Mi sento morire dentro

Gentili dottori
mi rivolgo a voi perchè mi trovo in una situazione dove non so più dove sbattere la testa, non so più come trovare la voglia di reagire a quello che mi sta succedendo. Dopo 6 anni di storia a distanza , 6 anni fatti di tot mesi nella sua città cercando di costruire qualcosa senza riuscirci, tot mesi nella mia città sempre cercando di creare qualcosa.. mi ritrovo ora da sola con le parole del mio fidanzato che mi scoppiano dentro il cervello e che dicono " non mi ci vedo più qui, non vedo futuro, e se poi non cè la faccio? sento troppo la nostalgia di casa mia ".
Il mio fidanzato..che dire..è stato veramente il mio primo vero amore, quello che lo senti nella testa, nella pancia..un sentimeto davvero forte..la nostra storia non è mai stata facile..lui è una persona estremamente sensibile..ha vissuto molti traumi famigliari.. nel 2011 è stato ricoverato in tso, nel 2013 è stato sventato un altro periodo cosí perchè siamo scappati nella mia città, e poi ci ritroviamo ad aprile di quest'anno dopo una lunga e attenta riflessione a dire " ok riproviamoci da te a Torino"..feci i bagagli andai da lui..trovai anche un lavoro e tutto..ma poi di nuovo il mio fidanzato impazzisce dietro a sua madre che, a detta degli psicologi che lo avevano seguito, è la causa di molti mali del mio fidanzato. a maggio scappai da torino perchè la situazione per me era insostenibile e lui dopo poco mi raggiunse nella mia città dicendo " voglio cambiare e impegnarmi per avevre in futuro con te "..ora a distanza di sei mesi che lui è qui da me..dice che gli è salito uno stato d'animo colmo di tristezza e nostalgia..e che non vede più un futuro qui con me nonostante tutti i progetti che avevamo fatto ( qui io ho un piccolo negozio di alimentari che a gennaio resterá mio.per farvi capire..dal lunedì al sabato dalle 7:00 all 13 e dalle 16 alle 19)..inizialmente io gli avevo detto che si doveva trovare un lavoro perchè così facendo prima di tutto era indipendente e seconda cosa si sarebbe creato una piccola cerchia di amici ma nessuno lo ha mai richiamato per un lavoro..così decise che lui sarebbe rimasto a lavorare con me in negozio.. mio dio gentili dottori mi scuso per questo mio romanzo..ma sto davvero impazzando..non so più cosa devo fare..lui non è nuovo a questi momenti di confusione.. è sempre ritornato..ma ora ho davvero paura di. pn rivederlo mai più..non riesco a dormire, a mangiare, non so come fare.. vorrei poter entrare nella sua testa ma non ci riesco
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

è possibile che il suo fidanzato sia confuso e instabile perchè non ha seguito fino in fondo il percorso terapeutico adeguato al suo caso.
Al di là del fatto che i suoi problemi dipendano dalla madre o meno, ora quello che conta è il suo stato psicologico e cosa si può fare per lui.
Per quale motivo ha subito un TSO?
Con quali indicazioni è stato dimesso?
Attualmente assume farmaci?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio tanto per la sua tisposta.
Il mio ragazzo nel 2011 è stato ricoverato in psichiatria con tso obbligatorio per 10 guorno. in quei giorni e nel periodo successivo assumeva ziprexa( non so se sia scritto nel modo corretto) e depakin come stabilizzatore dell umore. La terapia farmacologica è stata interrota da lui perchè a detta sua non ne aveva più bisogno perchè stava meglio. Lui stesso si definisce un borderline quando gli vengono questi " attacchi " dove non dorme, è iperattivo e ha anche psicosi riguardo gli " illuminati" nuovo ordine mondiale eccetera. Mi rendo conto che il mio ragazzo è una persona instabile e forse anche " malato "..io ci ho provato con tutta me stessa a cercare di aiutarlo a cambiare vita ( lui è molto apatico, dorme fino a tardi, non ha mai lavorato o creato nulla nella sua vita..la sua vita era è probabilmente tornerà ad essere costituita da uso di cannabinoidi, ozio zero responsabilità eccetera). Cari dottori.. come posso fare a uscire da questo limbo? una parte di me è felice che se ne sia andato..perchè era veramente dura per me stare dietro ai suoi umori e tutt'altro..ma c'è una parte di me che è distrutta..perchè io amo veramente questo ragazzo..ma non posso fare nulla per lui..ci ho provato, ci ho provato impiegando 6 anni della mia vita...e ora è tutto svanito..probabilmente mi ero innamorata di un'idea..senza guardare veramente la realtà dei fatti...senza volet ascoltare i consigli della mia famiglia..
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dopo
Utente
Utente
Ho anche pensato che il mio fidanzato fosse bipolare.. perchè informandomi su tale patologia vedevo molti aspetti che lo riguardavano..penso che questo suo momento di confusione con conseguente distacco da me sia dovuta alla depressione che lo sta affligendo.. lui dice che la sua decisione di andare via è definitiva..ma io ho paura che tra qualche tempo si pentirà di tale decisione e io non so che fare..perchè non può entrare nella mia vita, stravolgermela e spezzarmi il cuore così ogni volta.. io l'ho seguito nei suoi periodi di follia..quando stava 3 giorni senza dormire, quando era in preda ai deliri, quando voleva ammazzarsi.. Vi chiedo scusa per questo mio sfogo dottori ma in questo momento non so a chi altro rivolgermi..
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Forse sarebbe ora che mettesse da parte l'illusione di poter avere una relazione tranquilla e lineare con una persona tanto disturbata. Oppure, se già è riuscita a liberarsi dall'illusione, bisognerebbe che pensasse soprattutto a se stessa, scrollandosi il parziale senso di colpa che potrebbe avere per un fallimento di cui, la colpa, forse non è stata sua.

Purtroppo quando uno dei due sta male, la relazione non può che risentirne negativamente. Al limite la sua stessa esistenza:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3520-equilibrio-psichico-ed-equilibrio-in-amore-vanno-di-pari-passo.html

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Anche se non conosce la diagnosi che lui ha ricevuto il quadro clinico dev'essere piuttosto grave, stando a quanto riferisce: è necessario che non interrompa le cure, come sta facendo, ma che prosegua la terapia anche tutta la vita, se sarà necessario per consentirgli di non vivere una continua instabilità.
Questo è un prerequisito fondamentale per la possibilità anche solo di immaginare un futuro in coppia, inaccessibile a un soggetto che soffre di una psicopatologia importante e che non è compensato dalla terapia farmacologica.
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