Nascondere verità

Salve,
Non riesco a raccontare alcune cose del passato, non cose gravi. Quando ho avuto la possibilità di parlarne non ci sono riuscita perchè mi vergognavo troppo, mi si chiude la gola. So che altre persone in terapia riescono a parlare di violenze subite, io non riesco a parlare di cose molto meno gravi. Come posso superare questa cosa? Grazie
[#1]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve,

da come dice sembra vivere un sentimento di vergogna che potrebbe essere così intenso da "chiuderle la gola", impedendole di aprirsi e raccontarsi.

Trovo importante che lei possa individuare i suoi stati d'animo, come già mostra di iniziare a fare nelle poche righe che ci ha scritto.

Se ha voglia di dire, non è riuscita a parlare in quale situazione?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve,
la situazione è proprio la psicoterapia. Magari mi avvicino ad alcune questioni ma poi proprio non riesco a parlarne. La fiducia c'è, e a volte vorrei, non credo sia questione di tempo.
Grazie
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Se la fiducia c'è e sente che non è una questione di tempo, mi sto chiedendo se potrebbe essere più pronta di quanto non pensi.
Sembra infatti esserci un conflitto tra il sentimento di vergogna e il desiderio di esprimersi. Quindi non sottovaluterei che una parte di lei vuole parlare, non sottovaluterei il suo desiderio, nonostante per ora sia ancora difficile, e la "gola si chiude". Posso chiederle da quanto tempo dura la sua psicoterapia?

Quando si trova in questi momenti delicati in terapia, ha avuto già occasione di parlare con il terapeuta del suo senso di vergogna e degli effetti significativi che provoca in lei?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve,
Proverò a parlare del fatto che mi vergogno..
Dura da meno di un anno ma ero già stata seguita in passato.
In quei momenti io mi blocco e appena riesco dico qualcosa che devia da ciò che non voglio dire.
Grazie
[#5]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Come consiglio che posso darle in questa sede, seguirei questa strada sì, parlando al terapeuta di quello che prova e del suo blocco.
Sono elementi preziosi, perlomeno per il mio modo di lavorare.

Un augurio,
Enrico de Sanctis
[#6]
dopo
Utente
Utente
Si, una mia difficoltà è proprio che non so riconoscere e dire come mi sento. Spero poi di riuscire a pensare ad alcune cose successe e parlarne, sul momento.
Grazie, seguirò il consiglio.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Non ci sono riuscita, non sono riuscita a parlarne.
[#8]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Non dovrebbe però scambiare questo sito con un'alternativa a una psicoterapia vera e propria. Se ha un disagio, è in quella sede che occorre fare tutto il lavoro importante.

Riguardo a quanto scriveva in una precedente richiesta:

>>> Insomma se uno non rientra in una definizione abbastanza netta come "anoressia", "attacchi di panico"etc. quindi non sa bene quale problema ha di più al momento, o cambia continuamente, non è adatto a questa terapia?
>>>

l'impressione è di trovarsi a un'ideazione di tipo ossessivo.

Che tipo di compiti ha ricevuto nella TBS che stava/sta facendo?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#9]
dopo
Utente
Utente
Si ha ragione, ero presa dallo sconforto e non sapevo cosa fare. Ora va meglio!
Come compito ora devo scrivere di alcuni eventi del passato, e portare avanti il programma che ho scritto per raggiungere un obiettivo. Prima facevo la mezz'ora e i 5 minuti con le paure al peggio.
Rispetto a quello che avevo scritto, ero abbastanza persa e non avendo appigli pensavo fosse inutile continuare. Forse sì, ero ossessionata da alcuni pensieri.
Grazie

[#10]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Ragazza,
leggendo le sue parole sembrerebbe che ci sia una sorta di "ansia da prestazione" che temo possa essere alimentata dalla prescrizione di "compiti".
La possibilità di entrare in contatto con la vergogna a volte può spaventare così profondamente da generare una vera e propria inibizione ma è nella relazione terapeutica che può fare esperienza concreta di essere accettata e non giudicata.
L'idea di non aver portato a termine il "compito" rischia di alimentare sia l'ansia da prestazione sia l'atteggiamento giudicante estendendolo anche allo psicoterapeuta.

