Non so se sono depresso o sono solo realista.

Salve, sono un ragazzo di 23 anni e non ho mai avuto una ragazza. Ora, mentre scrivo sono calmo, ma piango in continuazione e non so se è perché sono depresso o perché ne ho ragione valida. Vi riporto alcuni pensieri che ho scritto ieri durante una crisi:
"Io non so più cosa dovrei pensare: sono io il problema? Mi comporto in modo sbagliato? Non sono abbastanza bello? Non sono abbastanza divertente? Oppure è il mondo che è ingiusto ed io mi devo rassegnare? Non so più dove sbattere la testa. Lo so di non essere bello, cazzo dopotutto sono uno alto 165 cm, che sta perdendo i capelli e con un manto di peli che arriva fin nella schiena, non posso essere molto attraente vero? E invece io mi vedo bello, quando mi guardo allo specchio penso: beh non sono poi cosi male. Ma il dubbio resta, cioè deve essere per forza questo, a suffragare questa ipotesi ho fatti reali. Altrimenti che altro potrebbe essere?"
"Le ragazze che scherzano, toccano, coinvolgono gli altri e non me, mai me. Io non so più cosa pensare. "
"Continuo a rimpiangere il fatto di essere nato. Perché doveva capitare tutto a me? C'è chi sta peggio? Su che piano? Perché non sono paralizzato non posso stare male? Io sono 20 anni che soffro da quando ho preso autocoscienza di me e ora sono stufo, la mia pazienza è esaurita, voglio urlare al mondo il mio dolore e chiedere il perché. Ma a cosa servirebbe? Sarebbe solo un tentativo di creare sensi di colpa negli altri. "
Spesso questi pensieri emergono dopo un uscita, ma talvolta anche durante il giorno. Io non so se voglio evitarli, perché nel caso riflettessero la verità significherebbe vivere nella menzogna. Vorrei smettere di pensare a queste cose ma allo stesso tempo vorrei una risposta alle domande che mi pongo.
Perché la mia vita è andata cosi storta?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Bisogna stabilire - non online, ma de visu - se lei si vede brutto, si sente inadeguato, e l'umore si deflette... si chiama dismorfofobia.

O ha un disturbo dell'umore e di conseguenza ha un evitamento della vita di relazione...

L autostima e la capacità di sedurre dioendono da tanti elementi, non solo fisici.
La psiche, il carattere, la personalità, la simpatia..hanno il loro peso.
Lei glissa del tutto su questi elementi

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dell'attenzione. Dato che qui non ho limiti di spazio inserisco il testo integrale di ciò che ho scritto:
"Sono ancora qui a 23 anni a farmi domande sul perché non piaccio ma è possibile?
Io non so più cosa dovrei pensare: sono io il problema? Mi comporto in modo sbagliato? Non sono abbastanza bello? Non sono abbastanza divertente? Oppure è il mondo che è ingiusto ed io mi devo rassegnare? Non so più dove sbattere la testa. Lo so di non essere bello, cazzo dopotutto sono uno alto 165 cm, che sta perdendo i capelli e con un manto di peli che arriva fin nella schiena, non posso essere molto attraente vero? E invece io mi vedo bello, quando mi guardo allo specchio penso: beh non sono poi cosi male. Ma il dubbio resta, cioè deve essere per forza questo, a suffragare questa ipotesi ho fatti reali. Altrimenti che altro potrebbe essere? Il carattere? A parte che anche volendo non potrei cambiarlo, non mi sembra di essere da meno degli altri. Ok non sono il tipo che sprizza allegria da tutti i pori in ogni momento ma conterà anche altro, no? Peraltro non mi mancano i momenti di allegria.
Però io vedo che gli altri non mi ascoltano quando parlo (e sì che il mio stato d'animo traspare solo in qualche saltuaria lacrima, e mai una parola pervenuta dalla mia bocca), le ragazze che scherzano, toccano, coinvolgono gli altri e non me, mai me. Io non so più cosa pensare. Non sono un tipo che ci prova con tutte anzi forse mi saranno piacciute 3,4 ragazze in tutta la mia vita, ma ovviamente mai nulla è successo. Ho poca autostima? Sicuramente non per quanto riguarda qualsiasi aspetto della vita che non siano le relazioni interpersonali. Ma anche in questo caso anche avendo una grande autostima non credo mi comporterei differentemente. Sto mettendo in dubbio la poca speranza (di cui sinceramente fatico a capire la presenza) che mi è rimasta. Vorrei avere qualcuno con cui condividere la mia vita, con cui poter parlare di tutto senza creare imbarazzi, che mi piaccia, anzi no da amare, e a cui so di piacere. Sinceramente non credo esista.
Continuo a rimpiangere il fatto di essere nato. Perché doveva capitare tutto a me? C'è chi sta peggio? Su che piano? Perché non sono paralizzato non posso stare male? Io sono 20 anni che soffro da quando ho preso autocoscienza di me e ora sono stufo, la mia pazienza è esaurita, voglio urlare al mondo il mio dolore e chiedere il perché. Ma a cosa servirebbe? Sarebbe solo un tentativo di creare sensi di colpa negli altri (che non funzionerebbe perché gli altri non si fanno toccare da queste cose), non ho interesse a mettere a disagio gli altri. Cerco risposte che nessuno mi può dare.
A perdere la speranza in amore, perdo interesse in tutto, che me ne frega di ritrovarmi a 40 anni con 2 lauree, uno stipendio a 6 zeri, a fare viaggi in giro per il mondo facendo mille e uno esperienze, senza magari conoscere com'è l'affetto di una donna, impedito in ogni situazione perche, che lo si voglia o meno il sesso e il sentimento rientrano in ogni relazione interpersonale. Cosa allora? mi uccido? Fingo di fare un lungo viaggio alla ricerca di me stesso mentre mi butto nel canale cosicché alla mia famiglia rimarra sempre la speranza che io abbia una bella vita da qualche parte.
Oppure continuo la mia vita di sofferenza, almeno potrei assistere i miei genitori nella vecchiaia e ripagare uno stato dell'istruzione che mi è stata data. Ehi potrei adottare, così non avrei bisogno di una donna per sentirmi speciale per qualcuno, ma alla fine verrà fuori, che io ho dovuto adottare perché non sono in grado di avere una donna, e vaglielo poi a spiegare a questi figli.
Lo so che quella che scrive è la disperazione. Ma parlando in maniera logica. Non mi si può venire a dire che io abbia concrete possibilità di avere una vita di relazioni soddisfacente.
Potrei si impegnarmi a diventare ricco, si sa che le donne guardano anche quello, magari qualcuna la trovo, ma tralasciando la scia di sangue che lascerei dietro di me allo trascorre del tempo, potrei essere felice di un amore cosi costruito?
Avvolte sogno di diventare pazzo almeno sfuggirei da questa realtà, ogni problema sbiadirebbe. Allo stesso modo se ne avessi l'occasione mi drogherei, hanno davvero rilevanza i danni a lungo termine, il pericolo di una dipendenza, il lieve rischi di morire, paragonati ad un ora di vera e pura felicità?
Io non so cosa pensare, in compenso so cosa probabilmente starete pensando voi che leggete: autostima ragazzo, devi credere in te, devi solo uscire e continuare a conoscere gente.
Io ne ho abbastanza di queste cose, ditemi come non soffrire più, non che devo continuare a soffrire. Ho 23 anni non 14, ho vissuto e non è successo niente, le nuove esperienze mi fanno solo male, non mi hanno insegnato un cazzo, ed ora sinceramente sono stanco."