Ammetto di essere geloso del mio ragazzo, ma non riesco a combatterla [GAY]

Buongiorno, sono un ragazzo gay e vorrei esporre quello che ritengo essere un mio problema. Sono impegnato con un ragazzo, leggermente più piccolo di me da un pò di tempo. Il rapporto è molto bello, intenso. Passiamo parecchio tempo insieme, pranzi, cene, compresi, tanto a casa dei suoi che dei miei. Un mio problema che ritengo essere gravissimo è la gelosia che mi attanaglia. Una gelosia magari dettata che qualche volta esca con delle sue amiche (lui gay, quindi ragazze, si), e non mi consideri sufficientemente per del tempo, piuttosto che veda tanti e tanti consensi (''mi piace'') su facebook, quando carica delle sue foto, piuttosto che una costante minaccia che qualcuno possa portarmelo via. In realtà, molto probabilmente non ho neppure motivo di essere preoccupato, anzi, spesse volte mi rassicura sotto questo punto di vista. Non riesco a capire se sia una mia lieve titubanza nei suoi confronti delle volte, piuttosto che un mio problema personale o addirittura un mix di entrambi. Alla luce di quanto esposto mi rendo davvero conto che queste ragioni siano veramente veramente frivole, e di fatti non faccio che incolparmi di questa gelosia della quale però non riesco a liberarmi, perchè è un sentimento che continua a caricare e crescere e mi spinge poi a rispondergli male o comportarmi in maniera scorretta, quando (1) magari neppure lo merita, e (2) portando ovviamente a ''rovinare'' il rapporto di coppia. E' proprio per questo ''aver riconosciuto la gelosia e consapevolezza di volerla combattere', che chiedo consiglio. Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
il timore di perdere il compagno può far mettere in atto delle azioni (come quelle che lei descrive) che potrebbero far avverare la cosa. La gelosia "patologica" distrugge le coppie e va trattata come ogni altra forma di disagio perchè riguarda esclusivamente che si ne fa portatore.
Un confronto con un terapeuta sarebbe consgliabile affichè possa gestire certe emozioni che si autoalimentano, il più delle volte, dal nulla.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno,

immagino come debba sentirsi quando vive un senso di gelosia così forte, come mi sembra di intendere dalle sue parole.
Mi sembra individuare alcuni punti importanti. Il primo riguarda la percezione di un suo problema, come se pensasse che la sua gelosia non sia legata al comportamento del suo ragazzo.

Un secondo aspetto è relativo a una importante distinzione che propone circa la sua gelosia: potrebbe essere un suo problema oppure forse potrebbe anche esserci una "lieve titubanza" nei confronti di lui. Le va di spiegare meglio che intende con titubanza?

Un terzo aspetto riguarda due vissuti che scelgo di mettere insieme: il senso di minaccia e la sensazione di non essere sufficientemente considerato. Mi domando se questi due vissuti non siano in qualche modo coerenti tra di loro. Nonostante il suo ragazzo la rassicuri e sembri essere presente nella vostra relazione, sembra che lei a volte senta comunque di non essere sufficientemente importante e il senso di minaccia potrebbe corrispondere a un vissuto di perdita?

Mi colpisce infine il senso di colpa di cui parla, altro vissuto di cui prendersi cura.
Comunica con le sue parole un'esperienza complessa e dolorosa. Possiamo dire che riconosce che forse la sua gelosia non è giustificata a fronte a un'uscita con le amiche o a una foto postata su facebook, tuttavia non c'è nulla di frivolo in questo, il suo è un malessere di cui occuparsi, che merita il massimo rispetto.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, innanzitutto grazie per la delicatezza e la professionalità della sua risposta. Innanzitutto, io sò che è una persona socievole e comunque molto libera, ama viaggiare etc. Io sicuramente ricerco la soluzione nella mia passata relazione, in cui davo il massimo ricevendo poco in cambio e scoprendo poi una persona sempre eccessivamente aperta verso e con tutti, al limite di un probabile tradimento. In più molte delle piccole frequentazioni passate erano basate su questa bassa corresponsione e un mio dar molto.

Pertanto si, mentre da un lato mi rendo conto che evidentemente non è possibile passare un'intera giornata a chiacchierare o anche a messaggiare, dall'altro nei momenti in cui questo non succede mi sento lievemente trascurato, lo ammetto. Ma già da me, mi rendo conto del poco senso della cosa. A questo aggiungo il fatto che ''conosco'' gli atteggiamenti della gente in generale nel mondo che ci circonda, e quasi vedo quei banali like come un senso di minaccia o di approccio: qui, non mi solletica il dubbio che possano essere contraccambiati, quanto più è una sensazione di fastidio, anche questa, che ritengo banale.


Ritengo sicuramente che di base, ci siano delle paure circa vicissitudini passate, ma è proprio alla luce di questo, che ogni qual volta provo una sensazione di disagio o gelosia, cerco di darmi una spiegazione che poi effettivamente la banalizza, perchè di fatti, il mio compagno, nulla fa affinchè questa venga alimentata. Il tutto deriva a volte da scenari che costruisco e immagino senza fondamenti e che poi, corro il rischio di far sfociare in stupide battutine. E' per questo che chiedo come provare a superarla e vivere piu' serenamente.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Leggendo le sue ultime parole, la sua esperienza sembra complessificarsi. La sua passata relazione e le sue frequentazioni sembrano incisive ed è importante che possano essere approfondite.

La rivalità e la competizione sono componenti umane, per quanto a volte diventino ingiustificatamente gratuite ed estreme.
Tuttavia lei sembra sottolineare una sua caratteristica soggettiva rispetto al peso che dà a certi atteggiamenti e al clima che i suoi vissuti generano nella coppia. Mi sembra desideroso di capire di più ed eventualmente di mettere in gioco se stesso.

Ha avuto in passato occasione di confrontarsi con uno specialista dal vivo o come valuterebbe oggi questa possibilità?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis