Abuso professionale

Salve a tutti i professionisti che mi risponderanno e non,
Nel 2013 ho sofferto di una forte depressione con momenti di vero disagio sia per i miei familiari, sia per il sottoscritto. La causa di questa forte depressione risale a più fattori.Sotto consiglio di mia madre mi affidai alle cure di una .Ero ansioso depresso e fortemente agitato e ossessivo nei confronti della mia ex. Sotto mia richiesta chiesi alla psicologa se potevo prendermi qualcosa perchè per me era insostenibile il disagio.Io non sapevo che la psicologa non prescrivere farmaci, ammetto la mia ignoranza e in totale buona fede mi affidai ai suoi farmaci prescritti , casualmente, da suo marito psichiatra. Mi prescrissero il sereupin e lo zyprexa.
Io non stavo per niente meglio onestamente il mio umore era un saliscendi di emozioni con anche eccessi di rabbia, io chiesi alla psicologa se effettivamente i farmaci che mi stavano dando fossero adatti al mio caso. In più avevo "scoperto" se cosi si può dire che lo psichiatra è lo specialista che prescrive i farmaci...ma io questo psichiatra non ho ancora avuto il piacere di vederlo.Alla mia domanda sul come il marito potesse sapere quale era il farmaco giusto per me lei, mentendo, mi disse che le faceva sentire le mie registrazioni. E menti due volte sull'argomento. A me dopo 5 mesi di inferno
e con momenti di vero delirio emozionale e rabbia decisi di porre fine al rapporto con lei, soprattutto perchè non mi convinceva affatto l'idea che il marito tornava a casa di sera e si rilassava sentendo delle registrazioni che tra l'altro io non avevo neanche autorizzato.Ma i farmaci dovevo continuare a prenderli....a scalare secondo lei...e secondo i miei genitori. Io grazie alla olanzapina (zyprexa) sono diventato 103 kg, non avevo più un'anima, non avevo più niente e la mia vita si era praticamente bloccata.Tra l'altro lessi di una famosa causa contro la causa farmaceutica che produce tale farmaco proprio per non avere mai pubblicato i dati sugli effetti indesiderati, tra cui obesità. Altro elemento che mi aiutò molto.Recentemente ho scoperto che mia madre, sia prima che dopo il mio andare dalla sedicente psicologa, era stata una sua paziente.Inoltre la sedicente psicologa ha in cura anche mio cugino.
Non penso sia deontologicamente accettabile che la suddetta psicologa potesse accettarla come paziente (in teoria non doveva prendere nemmeno me). Inoltre va bene essere depressi, ma a me nessuno mi informò degli effetti collaterali del farmaco poichè nessuno sapeva niente.
Il mio è stato un calvario durato due anni e mezzo e la mia vita è radicalmente cambiata.Mi sono ripreso per un paio d'anni, dopo enormi sforzi per buttare giù quei 35 kg in più, ma il mio rapporto con gli altri e con i miei genitori è cambiato.
Io volevo raccontare la mia storia e sapere cosa ne pensavate , come professionisti ma soprattutto come persone.
Voi denuncereste il fatto?
Grazie
Francesco
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Se a Lei puo' fare bene denunciare lo faccia!.
Si assume la responsabilita' e questo forse per Lei e' una forma di *Restituzione*.

• Il marito della psicologa in quanto psichiatra poteva prescrivere i farmaci.
Lei e' sicuro che lo studio professionale non fosse in comune? O sotto la responsabilita' *clinica* dello psichiatra?
Le pongo tale domanda perche' cio' non sarebbe inconsueto.
L'ambito medico psichiatrico spesso si avvale di un professionista psicoterapeuta di fiducia.

• Gli effetti collaterali (es aumento di peso) di certi tipi di psicofarmaci sono inevitabili.
E se lo psichiatra Le avesse parlato direttamente ( e non tramite la psicoterapeuta) Le avrebbe comunicato che un po' di attenzione al cibo doveva usarla. Ma sarebbe stato abbastanza irrilevante, in quanto chi sia ricoverato sa perfettamente degli effetti collaterali degli psicofarmaci ma tende a ingrassare ugualmente.

Questi mi sembrano i due fattori che maggiormente l`hanno infastidita.

Il *prendere in terapia* dei parenti non e' vietato da nulla.
E' una scelta del terapeuta che puo' o meno, a proprio giudizio, consentire tale *modus operandi*. Che tuttavia a quanto pare a Lei non era noto.
E cio' significa che a livello deontologico il comportamento della teerapeuta e' stato perfetto: non ha messo in contatto voi due e ha gestito la commistione forse nel modo migliore per entrambi!
La professionalta' consente di utilizzare queste *trasfusioni* di dati se restano *riservate* al terapeuta!


