Bambino irrequieto all'asilo

Buongiorno, ho un bimbo di 3,5 anni che da 1 settimana dicono essere "ingestibile" all'asilo (1° anno di materna). I fatti sono:
- è andato al nido per 3 anni e a parte un'iniziale reticenza poi si è molto affezionato alle maestre ed è andato sempre sereno
- è molto intelligente (ha camminato e parlato molto presto) e, come tutti i maschietti, è vivace....deve correre, sparare, fare a lotta...cose "fisiche"
- fa i "soliti" capricci di un bambino di 3 anni: dice sempre no, ma a volte si lascia convincere, ma quando "gli parte la brocca" urla e tira calci e pugni a me come se volesse sfogare su di me la sua rabbia
- sono incinta di 4,5 mesi e gli abbiamo detto dell'arrivo della sorellina con molta calma e lui sembra l'abbia presa bene
- a 2 anni e mezzo si è rotto il femore correndo su un pavimento bagnato...è stato ingessato, compreso il bacino, per 60 gg e poi 1 altro mese lo ha passato senza gesso senza poter "caricare" la gamba..nel periodo dell'ingessatura abbiamo passato notti perennemente insommi (lui si svegliava gridando e piangendo ci diceva che dovevamo andare via), giornate che cercavamo di fargli passare distraendolo nel limite del possibile con passeggiate in carrozzella e giochi ma a volte era x lui frustrante e faceva capricci che tentavamo di arginare ma che a volte non era sempre facile trattenere e quindi veniva sgridato. Nel periodo del "non carico" è stato molto tranquillo (considerando che abbiamo anche traslocato!) e adesso è come se non fosse successo niente
- poi in un periodo successivo ad una febbre che lo ha costretto a casa, ha avuto degli episodi credo di Pavor poichè si svegliava con gli occhi sbarrati piangendo e ci urlava di andare via poi dopo mezz'ora di pianto e urla si addormentava stremato
- l'inserimento alla scuola materna è stato "fisiologico" nel senso che ha pianto i primi 2-3 giogni (smettendo 10 minuti dopo che andavo via) e poi adesso va più o meno tranquillamente e quando esce se mi racconta dice che si diverte e gioca.
Ora, la maestra oggi ci ha detto che da 1 settimana sbatte i giochi sui tavoli, tira capelli e dà spinte, non sta fermo e seduto quando fanno i lavori o quando mangia..non saprei associare questo comportamento a nessun fatto avvenuto di recente quindi mi chiedo: è solo un momento o devo cercare motivazioni più recondite?noi lavoriamo quindi sta spesso coi nonni con cui sta bene e noi tentiamo di passare più tempo possibile con lui..altra cosa che ho pensato è che forse è troppo "stanco e stimolato" poichè resta a scuola fino alle 15.30 poi 2 volte a settim. fa inglese fino alle 17 e una volta a settim. motoria fino alle 16.30..forse dovremmo togliere un'attiità? Altra cosa x inquadrare il suo carattere è che spesso, se un bambino gli risponde male o lo esclude, lui si mortifica..ho notato che se l'episodio di "contrasto" avviene su una cosa "fisica" si difende, se invece avviene verbalmente si rattrista ma dice che "non vuole piangere" però si vede che vorrebbe farlo x sfogarsi..
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
La vita di Suo figlio ha subito un grosso trauma.
E non si puo' pensare che questo trauma, peraltro non elaborato, non abbia lasciato tracce!

Quindi sarebbe il caso di chiedere l'auto di uno psicoterapeuta dell'eta' evolutiva. Tali specialisti hanno infatti dei metodi idonei a *colloquiare* con i bambini. Come i disegni o il gioco.

Io Le consiglierei quindi di ipotizzare di ricorrere a tali professionisti.

