Frustrazione continua

Gentili Dottori, in realtà non so se questa è la sede più giusta per esporre il mio problema, ma non sapevo dove altrove poter andare.
La faccio breve, per quanto difficile: mi ritrovo alla mia età ancora non laureato e da poco ho ricominciato a lavorare. Avrei potuto benissimo essere laureato da un pezzo, solo che non so nemmeno io perchè, ho passato giorni su giorni che poi sono diventati anni senza davvero concentrarmi, perdendomi in inutili sogni infantili e perdite di tempo. Poi tutti gli esami che ho sostenuto, l'ho affrontati solo se davvero mi sentivo pronto e quindi proprio per questo motivo dovevo avere per forza una super preparazione perchè in caso contrario non se ne parlava proprio di andare all'esame.
Sono stato mesi e mesi su un esame senza riuscire a sentirmi sufficientemente pronto, quindi sono stagnato nella depressione, tristezza, totale insolerzia. Poi un'azienda mi ha chiamato per uno stage, ovviamente i miei genitori mi hanno molto spinto in questo senso perchè alla mia età è anche il caso di fare qualcosa di produttivo e concreto in termini anche economici.
Sono molto depresso, perchè se già prima non sapevo come poter studiare ora mi sembra impossibile, perchè è comunque un lavoro a tempo pieno, e a me mancano 4 esami più tesi.
Non mi sono mosso di 1 cm in questi mesi, non so ora come potrei fare per poter studiare al meglio. Dire che ci sono momenti in cui vorrei scomparire dalla faccia della terra è dire poco. Mi chiedo solo dove è finito quel ragazzo brillante che tutti invidiavano per la sua mente. Mi sento molto depresso e tuttavia non so cosa fare.
Nel tempo mi ero anche convinto che una volta laureato avrei riniziato un'altra facoltà, e ancora sto qui. Sono pieno di interessi, interessi che vorrebbero concretizzarsi davvero, ma alla fine mi rendo conto che sto perdendo forse troppo tempo in cose che si discostano dall'obbiettivo laurea.
I miei genitori soffrono molto per questa mia situazione, ma la cosa assurda è che io li capisco al momento quando mi parlano e quindi mi sento in colpa, ma fondamentalmente i fatti hanno dimostrato che me ne sono fregato.
Ora come ora...come fare? cosa fare? Come organizzerò al meglio il tempo per lo studio? Lo so che ci sono persone che hanno lavorato e studiato, ma io ho troppo paura di non farcela. Non ce la faccio più. Mi sento in gabbia, ancora frustrazione, ancora studio perchè bisogna finire questa cavolo di università. Mi sono rovinato la vita con le mie mani, ho sbagliato tutto, a partire dal tipo di università. Non posso più tornare indietro, questo lo so, ma non posso nemmeno avere l'ansia e questi momenti di sconforto.

Grazie per avermi ascoltato, e sono pronto a sentirmi dire di tutto.






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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile ragazzo, mentre leggevo la sua richiesta mi è sorta spontanea la domanda: "Ma la facoltà che frequenta, gli piace?"
Poi, giunta alla fine del consulto, lei afferma: "ho sbagliato tutto, a partire dal tipo di università" rispondendo al quesito che volevo porle.

Dal suo scritto permea insoddisfazione.
Sembra scontato ma non lo è: si è chiesto quali sono i suoi reali desideri per la sua vita? Ha provato a dividere ciò che i suoi genitori vogliono o vorrebbero da lei, da ciò che lei desidera?
La frustrazione, l'ansia, l'insoddisfazione che lei prova potrebbero essere la spia del SUO PROPRIO desiderio che preme per essere soddisfatto.

E' vero che "non si può tornare indietro", ma potrebbe continuare con nuovi presupposti che potrebbe porre alla base della sua vita presente e futura.

Provi ad ascoltarsi, e se ciò non dovesse bastare, provi a parlarne con qualcuno. A volte è sufficiente una semplice consulenza psicologica.
Valuti lei.

Un caro saluto.

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile ragazzo, è proprio vero che spesso nella descrizione di un problema c'è già la traccia della sua soluzione. La tua conclusione "sono pronto a sentirmi dire di tutto" la dice lunga in questo senso. In breve, credo che il tuo problema si possa definire con: hai perso del tempo. Di per sé ciò non sarebbe una "diagnosi" così nefasta, dato che tutti a volte lo facciamo e in fondo hai "solo" 28 anni. Tuttavia, non è nemmeno una buona scusa per continuare a perderne dell'altro. Credo che se ti sei ridotto nelle condizioni che descrivi, sia stato perché attorno a te c'è stato un ambiente che te l'ha permesso, evidentemente non essendo stato capace di metterti un po' di fuoco nel posto giusto quando serviva. Ma adesso sei un adulto e quindi è necessario che tu impari a farlo da solo.

Questo per quanto riguarda il passato e il presente. Per ciò che ha a che vedere con il futuro, non è facile per nessuno capire presto qual è la nostra vera vocazione, tranne pochi fortunati. I più di noi devono procedere per tentativi, scoprendo ciò ci piace fare provando a farlo. E nel tuo caso credo proprio che sarebbe una buona idea intanto terminare la facoltà che hai intrapreso, perché il tuo problema più grosso è evidentemente imparare a portare fino in fondo gli impegni intrapresi. Se prima non impari a fare questo, qualunque cosa tu decida di fare ti lascerà insoddisfatto.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottori per avermi risposto così presto.
Rispondo intanto alla Dott.ssa quando mi chiede se la facoltà che ho scelto mi piace. La risposta è affermativa, quando parlavo di cambiare se fossi tornato indietro, mi riferivo non alla facoltà ma piuttosto all'Università. E' anche vero però che negli anni ho sviluppato anche altri interessi molto forti che mi hanno fatto essere dubbioso sul fatto di essere davvero convinto di quel che ho scelto. Ciò anche dovuto al fatto che ho tanti tanti interessi.
Dott. Santonocito, non posso che essere d'accordo con Lei.

Grazie