Ne parli con il Suo avvocato di fiducia prima di intraprendere iniziative che potrebbero essere nocive per Lei, a livello legale!
Le formulo i miei auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio innanzitutto per la risposta, che non mi aspettavo così celere tra l'altro. Non le so dire se lo studio fosse sotto la responsabilità clinica del marito, so solo dirle che la psicologa in questione una volta mi disse che faceva sentire le registrazioni (era un modo per dire non ti preoccupare e' tutto a posto) e poi dopo anni mi confidò che il marito origliava dalla porta in realtà. Non so magari sbaglio...ma il modus operandi che ho ricevuto , mi permetta l'ironia, era un modus operandi alla volemose bene non so se intendo.Io non ho mai sentito psichiatri che origliano dalla porta per prescrivere farmaci.Una visita no? Una chiacchierata? La prassi è origliare dalla porta?Non so se lei è una psichiatra, ma gli effetti collaterali dello zyprexa non erano dei dettagli da omettere e non so perchè io paziente li avrei dovuti sapere. Infatti non li sapeva neanche la mia psicologa in quanto non psichiatra...e mi sembra che neanche Lei li sappia. Un conto è ingrassare qualche chilo, un conto l'obesità come nel mio caso. A saperlo forse avrei scelto qualcosa di diverso, se qualcuno mi avesse informato.C'e' stata anche una causa contro la casa produttrice Lily Allen...persa dalla casa stessa.

La ringrazio della risposta e del tempo che mi ha dedicato.

Francesco


[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Mi scusi ma nella mia esperienza professionale,molto nutrita per quanto concerne l'area psichiatrica, non ho mai sentito alcuno psichiatra responsabile di un Centro Professionale *origliare* alle porte.
Buona serata!
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio di nuovo per la risposta .Io naturalmente mi rivolgo a Lei in quanto non ho ricevuto altre risposte...ma lei nell'esporre il suo parere ha parlato che avrei dovuto sapere che gli psicofarmaci fanno ingrassare? Io glielo chiedo senza malizia, e' solo che nella mia ignoranza ho sempre pensato che il medico invisibile avrebbe dovuto parlare al sottoscritto ed illustrare la situazione evidenziando pro e contro di questo o quest'altro farmaco. Io non so quando Lei parla di restituzione cosa intende, per me sarebbe soltanto quello che Lei farebbe se un professionista magari in un altro campo non si comportasse da tale, non considerando che l'impatto emotivo e il danno di una psicologa e uno psichiatra con una che dice bugie l'altro che origlia invece di visitare penso sia diverso dall'errore dell'architetto che fa una stanza piu grande.

Nessuno potra' restituirmi nulla, sia a livello emotivo che a livello economico, non e' una ripicca ma semplicemente un cercare giustizia e un capire se c'e' un modo per far smettere di fare origliare lo psichiatra con la complicita' della moglie collega. Sarebbe sbagliato generalizzare il vostro operato, ma se ne sentono tante e io oltre a sentirle ve ne ho raccontata una che avrei preferito evitare di vivere.

Cordialmente


[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Preferisco *glissare*sulla questione dell'origliare. Sono assolutamente certa che la Sua percezione sia stata viziata da qualcosa che non so. E non posso sapere. Mi dispiace che la Sua amarezza sia tale!