"In quei momenti io mi blocco e appena riesco dico qualcosa che devia da ciò che non voglio dire. "

In quei momenti lo psicoterapeuta dovrebbe cogliere la tua difficoltà e rispettando i tuoi tempi creare le condizioni favorevoli per affrontarla, entrando "in punta di piedi" e insieme a te nel tuo mondo interiore.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#11]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
L'impressione di una tendenza ossessiva l'ho avuta leggendo questo e i passati consulti, dove descrive preoccupazioni ricorrenti che riguardano il modo in cui è verso il modo in cui sente che "dovrebbe" essere.

Il fissarsi sul non riuscire a parlare di determinate cose non gravi, ad esempio. L'interrogarsi sulle etichette diagnostiche. Non saper identificare e perseguire obiettivi e sentirsi confusa. Il timore di non avere emozioni e la paura di non voler abbastanza bene alle persone care.

E inoltre una gestione stretta e costante dell'immagine di sé offerta al pubblico:

>>> non ho problemi con gli altri perchè mi gestisco tutto interiormente e a volte non si immaginano nemmeno dei miei alti e bassi nei loro confronti, so recitare bene mentre aspetto che passi il momento di fastidio
>>>

>>> in alcuni momenti che mi spavento da sola, ad esempio quando scelgo consapevolmente di non manipolarli (devo frenarmi da sola)
>>>

Tutto questo denota, a mio avviso, un forte bisogno di controllo, caratteristico dell'ossessività.

Infatti, le prescrizioni che ha ricevuto sembrano andare in questa direzione.

Tuttavia le valutazioni sull'esito di una terapia non vanno fatte e riviste nel giro di pochi giorni. Quando una terapia funziona, i risultati devono essere permanenti.

Da quanto tempo è in terapia?

[#12]
dopo
Utente
Utente
Da un anno. Si più o meno è così, sulle emozioni no, ma di alcune cose non mi importa più, veramente non so se è grave o no e non fa niente ma mi vergogno e mi da fastidio che sia successo più volte in situazioni diverse
[#13]
dopo
Utente
Utente
Comunque non voglio più pensarci altrimenti ci affogo. Grazie
[#14]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> Si più o meno è così, sulle emozioni no
>>>

Ho citato parola per parola i suoi consulti, quindi ne deduco che se adesso non è più così, qualche cambiamento dev'esserci stato.

>>> mi vergogno e mi da fastidio che sia successo più volte in situazioni diverse
>>>

In tal caso è probabilmente per questo che il terapeuta le ha dato il compito relativo allo scrivere le cose del passato. Si tratterebbe di un pensiero sgradevole e ricorrente (ossessivo) per eventi successi in passato.

Risultati riguardo a questo punto sta riuscendo a vederne? Lo ha fatto presente al terapeuta?

[#15]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> Comunque non voglio più pensarci altrimenti ci affogo.
>>>

Leggo questo dopo aver inserito il mio ultimo post.

In tal caso, il problema potrebbe essere proprio che, evitando ciò che la disturba, lo rende più potente e gli dà più potere.

Molte prescrizioni per l'ansia, in TBS, hanno proprio lo scopo di causare un'abituazione nel cervello della persona, tale per cui alla fine le preoccupazioni cessano di essere tali.

Ma se invece continua a essere presente una tendenza all'evitamento, questo potrebbe essere il motivo per cui dopo un anno ancora è in terapia.

[#16]
dopo
Utente
Utente
Ne ho parlato solo poco fa, mi è tornato in testadopo che abbiamo parlato di altre cose del passato sulle emozioni che non ho imparato a gestire o capire. Ho iniziato a scrivere, grazie
[#17]
dopo
Utente
Utente
Sto veramente male.Sono migliorata in alcune cose ora sto di nuovo male per quelle di prima. Finirà mai questa altalena

I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.

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