I miei saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dott.ssa Esposito per la risposta, quindi lei pensa che la rottura del femore sia stato un evento traumatico che ha potuto lasciare in lui una qualche sorta di "strascico"? Glielo richiedo perchè proprio per paura di questo, dopo il periodo di pavor e di capricci che ci fu a seguito della settimana a casa con la febbre (dopo la rottura del femore), andai da una psicologa infantile (da sola) spiegandole tutti gli accadimenti e gli atteggiamenti di mio figlio. Lei però mi rassicurò e mi disse che erano i normai atteggiamenti di "scontro" di un bambino di 3 anni e che se non c'erano altri segnali evideti e "importanti" potevo stare tranquilla. Ovviamente avremmo dovuto continuare nel dargli regole e "contenere" questi suoi "attacchi" di capricci con urla e pizze che riversava su di me ma senza preoccuparci troppo. Lei invece mi dice che avrebbe bisogno di aiuto?
Grazie ancora.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
La psiche dei bambini e' quanto di piu' *movimentato* esista e come tale va considerata!
Un bimbo che per sua sfortuna ha subito la rottura del femore e tutto il periodo di cure e immobilita' che e' necessario penso che abbia riportato dei traumi.
Ma essi debbono essere diagnosticati *su di lui* e con gli strumenti idonei.
Lo conduca da una/un terapeuta dell'eta' evolutiva e lasci che venga sottoposto a uno screening meticoloso!
Auguri!
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dopo
Utente
Utente
Mi scusi dottoressa perché dice "trauma non elaborato"? In che senso? Come avrebbe dovuto/potuto elaborarlo?
Grazie ancora
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
I bambini non *parlano* dei loro problemi.
Non come noi immaginiamo!
Li esprimono nei loro modi e spesso noi grandi non riusciamo a decodficarli.
Avra' sentito degli psicologi che sono andati ad Amatrice per *fare giocare* i bambini *al terremoto*!
Ecco quello e' stato un modo *psicoteeapeutico* di permettere ai bambini di *dire* quello che avevano provato. Cioe' far loro *elaborare il trauma*. Per quanto sia possibile! Neanche per gli adulti e' facile *tirare fuori l'orrore*. Ma e' quello che serve fare. Perche' non resti, silenzioso, dentro. A fare un male insopportabile!
Spero di averLe indicato una strategia.
Il bambino avrebbe dovuto essere invitato a fare disegni o giochi riguardo cio' che gli era accaduto. Cosi' avrebbe elaborato!

I miei saluti,
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dopo
Utente
Utente
Ho capito grazie mille dottoressa. Ma pensa che anche a distanza di 1 anno possa andare bene come aiuto questo tipo di "elaborazione" o crede che visto il "ritardo" nel tempo sia meglio tentare altri metodi?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154

Gentile utente,

Purtroppo certe problematiche permangono nel tempo se non vengono elaborate.
E comunque la strada della elaborazione e' la sola percorribile!
Prima la si percorre e meglio e'! Ma occorre farlo!

I miei auguri
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dott.ssa, stiamo cercando una psicologa come lei suggeriva ma essendosi aggiunto un particolare, volevo sapere se secondo lei può essere riconducibile allo stesso trauma o a qualche frase detta dall'insegnante o da noi o da qualche compagno di scuola malinterpretata da lui..Ho notato, ma solo da quando ha iniziato la scuola materna, che ha vergogna di farsi vedere piangere..lo avevo già accennato nello scorso post ma è capitato in altre occasioni: x es. ieri eravamo a delle giostre in un centro commerciale ed è caduto..nn si è fatto male ma spaventato e mentre veniva verso di me, che gli chiedevo tranquillamente cosa fosse successo, mi ha detto preoccupato che nn voleva che lo guardassero tutti...
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Come dicevamo il Suo bimbo ha subito dei traumi che ancora sono conservati nel profondo della sua psiche e puo' darsi che *si vergogni* del dolore che prova. Come se le manifestazioni di esso e la sua reazione ad esso lo umiliassero, oltre a danneggiarlo.
E' un bambino traumatizzato e dovrebbe avere la possibilita' di andare a *riparare* tutte le *ferite* simboliche che ancora mantiene.
Spero che troviate al piu' presto una terapeuta che possa iniziare una *cura* delle ferite emotive che ha riportato!
I miei auguri.