Disturbi ansia nei bambini

Salve,

scrivo su questo meraviglioso forum per avere dei consigli su come comportarsi di fronte a un bambino con disturbi d'ansia.
Nel dettaglio ho mio nipote che ha compiuto 11 anni ha avuto un infanzia tranquilla sempre voluto bene, da circa 2 mesi ha cominciato ad accusare dei disturbi legati ad ansia, cioè alterna fasi che scaturiscono in lui ansia facendolo piangere e a volte vomitare per via di paure dapprima di potersi fare male, adesso che si possa fermare il respiro. Mia sorella(la madre) lo ha subito portato in terapia da una psicologa che ha escluso patologie psichiatriche, anche se il bambino è troppo piccolo per escluderle al 100%, ma tranquillizandoci che le sue sono solo paure che possa succederegli qualcosa. Ha cominciato una psicoterapia legata ad esercizi di rilassamento ma il bambino dopo un primo miglioramento che ci aveva fatto pensare ad un traguardo positivo, è ricaduto in maniera più grave avendo sempre questa paura che si possa fermare il respiro, cercando assiduamente conferme che non gli possa accadere nulla, e con evidenti crisi d'ansia che lo portano a piangere come se non riesce a trovare pace.
Neanche a scuola, che ha cominciato la prima media, riesce ad andarci correttamente quando ha quelle crisi che lo portano a pingere perchè dice sempre che vuole stare bene e che si sente paura.
Credetemi è davvero pesante vederlo sentirlo e non poter fare nulla per farlo stare bene.
Cercavo qui dei consigli su come gestire questa situazione, noi in famiglia non riusciamo a stimolarlo, la terapia sembra sia acqua fresca e anche alcune gocce omeopatiche sembrano non fare nulla.
Anche noi familiari ci stiamo ammalando appresso a lui per il dolore e il senso di impotenza nell'aiutarlo, cosa ci consigliate di fare???

Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
oltre al ragazzino c'è un intervento anche sui genitori?
I disagi in età evolutiva vengono comunque meglio compresi all'interno di quanto accade nei loro contesti di appartenenza, in primo luogo la famiglia; sarebbe opportuno che i genitori venissero accompagnati a capire come meglio gestire le problematiche esposte che a quanto pare inevitabilmente stanno coinvolgendo e preoccupando la famiglia.
Il ragazzo è seguito privatamente o in ambito pubblico?

Senza nulla togliere a lei, alla sua buona volontà e intenzioni, potrebbero - se lo desiderassero- scriverci direttamente i genitori (come vedo da post precedente) per informazioni più approfondite e per inquadrare un pochino meglio la situazione, pur nei limiti di un consulto on line.
Se comunque desidera aggiungere altro la ascoltiamo.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio anticipatamente per la sua celere risposta, venendo a risponderla il bambino è seguito privatamene da una psicoterapeuta indirizzata per lo più sui bambini e posso riferire che ha dato delle guide ai genitori su come comportarsi del tipo di non fargli mancare l'affetto ma essere un pò fermi sul dare troppe rassicurazioni ogni qualvolta il bambino le cerca e inoltre di fargli capire che deve dare del tempo affinchè questi problemi vadano via del tutto.
Sto scrivendo io proprio perchè lui cerca molte rassicurazioni e mette a me come soggetto che lo riesce a tranquillizzare, solo che mi sto un pò "abbattendo" anche io perche vedo che non gli bastano più le mie parole e lui comincia a capirlo ed è diventato più irrequieto perchè è come se nessuno può aiutarlo a mandar via queste paure che lui è cosciente siano insensate ma che dentro lo fanno sentire molto male.
La psicologa ha detto che oltre cure omeopatiche non vorrebbe andare non riscontrando problemi psichiatrici ma se il bambino continua a stare cosi male piangendo a dirotto sconsolato e abbattuto non si rischia di peggiorare di più la situazione??
Noi ci fidiamo di questa dottoressa ma allo stesso tempo non vorremmo che stia sottovalutando la situazione .

Grazie ancora
[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Non ho ben compreso se viviate insieme e vicini, che funzioni lei abbia riguardo al bambino, se lo segue in assenza dei genitori o cosa e che ruolo le abbiano eventualmente affidato i genitori.

Non posso naturalmente da qui obiettare riguardo ad un intervento di una collega, comunque coinvolgere i genitori nel percorso è corretto .
Non metterei in dubbio il parere della specialista riguardo a eventuali trattamenti farmacologici se è questo che intende dire, anche i genitori sono preoccupati quanto lei in merito?
La terapeuta conosce il suo rapporto con il bimbo? Se sì, come si è espressa?


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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile signora, capisco il suo desiderio di comprendere ed aiutare.. mi domando anche se nella famiglia è successo qualche cambiamento che abbia reso l'atmosfera allarmata in generale,.
A volte i bambini sono una cassa di risonanza dell'aria che gira... a questo forse il bambino inconsciamente fa risalire la paura , la paura del cambiamento , la paura di non farcela, di star male.

Aggiungo anche che non va sottovalutato il cambiamento che lasciare la scuola elementare e le sue certezze ed avventurarsi alle medie, dove il modo di studiare è parecchio diverso e tutti gli insegnanti ed anche la scuola sono diversi, comporta per i bambini.
Magari il fatto di essere alle medie è stato troppo importantizzato , e il bambino è scrupoloso , come voi , mi pare, del resto..
Ad ogni modo calma, sono burrasche che passano, come certo le dice la Collega che ha il piacere di occuparsi del caso..
Restiamo in ascolto.. auguri e pensieri positivi..

.

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
Utente
Probabilmente sono stato troppo frettoloso di esporre il problema omettendo che io sono lo zio e che volendogli un gran bene sono molto preoccupato per lui soprattutto per il suo stato d'animo molto abbattuto e "piagnoso" che non è proprio da lui.
Il mio ruolo in questa storia è marginale ma il bambino è cosi lo ha anche espresso alla psicologa quando parla con me si tranquillizza perchè cerco di spendere parole rassicuranti, ma attenzione non faccio le veci di alcun genitore.
Ho scritto qui solo per cercare di avere ulteriori consigli su come comportarsi e se le decisioni della psicoterapeuta siano corrette in queste situazioni, tra l'altro per la mia preoccupazione e le continue richieste da parte del bambino ad essere rassicurato ha innescato in me un pò d'ansia che sto cercando di superare intraprendendo anche io dalla stessa psicologa un percorso insieme per uscirne più forte.
Devo dire che i genitori sono separati da diversi anni ma nelle sedute la psicologa non ha notato nessun trauma in questo anche perchè i rapporti tra loro(genitori) sono eccellenti e il bambino va da suo padre quando e come e per tutto il tempo che vuole sono attaccatissimi, i compleanni tutte le feste e non, stiamo insieme come se questa separazione non c'è.
Infine la psicologa pensa possa essere sia la scuola con i suoi enormi cambiamenti rispetto alla elementari ma anche qualcosa riguardante la prossima adolescenza con tutti i cambiamenti ormonali che avvengono, ma di fatto vorrei come tutti in famiglia cercare di fare qualcosa per non vederlo più soffrire in questo modo, credetemi quando un bambino ti dice voglio essere felice, voglio qualcosa che mi tolga dalla testa questi cattivi pensieri, non voglio stare cosi voglio essere come tutti i bimbi, li ti accorgi che faresti qualsiasi cosa per farlo stare bene.

Grazie davvero

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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