli obiettivi vanno condivisi tra paziente e terapeuta; vale a dire che anche il terapeuta è coinvolto nella scelta, nell'individuazione e nel definirne la priorità.

Anche a me perciò viene il dubbio che gli obiettivi perseguiti non siano sufficienti o sufficientemente individuati.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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dopo
Utente
Utente
VI ringrazio per le risposte. Gli obiettivi erano condivisi e concreti ma poi non sono stata in grado di perseguirli perchè ho perso la bussola. Insomma se uno non rientra in una definizione abbastanza netta come "anoressia", "attacchi di panico"etc. quindi non sa bene quale problema ha di più al momento, o cambia continuamente, non è adatto a questa terapia?
Mi scoraggia molto l'idea di cambiare approccio e dover passare anni a parlare della mia storia o del rapporto con figure genitoriali etc.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
E' lo psicologo psicoterapeuta che deve fare diagnosi e la diagnosi più importante non è quella psicopatologica (anoressia, attacchi di panico ecc.) ma quella psicologica operativa, vale a dire quella che identifica la problematica psicologica su cui il terapeuta e il paziente devono lavorare.

Torno a dirle che se non è riuscita a perseguire gli obiettivi, mi sembra probabile che non fossero quelli prioritari. A volte un disturbo nasce da altri problemi che vanno perciò trattati per primi.
Con un solo colloquio di consulenza si può individuare la problematica principale e conseguentemente definire gli obiettivi prioritari.
cordiali saluti
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