Fiscalità seduta

Buonasera.
Ieri sono stata dalla mia psicoterapeuta (Ci vado in seguito alla rottura di una storia d'amore).
Nel tragitto purtroppo ho trovato diverse strade chiuse e quindi sono arrivata con 15 minuti di ritardo, ma l’ho avvisata.
Fatto sta che la seduta invece di durare 45 minuti è durata solo 30. Al solito orario mi ha fatto andare via. Già, in passato, giunti all’orario, anche se ero nel bel mezzo di una crisi di pianto concludeva la seduta ed era già dinanzi la porta per salutarmi (ovviamente senza un contatto fisico) e spesso mi faceva uscire ancora con i lacrimoni. Ma ieri ci sono rimasta di un male. In un anno e mezzo non ho mai tardato, anzi sono sempre arrivata puntuale o in anticipo, poi per una volta che faccio tardi, lei si comporta così? Mi sono scusata appena arrivata e lei con tranquillità mi risponde che sono cose che possono succedere, mi dice di stare serena. E poi mi licenzia in quel modo? Neanche a dire che c’erano altri pazienti. Non c’era nessuno, né ha suonato nessuno. Mi sento tanto amareggiata e sento che qualcosa si è rotto. Ok l’essere fiscali, ma qui c’è di mezzo una persona. Non mi è piaciuta.
Voi cosa ne pensate?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
comprendo la sua amarezza poiché in quel momento di forti emozioni sentiva il bisogno di supporto. Capisco come non sia certo piacevole sentirsi congedare così improvvisamente, pur se all'ora consueta, e come ciò le stia ponendo dubbi sulla relazione terapeutica.
Forse il motivo per cui ha iniziato questo percorso e il momento di intenso dolore hanno fatto fa vibrare corde sensibili , ma è solo un'ipotesi anche fallibile
La prassi è comunque corretta, anche se poi è discrezione del curante eventualmente recuperare o no tempo permettendo, ma non è dovuto; anche in assenza di pazienti non si può conoscere tra l'altro il calendario degli appuntamenti e gli impegni successivi del terapeuta.
In ogni caso le suggerisco di parlarne con la sua curante, l'alleanza terapeutica è importante per la proficua prosecuzione del percorso ed è bene sviscerare e chiarire ogni dubbio, perplessità, vissuto, non se ne faccia un problema a parlarne.
Come si trova con la sua terapeuta?

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> Ok l’essere fiscali, ma qui c’è di mezzo una persona
>>>

Si può immaginare che la terapeuta avesse sedute programmate con altri pazienti. Se avesse fatto trattenere di più lei, avrebbe fatto attendere di più quelli successivi.

Per dire: forse non c'era di mezzo una persona, ma più di una.

Oltretutto un anno e mezzo per sanare il disagio dovuto alla rottura di una storia amorosa sembra già un tempo notevole. È possibile che lei sia una persona tendenzialmente dipendente, in senso affettivo, e che si sia attaccata oltremodo alla terapeuta.

Sembrerebbe indicarlo anche il commento relativo a:

>>> era già dinanzi la porta per salutarmi (ovviamente senza un contatto fisico)
>>>

Dovrebbe parlare di tutto ciò con la stessa terapeuta.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Prima di tutto grazie. Diciamo che un anno e mezzo è dovuto al fatto che questa storia ha avuto sempre dei continui tira e molla, ma lei mi dice che non sono dipendente affettiva, bensì ho paura di una vera relazione. Per rispondere alla domanda “come mi trovo con la mia terapeuta”…bhè io nn so più come mi trovo, perché quando le chiedo che terapia seguo è vaga e quando le chiedo i tempi mi dice che “è un percorso molto lungo, pur non avendo nessun tipo di disturbo o patologia” (testuali parole). Ho mille dubbi !
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Li chiarisca e se poi davvero ritiene di non trovarsi bene, nulla vieta di guardare altrove.
<quando le chiedo che terapia seguo è vaga> E' suo diritto conoscere l'orientamento (a questo mi riferivo) seguito dal terapeuta.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Sono d'accordo con la collega.

In particolare, a quest'affermazione:

>>> “è un percorso molto lungo, pur non avendo nessun tipo di disturbo o patologia”
>>>

si può rispondere che se non ci fosse una patologia, non ci sarebbe bisogno di terapia. Quindi lei non starebbe ricevendo una psicoterapia, ma un semplice sostegno psicologico. Ovvero una stampella emotiva che l'aiuta a tirare avanti, ma che probabilmente non sta incidendo efficacemente sul suo disagio.

Inoltre, la psicoterapia NON deve essere necessariamente un percorso lungo.

[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora. Le parlerò la prossima volta, anche perché non mi piace sentirmi dire “un attacco di panico si cura in 7/8 mesi, i suoi vuoti, le sue insicurezze hanno bisogno di molto molto tempo”. E poi non sono lì per ricevere consigli, ma vorrei sentirmi dire per una volta su cosa devo lavorare. Invece in un anno e mezzo abbiamo fatto solo ipotesi sulla mia infanzia, e poi? O sbaglio?
Inoltre quando parlavo di contatto fisico, parlavo semplicemnete di stretta di mano. A volte mi sto ancora mettendo la giacca che lei mi ha aperto già la porta!!!!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

sono d'accordo con i Colleghi e, in generale, Le suggerisco di affrontare tutte queste Sue perplessità direttamente con la psicologa.

Se Lei è sensibile al fatto che quando termina la seduta la terapeuta ha già aperto la porta, deve dirlo, senza porsi troppi problemi, perché questo migliorerà la relazione e potrà permetterLe di capire meglio qualcosa sul Suo modo di essere.

Tenga presente che lo psicologo non ha la sfera di cristallo e può lavorare su ciò che il pz comunica. Per questa ragione, più sarà aperta con la terapeuta, più potrà beneficiare della terapia.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica