Avversione per il mio migliore amico

Gentili Dottori,
sono un ragazzo di 26 anni, ho deciso di chiedere un consulto perché , come da titolo, da ormai qualche mese provo una "avversione" che mi crea disagio, per quello che in teoria sarebbe il mio migliore amico. Cercherò di spiegare al meglio quale, per me, sia il problema.
Ci conosciamo e siamo amici da quando siamo piccoli e non abbiamo mai avuto forti screzi o litigi perché per quanto diversi su certi aspetti, siamo molto in sintonia e ci siamo sempre trovati bene insieme ma, purtroppo, da qualche tempo io non vivo più bene questa amicizia. Il fatto è che mi sono sempre sentito un po' "in ombra" rispetto a lui, davanti ai nostri amici, ai nostri genitori o alle ragazze in generale; no do la colpa a lui di questo, anzi si è sempre comportato bene, ma è proprio questione di carattere lui è in un modo e io in un altro, sono più timido ed introverso e tendo molto a somatizzare le situazioni e i fatti. Fatto sta che poco a poco ho cominciato a non sopportare più niente di quello che fa, dice o lo riguarda, ma è una cosa che ho dentro e che lui ha notato solo nell'ultimissimo periodo. Probabilmente può essere anche il periodo per me un po stressante, mi sono laureato ed ho cominciato a lavorare; lui per esempio, ha 27 anni e sta ancora frequentando la magistrale e "lavoricchia" nello studio dei suoi genitori e anche questo fatto a me da molta noia perché ancora non ha il senso delle responsabilità è del dovere che dovrebbe avere a questa età.. Ho cominciato a sfogarmi con una amica, la quale mi ha consigliato di andare da uno psicologo perché pensa che non sia normale questo mio avercela con il mio amico e che forse ci sia qualcosa di più grande sotto oltre a magari una "sana" gelosia. Effettivamente io poi mi sento molto in colpa, e ci sto male perché lui non mi ha fatto assolutamente niente e mi rendo conto di essere io a comportarmi male nei suoi confronti senza reale motivo; da poco si è lasciato con la sua fidanzata e quando è capitato che lui mi dicesse come ci sta male, io addirittura ho pensato "che bello finalmente qualcosa storto gli va" e di questo mi sento terribilmente in colpa ma allo stesso tempo, anche se mi impegno ad essere come al solito non ci riesco più. Mi dispiace perché so che è una amicizia importante e quanto sia sempre stata speciale e mi domando perché io sia passato a non vederla più così , speravo fosse una fase transitoria, un momento ma mi rendo conto che peggiora invece che diminuire...
Spero di avere qualche opinione e consiglio su questa situazione
Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

è probabile che la vostra amicizia sia sempre stata squilibrata e che lei abbia sempre ben accettato il fatto che il suo amico si mettesse in luce, lasciando lei tranquillo nell'ombra, perchè in questo modo lei rimaneva al riparo da critiche e osservazioni da parte degli altri.

Ora che ha iniziato a lavorare è possibile che l'ingresso in un ambiente nuovo, completamente diverso da quelli che ha frequentato finora, stia sollecitando la sua ambizione, il suo desiderio di fare bene e di mettersi in luce, e che per questo l'amico che la mette in ombra non le sia più così gradito - tanto più che le appare che ogni cosa che lo riguarda sia andata finora bene e che lui non ha nemmeno la necessità di laurearsi in corso o di cercarsi un lavoro, perchè glielo può dare suo padre.
Direi che provare almeno un po' d'invidia di fronte a una persona che sembra non aver mai incontrato alcuna difficoltà è assolutamente umano e comprensibile, tanto che esiste perfino un termine per indicare la gioia che provocano le avversità altrui: "schadenfreude".

Questa è solo un'ipotesi, ma le suggerisco di rifletterci.
In fondo è probabile che siate stati finora funzionali uno all'altro: lei faceva da spalla e da "sfondo" a lui, che faceva il primo attore e da "figura" che si staglia sullo sfondo ed è molto più attrattiva rispetto allo sfondo.
Ora forse a lei non va più di fare da sfondo, ma vorrebbe essere una "figura", notata e valorizzata, e questo tipo di ruolo da "sfondo" può non solo non calzarle più, ma anche provocarle rabbia perchè si sente (magari inconsciamente) usato dal suo amico che ha brillato anche grazie al confronto con lei.

Cosa ne pensa?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Gentile Dr.ssa grazie per la Sua risposta molto esaustiva; penso che lei abbia centrato in pieno il punto, effettivamente penso di essere stufo di questo ruolo marginale e forse il nuovo contesto in cui mi trovo mi ha tirato fuori questi sentimenti, ma, allo stesso tempo, non riesco a "riscattarmi" o a far svanire questo risentimento che pensavo e speravo mi passasse nel giro di poco.
Come dice lei forse provo un po' di umana e comprensibile invidia nei suoi confronti e questo mi fa anche sentire in colpa. Vorrei tornare a vivere serenamente questa amicizia ma sta diventando impossibile, non penso sarà mai possibile archiviare la sua amicizia perché ci conosciamo da sempre, abbiamo lo stesso giro di amicizie, le nostre famiglie si conoscono e poi perché alla fine ci sono legato. Mi infastidisce molto il fatto che a lui vengano riconosciuti più meriti, quando a pensarci bene non mi sembra così meritevole.. Pochi giorni fa abbiamo discusso e nella discussione lui mi ha detto che io mi comporto così perché sono geloso e perché vorrei essere come lui ma non lo sono.Sul momento ho risposto in modo infantile e stupido attaccandomi al fatto che lui ancora non ha concluso nulla e che se mai lo farà sarà solo grazie alla strada spianata ecc, dopo mi sono sentito in colpa ma penso che lui se lo sia dimenticato subito. La notte non ho dormito perché rimuginavo sulle sue parole , ho pensato che se le sue parole, oltre ad essere presuntuose, significano che lui di me ha una scarsa considerazione e deve credermi uno senza personalità se pensa che io vorrei essere lui..poi, ad esser sincero, per il resto è anche gentile, un buon amico e una brava persona. Mi auguro di poter ripristinare questa situazione
Grazie ancora!!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Più che ripristinare la situazione precedente sarà utile trovare un nuovo equilibrio con il suo amico, se tiene al legame che comunque avete da molto tempo.
Consideri che siete diventati amici da piccoli e che non di rado accade che quello che unisce nell'infanzia si perda almeno un po' crescendo, quando emergono diversi interessi e prospettive, mentre da piccoli basta voler giocare assieme allo stesso gioco e l'amicizia è fatta.

In ogni caso quanto il suo amico le ha detto:

"lui mi ha detto che io mi comporto così perché sono geloso e perché vorrei essere come lui ma non lo sono"

denota che lui la considera in un modo del quale lei non era reso conto prima.
Il suo amico si sente probabilmente migliore e ha considerato lei finora come la spalla che gli ha dato una mano ad emergere per contrasto: con quelle parole è come se le avesse detto che non sarà mai come lui e deve rassegnarsi a un ruolo di subalternità.

La risposta che lei gli ha dato corrisponde a una sottolineatura della verità, ma è stata forse la prima volta che lo ha trattato da pari e si è ribellato al ruolo subalterno, perciò è comprensibile che abbia provato del disagio nel ripensarci: semplicemente, non è abituato a trattarlo da pari e a dirgli le cose in faccia.
In fin dei conti se lei si è laureato prima di lui e ha trovato lavoro solo grazie alle sue forze può già sentirsi migliore, almeno sotto questi aspetti. Sul resto può sempre lavorare :)