Riguardo gli effetti collaterali dei farmaci invece vorrei dirLe la mia personale opinione.
Molti psichiatri hanno, oltre ad una formazione prettamente *medica*, anche una formazione psicologica. E si rendono conto dell'importanza di creare una robusta *alleanza terapeutica* con il loro paziente!
L'accettazione degli effetti collaterali dei farmaci fa parte di tale *alleanza*. E va condivisa fra medico e paziente per raggiungere un risultato *necessario al paziente*! (tenga presente questo!).
Immagini cosa accadrebbe se un oncologo non creasse una *alleanza terapeutica* con un malato di cancro che deve sottoporre alla chemio!
Pensa che il paziente sarebbe felice di subire gli effetti collaterali della chemio? Che, Le assicuro, sono molto piu' pesanti che ingrassare?
Le dico questo non per spaventarla ma perche' possa fare un *confronto ideologico*. Gli psicofarmaci (con tutti gli effetti collaterali che comportano) sono paragonabili alla chemio. Entambi *curano* patologie incurabili fino alla loro scoperta scientifica!
Ma comportano effetti collaterali.
Così come tanti farmaci! Ha mai sentito parlare degli effetti collaterali del cortisone? Eppure per molte patologie non se ne puo' fare a meno!
Quindi non pensi di essere stato *tenuto all'oscuro* della possibilita' di ingrassare! Forse non era un problema cosi' enorme come enorme era l'esigenza che Lei asumesse gli psicofarmaci.
Ecco! Spero di essere riuscita a mutare un po' il Suo punto di vista.
Me lo auguro affinche' possa prevalere in Lei un ricordo positivo della terapia che ha effettuato, nonostante i fastidi (secondari) che ha comportato!
I miei auguri per la Sua salute e benessere futuri!
[#6]
dopo
Utente
Utente
Anche la mia registrazione fatta al cellulare con confessione che lo psichiatra ascoltava dalla porta era sicuramente viziata, evidentemente avro trasmesso il mio disagio al telefono.Purtroppo non possono essere usate le registrazioni in un processo ne tantomeno la potrei postare su youtube....ma Le assicuro e' comico come la psicologa parla di prassi di dsm e poi del marito che ascolta alla porta (quando prima ascoltava la registrazioni..).
Mi scusi ma lei mi parla di alleanza terapeutica...io in quanto paziente pagante voglio sapere a cosa con chi per come mi sto alleando e magari non essere daccordo e magari potrei preferire altre vie.L'oscurare al paziente ( cliente pagante) certe scelte le capirei se il paziente si trovasse in coma in una operazione a cuore aperto.Il presupposto fiduciario e' venuto meno nel momento in cui io ho percepito, non sbagliando, dei magheggi degni del mago Silvan. Mi dispiace ma sento che Lei e' ovviamente di parte, non esiste che un medico per il mio bene scelga per me magari a caso e sbagliando anche e non seguendo nessuna prassi, e' illogico. "Ao dicono che lo zyprexa e' na bomba tra gli antipsicotici che annullano la volonta damoje questo". Mi immagino cose del genere.Parliamo di professionisti da 70 euro l'ora che ti propongono lo sconto a 50 se paghi in nero...per favore.Alleanza terapeutica....
35 kg in piu' non e' ingrassare e' aggiungere un problema di obesita' ad un altro problema, non essendo neanche seguito perche' l'alleanza svani magicamente...annullamento della persona, volonta azzerata e altre belle cosette.Tutte cose tenute all'oscuro per il mio bene.
Io la ringrazio di nuovo per la risposta, non penso che i suoi auguri si possano mai tramutare in ricordo positivo ma apprezzo le sue intenzioni.

Sarebbe bello che qualche professionista mi dicesse e' roba da denuncia, perche' questa e' roba da denuncia.Ma siamo in Italia...il paese dove un professionista che collabora col consiglio dei ministri prescrive farmaci origliando dalla porta.





[#7]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
premettendo che noi per primi ci teniamo a tutelare la nostra immagine professionale e a contrastare chi in qualche modo la "inquina", ritengo che la lettura attenta del nostro codice deontologico potrà forse aiutarla a prendere la decisione di se e come muoversi nei confronti della nostra collega:
http://www.psy.it/codice-deontologico-degli-psicologi-italiani

Altro discorso, a mio avviso, di pari valore è invece: <<Parliamo di professionisti da 70 euro l'ora che ti propongono lo sconto a 50 se paghi in nero>>, dove di ambiguo e di equivocabile c'è ben poco e su cui potrebbe altrettanto decidere di intervenire.

Saluti cordiali.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#8]
dopo
Utente
Utente
Scusate ma vorrei fare una precisazione la casa farmaceutica che produce lo Zyprexa si chiama Ely Lily...mi sono confuso con la cantante....

Vi posto un link con alcuni estratti del new york times ( non il corriere di Fregene insomma) dove trattano il caso Zyprexa...
Farmaco di punta della casa farmaceutica.Senza fare per forza un complottismo fuoriluogo penso che un buon medico sia tenuto a documentarsi molto piu' che il paziente.


http://www.narpa.org/playing_down_the_risks_of_a_drug.htm
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Il perdurare delle Sue rimostranze mi consiglia di rinnovarLe il suggerimento gia' offertole nel post #1 cioe` di parlare con il Suo avvocato della questione.
Lei sembra essere desideroso di una tutela legale dei Suoi interesse di *paziente* e se il Suo avvocato Le confermera' la presenza degli estremi, potra' adire le vie legali.
Le porgo i migliori saluti.
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