Periodo di confusione totale

Buona sera, come da titolo sono in un periodo di forte confusione che mi genera molta ansia:

Tutto ha iniziato/eccentuato con l'esito negativo di un colloquio di lavoro, a cui tenevo molto che avrebbe consentito me e la mia ragazza di andare a convivere in una cosa nostra, il quale mi ha svuotao e demotivato ed ha inizato a mandare in tilt altri aspetti della mia vita come quello sentimentale.
A questo devo aggiungere che al momento sto facendo un lavoro non gratificante, e che ho iniziato a pensare sempre di più ad una collega di lavoro di 25 anni.
Questa collega mi aveva colpito sin da subito sia caratterialmente che fisicamente, in più sembra che abbia una vita (e i social sembrano confermare) abastanza libertina, tra parti, alcool spiaggia sole e mare.
In quanto ai rapporti con la mia ragazza siamo insieme da 6 anni ora io ne ho 27 lei 26 viviamo all'estero scelta presa insieme felicemente. Dopo un annetto di rapporti a distanza (due diverse città) dove non vedavamo l'ora di vederci nei giorni libiri, conviviamo in una casa condivisa con altri da circa 8 mesi. Il rapporto non ha sostanziali problemi, a parte qualche flessione.
Però in me di colpo dopo quel colloquio andato male è scattato tutta una serie di dubbi in primis questa collega a cui continuo a pensare, fantastico su di lei, sono molto curioso di conoscerla e il fatto che le abbia una nazionalità diversa dalla mia accentua la cosa, e mina le certezze di coppia che ho sempre avuto con la mia ragazza. In oltre così parlando mi ha detto che anche lei era fidanzata aggiungendo che ha lasciato il suo ragazzo perchè desiderosa di fare un esperienza all'estero, cosa che mi ha impressionato. Devo aggiungere che io non ho la minima certezza se le piaccio, anche se ho la sensazione di avere le mi chance.
Inoltre, io ho avuto una sola vera relazione (rapporti sessuali) con la mia attuale ragazza, lei invece ha avuto un altra storia alle spalle, la cosa ogni tanto è venuta fuori e mi ha sempre dato fastidio, ma questa non è colpa sua.

Ora mi sto facendo mille domande sono io un immaturo (in famiglia ho avuto esempi come mio zio, che al momento di sposarsi con la prima donna l'ha lasciata per una seconda con cui doveva andare a convivere ma sempre all'ultimo l'ha lasciate per una terza, che ha pergiunta altri figli, e ora vanno poco d'accordo con un mutuo sulle spalle, ora 50 enne e semivigliacco). Ho idelizzato troppo questa collega come traghettatore verso una vita più spensierata. Voglio semplicemente fare altre esperienze visto che ho avuto solo una relazione adulta? Razionalmente parlando chi me lo fa fare di rovinare un rapporto funzionanete per una che neanche conosco in modo approfondito?

Soprattutto non riesco ad individuare cause e conseguenze: è possibile che il colloquio andato male mini altre certezze/aspetti della vita, o erano sentimenti che avevo già dentro? può anche un solo episodio condizionarci così tanto la vita?

Oltrettutto ho sensi di colpa nei confronti della mia lei.
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Attivo dal 2011 al 2018
Psicologo
Salve,

Dopo aver letto quanto ha descritto in merito alla sua esperienza, vorrei darle alcune indicazioni che possono essere per lei spunto di riflessione.

Certamente l'esperienza del colloquio di lavoro e' stata dura ed ha messo incrisi il suo piano di vita, dato che ottenere quel lavoro sarebbe stato in linea con il suo progetto e le avrebbe permesso di concretizzarlo.

Tuttavia, i vissuti che sta sperimentando sono del tutto normali, in quanto si sente disorientato poiche' la realta' non coincide con le sue aspettative e sembra alla ricerca di una direzione.

