Comportamenti anomali in bambino di 10 anni

Buongiorno,

non ero mai ricorsa a consulti online ma sento sinceramente il bisogno di un aiuto. Mi spiego. Mio nipote, 10 anni, da qualche tempo si comporta in maniera strana, che desta in me grandissime e serie preoccupazioni sul suo stato psicologico. Sovente, a seguito di rimproveri, minaccia il suicidio, non si impegna in nulla, mangia a dismisura (prendendo chili su chili), dice bugie in continuazione anche quando non necessarie, come se da una piccola marachella dovesse derivare sempre una punizione esemplare (ma basta un piccolo rimprovero a renderlo cupo e chiuso, sebbene abbia poi lo sguardo di chi sta pensando "non me ne importa nulla, tu parla pure, io poi faccio come voglio", fa giochi pericolosi, cosciente che siano pericolosi. Qualche giorno fa ha nascosto le proprie feci nella carta igienica gettando il tutto sul terrazzo poichè temeva di essere rimproverato di aver sporcato il bagno appena pulito. Suo padre è per l'80% del tempo in giro per lavoro, e torna a casa per brevissimi periodi (3-4 giorni) per poi allontanarsi nuovamente anche per 2 settimane. Sua madre lavora e gestisce anche gli altri 2 figli. Entrambi hanno impartito al bambino in questione un'educazione abbastanza rigida, ma li conosco bene e non sono nè violenti nè assurdi, solo un po' severi. Gli altri due bambini non si comportano allo stesso modo, ma sono più piccoli di lui.
Io non so se parlarne con i genitori (entrambi o uno dei due), ma temo, anzi, sono terrorizzata che possa compiere gesti insani.
Credete che ciò sia possibile? Come posso aiutare mio nipote? E come posso farlo in maniera da non essere invadente? Sono forse io che mi sto preoccupando eccessivamente?
Vi prego, aiutatemi, non so davvero come agire.
Grazie per tutto ciò che vorrete consigliarmi o dirmi.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
gentile signora, da quello che racconta sembrerebbe proprio che il piccolo stia passando una momento di particolare disagio, il suo comportamento può essere sintomatico di una problematica che andrebbe sicuramente approfondita. Tuttavia a quell'età la questione deve essere necessariamente trattata a livello sistemico, ossia la famiglia deve essere coinvolta nell'eventuale trattamento. Non ci sono metodi invadenti o non invadenti ma solo metodi adeguati alla situazione che dovranno essere applicati dopo la consultazione di uno specialista, in questo caso uno psicologo specializzato in psicoterapia famigliare, o uno psicologo che si occupi di età evolutiva o un neuropsichiatra infantile.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
come fa Lei a sapere dell'episodio delle feci? Ecco, questo potrebbe rappresentare il modo per entrare sull'argomento con i genitori, dicendo loro (uno dei due sarà suo fratello/sorella no?) che quel famoso episodio l'ha molto turbata, ecc.

In questi casi la cosa migliore da farsi è far vedere il ragazzino presso un centro di Neuropsichiatria Infantile: lì potrete trovare un'équipe multidisciplinare, formata da medici e psicologi, in grado di capire cosa succede e soprattutto di darvi indicazioni.

Infine le segnalo questi articoli sulle ansie e le paure nei bambini:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/535-ansie-e-paure-dei-bambini-parte-i.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/537-ansie-e-paure-dei-bambini-parte-ii.html

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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dopo
Utente
Utente
Gent.mi dottori, intanto grazie infinite ad entrambi.
Dott. Bulla, l'episodio delle feci non è famosissimo perchè non si è verificato in casa dei genitori, ma di una terza persona che si è confidata con me. Ha promesso al piccolo di non dirlo ai genitori, ma entrambi siamo convinti che sia necessario renderli partecipi di questa nostra preoccupazione. Vedo i genitori presi da altri problemi sovrastanti e credo non si stiano accorgendo veramente di quella che a noi sembra una richiesta di aiuto da parte del bambino.
Io però, e vi chiedo scusa se insisto, chiedo: è possibile che le minacce di autolesionismo possano sfociare in azioni incontrollate del piccolo?
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Possibile o meno, mi sembra di poter ribadire che la situazione necessita di una consulenza specialistica.

Se mi sta chiedendo se la situazione sia preoccupante o no, beh allora le dico SI se questo le permette di affrontare i genitori del bambino in questione.

L'alternativa è rimanere a guardare senza far nulla: se la sente?
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11 2
Gentile utente, lei stessa nel suo ultimo post ha riflettuto sul fatto che le azioni compiute dal bambino da lei descritto le sembrano delle richieste di aiuto da parte sua.

Non è mai facile far notare determinate cose a dei genitori che evidentemente sono presi da altro, ma l'evitamento non può far altro che peggiorare la situazione: più il tempo passa, più questo ragazzino non si sentirà ascoltato.

Cerchi quindi di coinvolgere i genitori in maniera non giudicante, ma mostrando la stessa affettuosa preoccupazione che ha mostrato anche solo scrivendo on-line. Dall'altra parte, se il bambino è a conoscenza del suo sapere di certi avvenimenti, potrebbe essere lei ad aiutarlo ad aprirsi con i genitori, o per lo meno ad accettare la loro eventuale preoccupazione.

Cordialmente,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it