Deficit di attenzione, mancanza di concentrazione, facile distrazione, confusione mentale.

Salve,
sono un ragazzo di 32 anni e scrivo perché da diverso tempo soffro di disturbi legati alla concentrazione e deficit di attenzione.
Ultimamente la cosa si sta facendo piuttosto seria e inizia a compromettere la qualità della mia vita quotidiana.
In particolare ciò che più mi blocca in questo momento è il fatto che non riesca a dare le ultime 2 materie per completare l'università. L'ultima l'ho data più di un anno fa e da allora non riesco a trovare più la concentrazione in alcun modo.
Sono bloccato con una materia che ho studiato in tutti i modi possibili e utilizzando tutti i metodi di studio disponibili, ma niente, non riesco a memorizzare nulla.
Provo e riprovo a studiare, parto con le migliori intenzioni, sono carico, ma poi quando apro il libro mi sembra di dover fare uno sforzo immenso e mollo.
Non ho voglia, mi sento costretto a fare questa cosa per dovere e proprio il mio cervello non accetta più questa situazione.
Premetto che sono sempre stato un tipo molto poco sicuro di sé e per questo motivo facilmente condizionabile, per cui ho spesso fatto delle scelte dettate dal "Fai ciò che sarebbe più giusto fare" e non dal "Fai ciò che ritieni più giusto per te e che possa renderti felice".
Ho studiato Economia, solo perché l'università mi sembrava una scelta più responsabile e concreta ma in realtà avrei voluto fare il musicista, campo nel quale ho molta più attitudine, ma non ho mai creduto in me stesso e ho fatto sempre tutto in maniera molto approssimativa.
Sono molto frustrato per questa mia condizione.
Mi trovo con un percorso quasi completo che non posso abbandonare perché ormai agli sgoccioli e sarebbe un peccato mollare proprio adesso; ma più si accorcia la distanza dalla laurea più si alza un muro che non riesco a valicare.
Inoltre da 6 mesi, spinto dalle continue pressioni di un amico che non vede l'ora che io mi abiliti alla libera professione per lavorare insieme, ho iniziato un tirocinio presso uno studio professionale ma in realtà io non amo questo lavoro, lo faccio perché lo devo fare e non ho il coraggio di mollare per paura di essere malgiudicato.
So che non si deve vivere per far contenti gli altri ma a volte è davvero difficile uscire da questo tunnel.
Quando qualcuno mi spiega qualcosa o mi parla, praticamente subito mi distraggo, perdo il filo del discorso e me ne rendo conto, ma non so come fare a rimanere attento.
Sono bloccato e da questa situazione non riesco ad uscirne; ogni volta che apro il libro proprio non ce la faccio a stare concentrato per più di 1 minuto; leggo una frase e già a metà vengo invaso da pensieri instrusivi o mi distraggo per ogni minima cosa.
So che sarebbe necessario un percorso con un professionista ma proprio non mi va. Ho fatto 5 anni di terapia cognitivo-comportamentale per risolvere problemi di ansia e di ossessioni, e proprio non mi va di ricominciare, anche perché sarebbe una spesa che proprio non posso e non voglio affrontare.

Come faccio ad uscire da questa triste situazione?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Forse il percorso che ha fatto non è stato bastevole.

Può capitare di dover riprendere per qualche seduta ancora, per trovare la forza di ripartire.

Non ci sono altre strade, purtroppo.

Sembra una variante di un disturbo d'ansia.

Un mio collega de visu, saprà indirizzarla verso la risoluzione del suo disagio.

Se conserva un buon ricordo consulti il vecchio terapeuta, altrimenti ne cerchi un altro con un'altra formazione.

Ha assunto terapia farmacologica in passato?

Consulti questa lettura mi sembra indicata alla sua storia clinica.



https://www.medicitalia.it/news/psicologia/6593-ansia-ansia-ansia-fortissimamente-ansia.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dott.essa Randone, anzitutto La ringrazio per la cortese risposta.
Per quel che riguarda la vecchia terapeuta non so se sia il caso di tornare da lei visti i risultati dopo 5 lunghi anni. Per quel che riguarda la terapia farmacologica, ho sempre cercato di evitarla per paura di cadere in una dipendenza e che una volta finita la terapia i problemi possano ritornare. Ho sempre cercato di farcela con le mie forze e senza alcun aiuto del genere, proprio perché credo che se riesco a superare la cosa da me il risultato sarà più efficace e probabilmente non avrò ricadute.
Ma a quanto pare mi ci dovrò abituare a convivere con questa condizione perché mi sembra che non esista una soluzione definitiva. Mi sa che una volta caduti in questo vortice non sia possibile uscirne più. Aggiungo che sono cosciente delle cause scatenanti i miei problemi considerato che ho mia madre sofferente di DOC, eccessivamente predominante nella mia famiglia. Conosco bene l'origine dei miei mali e ne ho preso consapevolezza, ma ormai credo che non ci sia molto da fare a questo punto. Non mi resta che accettare questa condizione e imparare a conviverci trovando un mio equilibrio.
Grazie ancora per l'interesse.
Buona giornata.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
1- Prendere coscienza
2- Accettazione
3- Causa dei suoi mali
4- paura della farmacoterapia
5- E farcela da soli, non le servono a nulla, anzi le cronicizzano la problematica.

La guarigione, possibile, è ben altra cosa
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dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per il gentile consulto. Rifletterò su quanto mi ha detto e se avrò risvolti Le farò sapere.
Le auguro una buona giornata.