Senso di oppressione,di aver sbagliato tutto

Salve, è la prima volta che scrivo
Come da titolo sono ormai anni che dentro di me provo una sensazione di aver sbagliato ogni cosa nella mia breve vita e da qui un oppressione che mi impedisce di vivere.A fronte di una famiglia allargata,io e mio fratello e mia sorella abbiamo padri diversi,ho dovuto vedere mia fratello rovinarsi,potete immaginare come, per colpa di un padre donnaiolo che non ha mai aiutato e né si è interessato dei suoi figli.Mentre i miei coetanei vivevano un infanzia senza pensieri,io ho dovuto assistere alla disperazione e ai pianti di mia madre per un fratello che più di una volta ha scampato la morte.
Ammetto inoltre che sin da piccolo ho sofferto di obesità,forse dovuta al vedere anche la separazione dei miei genitori.
Potete immaginare che non ho mancato di essere vittima di bullismo e simili,specialmente alle medie,dove per via di un carattere timido ed introverso,accumulavo fino a scoppiare con scatti di ira che mi portavano alle mani con i miei agguzzini.
Era in quei momenti che si scatenava una parte violenta di me,ma per il resto sono sempre stato il tipo che amava parlare e mai fare a botte,specialmente per via di un educazione genitoriale basata più sul parlare e l'ascoltare che sull'uso delle mani.
Al liceo ho per fortuna trovato una classe che mi capiva e forse grazie a quell'ambiente sono riuscito a perdere peso.E da qui questo senso,prima debole si è rafforzato.Non ho raggiunto il mio normo peso,ma nel mio cervello io ancora mi vedo sbagliato e vedo nella pancia e nel grasso rimastomi addosso un qualcosa da eliminare,nonostante la mia figura sia migliorata grazie ai muscoli sviluppati in palestra con la pesistica.Inoltre per i ragazzi della mia età è tempo della scelta universitaria.In cuor mio non ho sbagliato facoltà,ingegneria informatica per cui provo una grande passione,ma penso di aver sbagliato Ateneo.Ero entrato in una prestigiosa università per quanto riguarda ingegneria a Milano,mi astengo dal nominarla,ma in ingegneria elettrica.Ora la possibilità di cambio interna a Milano vi era anche se avrei dovuto ripetere il primo anno per gli esami che non corrispondono.Da lì è state un crescendo di una mia crisi che mi ha portato a rinunciare a Milano per un altra università del sud.Ma dentro di me mi sento pentito,perché la scelta è stata alla fine dettata da motivi esterni quali la situazione economica,abbiamo molti problemi,l'ostilita di mio padre,che non vedeva di buon occhio il mio andare così lontano e infine la mancanza di appoggi,tutti i miei parenti di Milano mi hanno dato buca per aiutarmi.Eppure ora che frequento l'altra università da fuorisede non riesco a non pensare di non aver scambiato una gabbia dorata per un altra.Se già prima la notte dormivo a fatica,oramai il mio sonno si spezza ed è costellato di incubi.Infine non ho più né il coraggio di relazionarmi e di aprirmi con altri,ormai è per me un miraggio che io riesca a piacere ad una donna.Spero mi sappiate consigliare e aiutare
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Sinceramente non capisco la negativita' con cui chiosa la sua richiesta.
Mi sembra che Lei si stia destreggando molto bene fra le difficolta' che la vita Le ha posto davanti.
Come mai questa negativita' riguardo la Sua vita di relazione?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Utente
Utente
Non so di preciso.Certo rispetto ai molti problemi che ho avuto ho meravigliato tanti per la maturità con cui ho affrontato il tutto ma ho problemi a relazionarmi,specie con le donne.Mi chiudo in me stesso,non amo rischiare,non ho la spigliatezza,il carisma o la simpatia che contraddistingue i miei amici.
Anche avere altri amici maschi mi è difficile, se non sento di avere molte cose in comune,non mi relaziono nemmeno per una conoscenza.Si immagini poi non essendo appassionato io di calcio o di sport quanto mi viene difficile trovare punti in comune con molti miei coetanei e non differisco solo per questo.Sento appunto di aver sbagliato troppo e di aver bruciato la spensieratezza della gioventù e della fanciullezza per la maturità necessaria ad affrontare i problemi della vita.Non riesco a buttarmi e a rischiare,non riesco ad essere cacciatore e né sono una preda molto appetibile.Mi sento fuor dal gioco dell'amore,in cui ho avuto solo una storia terminata in un mese.
Ormai vado avanti solo per l'affetto della mia famiglia che spero di rendere fiera diventando il primo laureato della famiglia.
In particolare per mia madre e mio padre,i miei due genitori,il cui affetto e sostegno mi hanno permesso di superare difficoltà che per un bambino e adolescente sembrano insormontabili.Ma non posso mentire a me stesso e non ammettere di essere infelice e non soddisfatto di come la mia vita procede.
Bullismo

Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).

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