Allo stesso tempo mi sembra di capire che dentro di lei e' come se avesse avuto inizio un dialogo in cui, da un lato, vive la delusione per l'esito del colloquio, dall'altro vive pensieri negativi e mette in diuscussione anche altri aspetti della sua vita e che faccia cio' ricorrendo al fantasticare che e' un comune modo di difendersi da aspetti della realta' che non ci piacciono o che ci deludono.

A tal proposito, il fantasticare su nuove esperienze potrebbe essere una strategia con la quale inconsapevolmente sta cercando di allontanare aspetti frustranti e insoddisfacenti anziche' trovare un'alternativa e perseverare nel difendere il suo progetto.

Il mio invito e' a non spingersi in azioni impulsive sull'onda della delusione, azioni di cui potrebbe pentirsi in un secondo momento. La invito, invece, a cercare un supporto in altre persone, confidarsi, parlare di come lei si sta sentendo in questo momento e cercare di stare in contatto con quanto sente.

A mio avviso potra' capire quale e' la direzione che vuole prendere anche con la sua ragazza solo dopo aver dato ascolto alle sue emozioni rispetto all'accaduto.
Per questo e' importante che si prenda del tempo per maturare una maggiore consapevolezza dell'accaduto e non cercare di agire nel breve periodo.
[#2]
dopo
Utente
Utente
Dr. De Trucco grazie per la risposta.

La scelta di riflettere e di non prendere decisione impulsive lo sto già facendo. Già il fatto di scrivere e sviscerare le mie emozioni mi aiuta. Metaforicamente parlando ho voglia solo di sedermi sulla riva di un fiume e vedere gli eventi scorrere senza il mio controllo per vedere cose accade.

Quello che non capisco è perchè tutto d'un tratto mi da fastidio il fatto che abbia avuto solo una relazione adulta, accentuata dal fatto che per la mia ragazza non la sia. E sento la necessita di avere altre esperienze, buttando via tutto quello che è stato per qualcosa che non è sicuro.

Perchè vedo la vita degli altri sempre più felice e spensierata della mia, (soprattutto di questa collega)?

Perchè la mia mente si concentra così tanto su questa collega, al punto di voler lavorare quando c'è lei o rinunciare ad uscire con gli amci per poter vedere lei a lavoro?

Avolte ho inoltre il desiderio di scriverle cosa che non farei per rispetto della mia ragazza.

Lei ad inoltre usato il termine perfetto "frustrato" e penso di esserlo sono demotivato scarico, e mi da fastidio tutto, la mia ragazza l'ha notato subito mi ha visto molto scosso e per ora l'associato solo al colloquio di lavoro e questo in me genera degli ulteriori sensi di colpa perchè dirle la completa verità sarebbe controproducente mettendo tensioni inutili tra di noi.

Anche perchè con il lavoro ed altri impegni che abbiamo pur vivendo sotto lo stesso tetto, il tempo per noi è poco e spesso di poca qualità. Abbiamo iniziato la relazione che eravamo poco più che ragazzi con vite da ragazzi, adesso che a 26/27 anni mi considero adulto (forse in italia è strano) abbiamo di colpo un relazione da adulti sia per impegni che per età. Poi il fatto per ora di non avere la stessa vita sociale che avevamo in italia non aiuta.

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Attivo dal 2011 al 2018
Psicologo
Salve,

Riguardo al senso di fastidio per aver avuto una sola relazione adulta, la invito ad individuare quando ha iniziato a sperimentarlo e se c'e' stato qualche evento significativo che ne ha preceduto la comparsa.

Ha detto che prova attrazione per questa sua collega perche' lei ha una vita sociale, tra party alcool spiaggia sole e mare. Sembra che questa attrazione sia dovuta al fatto che la sua collegsa stia vivendo qualcosa che lei desidererebbe avere. Mi chiederei se desidera la sua collega o ne desidera semplicemente il suo stile di vita.

