Disagio emotivo

Buonasera.

Dopo un periodo di chiusura totale dalle altre persone sono incappato in una situazione abbastanza curiosa. Ho posto un quesito di natura tecnica ad una ragazza su un forum e , un messaggio dopo l'altro, siamo arrivati senza nemmeno accorgercene, e io senza nemmeno volerlo, a provare una forte affinità e un forte senso di attaccamento reciproco tanto da sentirci quasi 10 ore al giorno. E per me che sono completamente solo è stato come assumere delle sostanze stupefacenti. Gioia, euforia, estasi, pienezza, allegria, questo è quello che ho provato. Ci siamo incontrati e all'inizio è andata anche bene solo che stare insieme a lei e temere un suo giudizio negativo e un conseguente allontanamento mi portava a stare sempre in ansia e una sera ho fatto una vera e propria scenata. Lei mi ha detto che andava a parlare un attimo con dei suoi amici e invece si è trattenuta per almeno mezz'ora. Forse sarebbe tornata di lì a poco, fatto sta che ho cominciato a sentirmi abbandonato e di nuovo tremendamente solo, ero nel panico,così le ho detto che se non tornava subito me ne sarei andato. Vi lascio immaginare come è finita. Anche le scuse non sono bastate.

A prescindere dalla mia inettitudine con i rapporti umani, ormai ci ho fatto il callo, trovarmi in una situazione di forte sofferenza e di stress emotivo mi porta oggi a richiedere questo consulto. Vorrei chiedervi se perfavore potevate spiegarmi cosa si può fare quando si è immersi in uno stato emotivo fortemente negativo. Quando l'ansia , la depressione, il senso di vuoto, il terrore di rimanere solo e di non essere mai amato, sono più grandi di te e non riesci a controllarli. Cosa si può fare?
Razionalmente io ho pienamente compreso la situazione, infatti l'ho anche accettata. Ho riconosciuto di aver commesso un errore e ne sto pagando le conseguenze. Ma perché allora dentro mi sento a pezzi? Perché queste emozioni non smettono? Sto cercando di pensare ad altro ma sono le emozioni che mi riportano continuamente a quella sera. Ormai è più di una settimana che ho perso l'appetito e non riesco a combinare nulla di nulla, passo intere giornate a cercare di far smettere questo disagio. Queste sensazioni sgradevoli che ho nel corpo. E penso sempre che l'unico modo perché cessi questo stato di fastidio esistenziale sia togliermi la vita.

Cosa ci si può fare?
Esistono delle medicine da prendere?
Perché mi accade questo?
Cosa non funziona in me?

Non ce la faccio ad andare avanti così.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
La capacita' o l'incapacita' di amare ed essere amati e' il risultato di una *equazione* molto complessa.
Spesso una equazione che si tenta di risolvere lungo tutto l'arco della vita.
I *termini* dell`equazione sono iinfatti antichi, si trovano nei primi momenti della nostra vita, addirittura nella vita intrauterina.
Questo per dirle che non si puo' illudere di avere una risposta estemporanea. Sarebbe una risposta superficiale che non colmerebbe la Sua sete.
Rifletta sulla possibilita' di rivolgersi ad uno psicoterapeuta dinamico con cui ripercorrere le fasi evolutive che presiedono ad una corretta relazionalita'.
I miei saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Esposito,

la ringrazio per la risposta, tempestiva ed efficace come sempre. Solo non capisco perché crede che una risposta estemporanea non possa essermi utile visto che ogni passo che compio verso questo processo di evoluzione, sento lo stesso dolore di una persona che crolla su una scogliera.
Sento le pietre in pancia, le vampate di ansia, il nervosismo per non riuscire a sfogare la rabbia in un pianto, il peso della tristezza e i blocchi e la conseguente impotenza causata dalla paura. Come faccio a migliorarmi nell'arco della vita se non posso muovermi di un millimetro che mi infrango in mille pezzi.?

Ripeto, è possibile assumere delle sostanze che mi aiutino ad attraversare questi momenti di crescita senza fracassarmi le ossa "emotivamente parlando"?

E' solo una curiosità la mia. Non parlo di antidepressivi e ansiolitici ma di qualcosa che fermi tutte queste emozioni. Rialzarsi sta diventando sempre più difficile. Non ne posso veramente più.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Se fossi in Lei non mi augurerei proprio di potere avere. *le emozioni bloccate* perche' questo *blocco* esiste solo in gravi patologie psichiatriche che preferisco non nominare neanche!
Le emozioni invece vanno *trattate* proprio al contrario di cio' che Lei pensa: vanno esplorate fino in fondo, *attraversate. J. Lacan usa una bellissima definizione: *attraversamento del fantasma* per indicare questo processo. Immergersi nelle emozioni, conoscerLe e, aiutati da uno psicoterapeuta valido, riemergere da esse senza averne piu' il terrore. Perche' un *fantasma attraversato* non fa piu' paura. Lo si puo' persino *possedere* senza danni!
Ci pensi! Potrebbe decidere di avere intenzione di *attraversare il Suo fantasma* e diventare immune dal bisogno di sfuggirlo!
I miei saluti! E auguri!
[#4]
dopo
Utente
Utente
In momenti di forte stress ho sperimentato per brevi periodi stati di delirio e di follia pura. Il fatto è che se non faccio qualcosa per questo mio male davvero andrò in preda a qualche esaurimento. A volte ci sono dei momenti in cui credo veramente di perdere il controllo e di uscire dalla realtà senza possibilità di ritorno. Fa ridere ma l'unica cosa che mi tutela da questa possibilità è la mia paura di fare brutte figure, da pazzo.

Non posso emergere da questo stato perché "l'acqua è troppo alta" , mi sembra di essere sempre in fondo ad un pozzo ,bloccato e impotente. Non si può fare.
Ci vuole qualcosa che blocchi l'adrenalina, il cortisolo, qualcosa che mi gira in circolo nell'organismo e mi fa provare sensazioni veramente sgradevoli.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Se il livello di attivazione cerebrale ed emozionale e' difficilmente tollerabile si rivolga ad uno psichiatra. Quando la Sua situazione sara' gestibile pensera' ad una psicoterapia. Le due terapie saranno sinergiche!
Auguri!