Mancanza di controllo della rabbia, paura dell'abbandono e problemi di coppia

Buongiorno dottori,
Da circa 7 anni sono fidanzata e convivo da circa 6. Agli inizi il rapporto andava molto bene, poi le cose sono cambiate. Mi sono sentita soffocare, mi sono allontanata e lui è diventato geloso, così sono iniziate le liti. Prima di tutto ciò ho sofferto di attacchi di panico e lui mi ha aiutata molto. Quando pensavo di poter essere felice è stato lui ad allontanarsi. Io non lo ho sopportato, non volevo che mi lasciasse. Ho iniziato ad avere esplosioni di rabbia, con urla, lanci di cose e rotture di oggetti, lo offendevo e mi piacchiavo. All'inizio lui era spaventato, cercava di calmarmi. Per un pò mi è bastato, ma poi ho ricominciato e ho picchiato lui. Mi vergogno ma è così. Lo ho picchiato e non è successo solo una volta. All'inizio lui non reagiva affatto, poi ha reagito verbalmente e fisicamente, mi ha spaventata molto, ho avuto paura che prima o poi mi avrebbe picchiata per davvero. L' ho accusato di essere un uomo violento. Ci sono state esplosioni di rabbia in cui lui cercava di tenermi ferma e mi sono rimasti dei lividi. Gli ho impedito di allontanarsi durante le discussioni. Ho tentato di sedurlo senza riuscirci, per tenerlo con me. Mi sono fatta male e ho minacciato di uccidermi. Ma non voglio farmi del male, voglio che gli altri capiscano quanto soffro. Tutto ciò anche per ragioni banali, anche se i problemi non sono mancati, anche economici e con le famiglie d'origine. Le cose erano migliorate, ma ho notato che una sua collega lo corteggiava e a lui non dispiaceva affatto. Non credo mi abbia tradita, ma si stava allontanando così ho ricominciato con le mie scenate, unite questa volta ad una assurda gelosia. Oggi le cose potrebbero andare bene, ma io ho le mie crisi di tanto in tanto e lui è eccessivamente nervoso, aggressivo a tratti. Gli ho detto di smetterla, che la colpa è sua e non mia, che errori ne ha commesso anche lui. Ma anche che sarei cambiata, che riconosco i miei errori. In verità continuo ad avere problemi e piango molto. Anche lui soffre, lo ho visto piangere diverse volte. E accanto a cose tanto brutte ce ne sono sempre di belle, così da un lato parliamo di sposarci e avere un figlio, dall'altro viviamo questa situazione. Ci siamo amati e ci amiamo moltissimo, ma le cose non vanno mai bene fino in fondo. Non vorrei perderlo, ma voglio essere felice, voglio che lo siamo entrambi e così non lo siamo. Litigo spesso sul lavoro, con i miei genitori e francamente è così sin da piccola quando gli altri bambini non mi lasciavano giocare e mia madre per problemi di salute non poteva essere sempre presente, nonostante mio padre si facesse in quattro per non farmi mancare nulla. Ho avuto un'altra storia durata 4 anni e ho sofferto molto, specie quando sono stata lasciata per un'altra, sono stata molto depressa. Tutto ciò sempre intervallato da momenti di serenità, di gioia.
Cosa posso fare? Soffro molto così.
Grazie a chi vorrà aiutarmi.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ha fatto bene a scrivere qui, per poter avere un parere su questa situazione e in particolare sui risvolti psicologici della questione, ma io credo sia importante che Lei faccia il punto della situazione con uno psicologo psicoterapeuta di persona.
Questo perché ci sono diversi punti che sembrano non risolti: sono d'accordo che Lei voglia e debba essere felice, ma bisogna anche capire che cosa non funziona, che cosa potrebbe modificare Lei, che cosa si potrebbe cambiare delle dinamiche della coppia e soprattutto fare luce sulla rabbia.
Preciso che provare rabbia non è qualcosa di sbagliato, anzi è un'emozione utile. Però deve essere anche costruttiva e quindi è importante imparare ad incanalare la rabbia e ad utilizzarla bene.
Altrimenti diventerà difficile portare avanti i Suoi progetti con questa persona.
Così come i litigi: sarebbe opportuno imparare a discutere in una maniera più utile e funzionale.
Per questa ragione, potrebbe partire da Lei e da una consulenza individuale.

Che ne pensa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio della risposta. In effetti avevo già considerato di chiedere consiglio ad un professionista.

Ma mi permetta una domanda: come posso incanalare la rabbia per utilizzarla in maniera costruttiva, utile,funzionale?
Se potesse darmi qualche consiglio le sarei grata.

Inoltre cosa potrebbe essere che come detto da Lei non funziona? Mi rendo conto che è difficile rispondere ad una domanda del genere on line, ma se da parte Sua si fosse fatta un'idea mi piacerebbe conoscerla.
Grazie
[#3]
dopo
Utente
Utente
Mi scuso se continuo a scrivere, spero di non disturbare. Un'altra cosa a parte quanto già scritto. Come detto lui è diventato nervoso, aggressivo a tratti. Credete che dovrei preoccuparmi di questi suoi comportamenti? Può una persona portata all'esasperazione, cambiare, assumere comportamenti di cui preoccuparsi? Tutto ciò e conseguenza di quanto accaduto?non vorrei giustificare nessuno, ma neanche accusare ingiustamente, alla luce dei comportamenti che io ho tenuto, che comunque lo fanno soffrire. Vorrei fidarmi di lui, ma allo stesso tempo mi sono preoccupata. Mi chiedo e Vi chiedo, Credete che ciò sia conseguenza di quanto successo? Io penso di si, ma non vorrei giustificare comportamenti sbagliati da parte sua. Sopratutto, dovrei preoccuparmi oppure posso sistemare le cose, magari risolvendo i miei problemi e facendo star meglio anche lui? Spero rispondiate perché come spiegato la situazione non è semplice per me.
Grazie e scusate.
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

per capire che cosa non funziona in una coppia e nelle sue (della coppia) dinamiche, è necessario una valutazione della coppia di persona.

Per quanto riguarda la modulazione della rabbia, che si esprime in modo molto veloce, è necessario imparare e riconoscerla, a capire quali significati personali vengono costruiti dalla persona e a gestirla in modo funzionale.

E' chiaro che se da una parte c'è una provocazione e dall'altra si cede alla provocazione, si genera un circolo dal quale è difficile uscire, proprio perché non ci si rende conto se si è coinvolti....
Per questo serve uno psicologo psicoterapeuta.

Cordiali saluti,
[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta. Riguardo all'ultimo punto della sua risposta, intendeva dire, con riferimento alla mia domanda se alcuni comportamenti tenuti da lui fossero causati da quello che era successo e se mi dovevo preoccupare, che si sta istauraundo un circolo vizioso in cui una cosa è causa dell' altra e che bisogna interrompere questo circolo per non farsi del male? Solo che essendo coinvolti non ci riusciamo... perdoni la precisazione ma non so se ho capito bene quel punto.
Grazie
Cordialmente
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"posso sistemare le cose, magari risolvendo i miei problemi e facendo star meglio anche lui? "

Non saprei risponderLe da qui.

Così come non saprei dirLe se la situazione diventerà più distesa. Per far ciò è indispensabile la piena collaborazione di entrambi, perché la coppia si fa in due.

D'altra parte, è anche vero che cessando degli atteggiamenti disfunzionali (che però devono essere intercettati con precisione in una valutazione psicologica) a favore di quelli più funzionali, è possibile che ci sia la probabilità di un nuovo equilibrio nella coppia.

Cordiali saluti,