La invito, poi, a riflettere onestamente con se stesso; quando dice che dirle la completa verita' sarebbe controproducente, mi chiedo due cose:
1. conosce quale e' la verita' e vorrebba comunicarglielo ma ha paura?
2. Non le e' chiaro se vuole continuare o meno la relazione

Nel primo caso sarei onesto con me stesso e con la sua partner comunicando la verita'.
Nel secondo caso affronterei con lei cosa non le va piu' bene e come potete migliorare il rapporto insieme.

Cordiali saluti,


[#4]
dopo
Utente
Utente
Il fastidio è iniziato qualche mese fa quando la mia ragazza mi disse qualcosa del tipo che lei avrebbe fatto molta fatica ad accettare una mia storia importante alle spalle come la sua.

L'attrazione c'è di per se, ed è la prima volta che qualcuna mi manda così in confusione. Presente le farfalle nello stomaco?, mi sento uno stupido 15enne. Ovviamente anche il suo stile di vita mi incuriosisce molto.

Quello che non mi è chiaro è se sono immaturo io? vedo che le cose non vanno come vorrei che vadano, allora distruggo tutto come un bambino capriccioso. Se al contrario sono troppo razionale perchè magari temo di rompere qualcosa di duraturo e funzionante anche come idee e progetti di vita, per qualcosa che nemmeno conosco, per esempio io non so cosa voglia fare questa collega nella vita, dove voglia andare progetti ambizioni aspetti caratteriali etc. Parlandoci chiaro a 27 anni vorrei almeno che le cose iniziassero ad incalanarsi verso "giusti" binari: famiglia figli lavoro stabilità economica etc etc etc. E in più erroneamente temo di essere sotto i giudizi di amici e famiglia.

Forse sono io che non riesco ad apprezzare quello che ho, Forse è nell'animo di tutti desiderare sempre quello che non sia ha, o rimpiangere di avere preso un bivio piuttosto di un altro? Non tanto perchè quello scelto non ci gratifichi ma perchè si pensa sempre che quell'altro potesse essere "migliore".
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Attivo dal 2011 al 2018
Psicologo
Salve,

E' chiaro che dentro di se sta vivendo un conflitto tra due aspetti che potrebbero essere rappresentati, da un lato, da una voglia di cambiamento in generale e dell'altro dalla ricerca di stabilita' .

Ovviamente per poter gettare luce su questo conflitto interiore e poter chiarirsi a livello emotivo, e capire verso quale direzione proiettarsi, mi sento di consigliarle un percorso di aiuto psicologico.

In tali casi e' fondamentale che qualcun'altro, esperto, ci aiuti a far luce in modo nuovo sul problema.

Provare a risolvere da soli la problematica, risulta in un aumento della confusione e dell'ansia, semplicemenbte perche' il modo che utilizziamo per venirne a capo e' inefficace e spesso basato su ragionamenti e interpretazioni.

in altre parole, ha bisogno di trovare una nuova chiave di lettura del problema, attraversando emotivamente il conflitto e la confusione che prova,

Cordiali saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
io un consulto psicologico lo fare anche ma non so se me lo posso permettere, e all'estero dovrei trovarne uno che parli italiano, perchè già è difficile aprirsi figuriamoci in un altra lingua.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Nessun'altro potrebbe aiutarmi ad interpretare ed aiutarmi a capire?
[#8]
Attivo dal 2011 al 2018
Psicologo
Salve,
Per trovare un terapeuta che parli italiano puo' fare una ricerca su internet non sara' difficile trovarne uno, soprattutto se vive in un grande centro.

Credo che per il problema descritto, sia molto indicata una persona che deve essere un esperto e padroneggiare specifiche tecniche di consulenza.

Puo' provare con la ricerca di figure quale counsellor, psychologist, psychotherapist, rivolgersi al suo medico di base per eventuali informazioni.

Cordiali saluti,