Sensazione continua (da anni) di suscitare disgusto, antipatia o brutti commenti negli altri?

Buonasera, sono una ragazza di 19 anni. Ho passato preadolescenza e primissimi anni dell'adolescenza tra varie continue prese in giro, bullismo verbale ed a volte anche fisico, da parte di alcuni compagni di scuola. Questo per tutti gli anni delle elementari e delle medie, spesso esageravano davvero tanto con le parole e quando cercavo di ribellarmi mi minacciavano di darmele; non ho mai trovato il coraggio di porre fine a quelle continue molestie. Io, per natura, sono sempre stata mite e nonostante tutto li trattavo sempre con rispetto. Ma loro, appunto, hanno sempre nutrito profondo disprezzo per me.

Cambiando scuola, ero convinta che le cose sarebbero cambiate. Ma così è stato solo durante il primo anno: ho trovato molti che mi apprezzavano fisicamente, che mi facevano complimenti, che mi facevano sentire una persona e non un elemento di disturbo come sino ad allora mi ero sentita.

Ogni volta che mi insultavano però, anche per scherzo, era come se iniziassi a precipitare in un tunnel in cui accusavo nei miei confronti solo e soltanto disprezzo, da tutte le direzioni. Non c'era via d'uscita, non c'era niente che potessi dire, anzi, continuando a controbattere, mi sarei solo ancora umiliata. Ancora oggi frasi come: "Non dormire!" "Svegliati!" "Ma che fai dormi in piedi?" Mi fanno tanto male.

Il problema, adesso, è che sono passati anni, le prese in giro sono finite, ma io non riesco a togliermi di dosso questa certezza di fare schifo, di suscitare commenti negativi, disgusto, di essere giudicata male qualunque cosa faccia. Ciò ovviamente, mi porta ad auto escludermi, a sottovalutarmi, a non riuscire a rispondere a nessuno sfoggiando sicurezza, disinvoltura. Anche stesso dire un "Buongiorno", per me è "ingombrante", bado ossessivamente al mio tono di voce nel voler sembrare disinvolta, serena. A fingere di sentirmi una persona come tutte le altre. È come essere perennemente calata in un mondo in cui fai schifo. Dunque agisco di conseguenza, cercando di minimizzando quanto più possibile la mia esistenza fisica agli occhi degli altri.

Ultimamente, dopo aver capito che tutto ciò è causato solo dal mio passato, che è solo fisso nella mia mente il disgusto ed il biasimo a priori nei miei riguardi, ho provato, e ci sono riuscita, a venir fuori da questo brutto tunnel, da questo brutto circolo vizioso che mi fa apparire imbranata, fa sì che gli altri mi dicano che io sono imbranata per poi quindi peggiorare tutto. Per qualche giorno ci sono riuscita, due o tre. Ero normale, disinvolta, una persona come tutte le altre, che non si sente più perennemente in soggezione, che non si fa più mille problemi per tutto. Ma purtroppo, da qualche giorno, il problema si ripresenta. Torno a sentire solo disprezzo, più o meno velato nei miei confronti. Quello che vorrei cordialmente, chiedervi, è: la mia problematica ha un nome? E come potrei fare, che percorso potrei seguire per eliminarla quanto più totalmente? Non mi fa vivere, è terribile. Grazie in anticipo.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

la domanda che Lei ci pone:
<<la mia problematica ha un nome? <<
implica una diagnosi.
Cosa che avviene solo di persona:
o attraverso una Psicologa meglio psicoterapeuta,
o psichiatra.

In relazione alla Sua domanda:
<<E come potrei fare, che percorso potrei seguire per eliminarla quanto più totalmente?<<
In rapporto alla diagnosi si stabiliscono poi le terapie adeguate,
psicoterapia e/o farmacologia.

Dunque faccia il primo passo
rivolgendosi
-o allo sportello psicologico della Sua scuola
-o della Università
-o al Consultorio pubblico, presso lo "Spazio giovani".

Ci faccia sapere, se lo desidera. Noi ci siamo.




Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Concordo del tutto con la Collega, ha sofferto tanto, ha tenuto duro, ora si dia aiuto e segua il consiglio ricevuto, basta cominciare, faccia questa telefonata e poi tutto si avvia.. troverà Colleghi competenti, gentili, con cui parlare di questo suo brutto passato , della bambina, della ragazza coraggiosa che è stata ed ha cercato di farcela da sola, colpisce infatti sentire che la sua famiglia Lei non l'ha coinvolta, non si è lamentata , una orgogliosa
solitudine, ha accompagnato questi anni scolastici molto duri.
Le dico anch'io .. restiamo in ascolto..
Ci riscriva, le faccio molti auguri , buonanotte..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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