Blocco graduale dello studio

Sono iscritto alla facoltà di Giurisprudenza dal settembre 2015. Ho scelto Bologna come città nonostante non mi piacesse con il solo fine di investire sulle mie capacità, in un ateneo di prestigio per il mio corso. Tutte le volte che salivo a Bologna per trovare casa durante l'estate, stavo male, la sentivo stretta e inadatta alle mie esigenze ma mi sono sempre sforzato cercando di farmela piacere a tutti i costi. Le difficoltà iniziali mi hanno impedito di trovare casa e pertanto inizio il primo semestre da non frequentante da casa (400km di distanza), tutte materie nuove e mai fatte. Concludo la prima sessione con nessun esame. Compreso l'errore, trovo casa e mi trasferisco. Frequento tutte le lezioni, studio ma non funziona. Mi trovo male con la città e con la convivenza, cerco di tornare il prima possibile a casa durante le festività. Concludo la sessione con nessun esame dei corsi seguito ma con un solo esame della sessione precedente. L'estate la passo a casa, in famiglia, non andando nemmeno una volta al mare per studiare ma non riesco a concentrarmi, mi distraggo continuamente, scordo tutto quanto, sono demotivato e deconcentrato (così come lo ero a Bologna) e a settembre, quando risalgo, dopo 10 giorni decido di abbandonare quella città che mi stava stretta e tornare a casa cercando di capire cosa non andava.

Ho iniziato una dieta in quanto ero obeso classe 2 e con l'aiuto del nutrizionista, oggi ho perso 17 kg risolvendo alcun grandi problemi come la stanchezza cronica, la spossatezza, la confusione mentale e la scarsa memoria.

Ma non riesco nemmeno ad avvicinarsi ai libri. Sono a Pescara da 4 mesi abbondanti e non mi sono mai avvicinato ai libri. Non c'è la facoltà di Giurisprudenza nella mia città, come volevo, ma la più vicina è a 1 ora e 20 minuti di pendolarità, cosa credo non adatta a me. Ho perso ogni interesse, non so più quale sia la mia strada, non so se continuare, se abbandonare, se cambiare facoltà, se andare a lavorare. Ho perso la voglia di mettermi in gioco e la voglia di fare. Ho pensato di cambiare facoltà ma non c'è nessun'altra adatta alle mie capacità e le mie competenze in quanto, pur affascinato particolarmente dal lavoro di mia mamma, commercialista, sono profondamente negato in matematica (a titolo esemplificativo, non sono in grado di fare le divisioni semplici senza una calcolatrice, figuriamoci l'algebra...).

Sono in cura da una psicologa che mi ha sbloccato molte cose importanti di me ma vorrei avere un'opinione più ampia anche da parte vostra, anche perché non so quanto potrò ancora andare dalla dottoressa per motivi di costi.

Cosa mi sta succedendo? Perché sono arrivato a questo punto da un diploma di ragioneria concluso con estrema soddisfazione e motivazione? Dalla massima felicità, dalla più ampia voglia di fare e di mettermi in gioco che avevo al diploma alla totale spossatezza di oggi, inerme e inutile, dove non riesco a studiare e non lavoro.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile ragazzo,

"Sono in cura da una psicologa che mi ha sbloccato molte cose importanti ... non so quanto potrò ancora andare dalla dottoressa per motivi di costi."

Riprendere la terapia diventa fondamentale in questa situazione di stallo.

Ritengo che l'allontanamento da casa assieme al nuovo indirizzo di studi e di metodo abbiano potuto acuire l'ansia che traspare dal consulto.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Dottoressa la ringrazio per la rapida risposta.

In effetti mi sono dimenticato di dire che sono un tipo ansioso e fortemente ipocondriaco e ho sofferto di alcuni attacchi di panico, brevi, durante la parte finale di vita a Bologna e gli inizi di vita nella mia città.

La terapia non è ancora conclusa perché è ancora in atto ma non so quanto potrà ancora andare avanti essendo le mie spese tra psicologa e nutrizionista eccessivamente alte...

Le chiedo, quanto tutto questo è possibile collegarlo all'ansia? E quanto tutto questo lo si può collegare ad una scelta sbagliata del corso e all'insoddisfazione? Perché non riesco proprio a spiegarmi nulla nonostante la dottoressa che mi ha in cura ritiene sia dovuta alla mia personalità.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Ritengo che la professionista che La ha (avuta) in cura abbia maggiori elenti che noi qui per valutare ed esprimere un parere motivato; che peraltro credo di condividere.

Non rimane che riprendere ..