Farsi rispettare?

Salve dottori, è da un po' che per vari motivi sto costruendo una nuova immagine di me, dopo degli eventi che mi hanno spinto a reagire e cambiare...

In questo momento ho un dubbio e non so come comportarmi, cosa essere, e cioè non so come pormi agli altri per essere rispettato.
Mi spiego: sono una persona che ci tiene parecchio alla dignità, sono orgoglioso e sto cercando di essere etico e assertivo, ma mi è capitato (e so che mi ricapiterà prima o poi) di ritrovarmi in situazioni dove, da solo o peggio in compagnìa di persone che conosco, vengo provocato, punzecchiato, mancato di rispetto, verso me o peggio anche amici e fidanzata...

Quindi praticamente parlando, come ci si fa rispettare? Essere aggressivi ed intimidire gli altri? Ignorare? Ragionare razionalmente? Contraccambiare le provocazioni?
Eppure tutte queste cose mi sembrano sbagliate o inutili...

So che non esiste la formula magica per farsi rispettare, e che la prima regola è innanzitutto prevenire cercando di andare d'accordo con tutti, ma dal punto di vista psicologico, in questi casi qual è l'atteggiamento migliore per farsi rispettare?

Grazie mille!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Non c'è una modalità sempre giusta, nel senso che in alcune circostanze diventiamo aggressivi se la situazione lo richiede o lasciamo perdere se non ne vale la pena.

Essere assertivi significa esprimere in maniera adeguata alla situazione e al contesto le proprie idee, senza prevaricare e senza scontrarsi.

Posso chiedere se può fare esempi specifici di quello che accade? Come si sente?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta! Ultimamente non mi sta capitando nulla, vi faccio qualche esempio di qualche anno fa quando andai in una scuola privata dove erano tutti più grandi di me e "cafoni"...

1) In classe si annoiavano, allora "giocavano" prendendosi gioco dei più piccoli, tra cui io, provocandoci: frasi provocatorie, foto scattate a tradimento o video minacciando di pubblicarli su Facebook, essere fissato per mettermi a disagio ecc...
Premesso che per me la dignità è la cosa più importante, come reagire?
(Per fortuna tornai alla scuola pubblica e andò tutto bene. Ma io non devo evitare i problemi, devo sapere risolverli!).

2) In giro con la mia ex ragazza, 2 anni fa, per la strada incontrammo due suoi conoscenti con cui lei era bisticciata, allora questi cominciarono a insultarla e nel frattempo pur non conoscendomi offesero pure me, io semplicemente le dissi di ignorarli e andai per un'altra strada. Ma oggi mi vergogno di quella reazione così passiva...

3) C'è un ragazzo che abita vicino a me che, di natura, quando ci sono ragazze o gente dà fastidio a chiunque conosca per farsi vedere ai loro occhi "bulletto" e "dominatore".
Molte volte per esempio andava vicino ad una di queste ragazze nel gruppo e le diceva "Ti piace quel ragazzo?" (riferendosi a me o ad altri miei amici) oppure "Quel ragazzo mi ha detto che gli piaci" (nonostante non fosse vero).

4) Questa è più leggera, ma mi diede ugualmente fastidio: un ragazzo che sta nel mio gruppo, spesso è amichevole, ma a volte per esempio storpia il mio cognome, oppure una volta disse "A vederti così pensano che sei un boss, poi ti sentono parlare e cambiano idea" (riferendosi al fatto che ho una voce ancora un po' bambinesca, non molto rauca). Non ha cattive intenzioni ma a volte mi dà sui nervi.

ASSODIAMO che la cosa più importante per me è la dignità, e la mia capacità di farmi rispettare (cioè, se vengo insultato o ferito, riuscire a reagire adeguatamente).
Con questi esempio che vi ho fatto, come dovrei indirizzare il mio carattere?
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Chiarissimo, ma mi pare che questi siano i tipici comportamenti di ragazzini immaturi.
Ora ti chiedo perché prendersela? Chi se la prende, in casi del genere, è il perdente.
Inoltre, tra persone adulte, a seconda della situazione,evitare i problemi è segno di maturità e di forza, non di debolezza come scrivi tu (" Ma io non devo evitare i problemi, devo sapere risolverli!).


Saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
È chiaro che i problemi li ho soprattutto con persone immature, con una persona matura basta semplicemente ragionare, trovare un compromesso, una soluzione...

Però tornando a quegli esempio, ovvio che la prevenzione è la cosa più efficace, sia cercare di andare d'accordo ed essere simpatico a tutti, sia come avete detto cercare di evitare quando possibile situazioni o luoghi che possono darmi seccature...
Ma se capita, e durante la mia vita sicuramente ricapiterà, qual è l'atteggiamento più efficace verso queste persone? Per farsi rispettare e mantenere alta la propria dignità, e soprattutto proteggere le persone a cui voglio bene dagli insulti?

Tra quello che ho pensato io, l'idea di intimidire o essere aggressivo è efficace anche se mi dà fastidio il fatto che una reazione rabbiosa significhi che sono stato ferito dalla provocazione (altrimenti non mi sarei arrabbiato), e quindi potrebbe farli divertire ancora di più (del tipo: uh si è incazzato, che bello ahah).
Mentre essere menefreghista e far vedere che non mi importa di quello che dicono mi mette in una posizione di vantaggio, ma mi sentirei anche passivo e non fermerei le provocazioni.

Non lo so dottoressa, mi aiuti lei, voglio solo capire qual è la cosa più efficace...
PS: Ovviamente gradirei una risposta realistica e non "etica", del tipo "non si alzano mai le mani" solo perché è eticamente giusto, visto che la realtà e l'etica non vanno sempre nella stessa direzione...