Protrusione discale cervicale

Salve,
da alcuni mesi soffro di dolori alle braccia che non si attenuano con il riposo. Attualmente svolgo con passione attività prevalentemente agricola, gestendo vigneto, oliveto, frutteto ed orto. Dopo consulto con il medico di famiglia, sospettando una causa in sede cervicale, il medico mi ha prescritto una radiografia e, all'esito di questa, un approfondimento con RM. L'esito della RM è il seguente:

E' stato eseguito uno studio RM della colonna cervicale impiegando un magnete dedicato a basso campo (0,35T) con bobine phase array e ripresa di immagini SE T1, FSE T2, STEADY-STATE e STIR secondo i piani saggitale e assiale. Inversione della fisiologica lordosi. Manifestazioni spondilosiche e di artrosi interapofisaria con osteofitosi somatomarginale. Riduzione del tono idrico dei dischi intersomatici. In C3-C4 ed in C4-C5 protrusioni discali mediane. In C5-C6 netta riduzione in ampiezza dello spazio intersomatico con protruzioni discali ad ampio raggio. Lieve anterolistesi di C7 su D1 con pseudo protrusione discale ad ampio raggio. Canale vertebrale di ampiezza nei limiti. Assenza di alterazioni focali del segnale a carico dell'asse menimgomielico nel tratto in esame.

Ora, cercando di farmi un'idea complessiva della situazione rispetto ai sintomi dolorosi che ho, mi sembrerebbe che il punto critico sia la riduzione di altezza tra C5 e C6. Potrebbe essere?
Cercando terapie conservative poco invasive e nell'ottica di limitare al massimo l'apporto farmacologico, cosa mi consiglia? Ad esempio l'ozono terapia potrebbe essere efficace? O quali altre metodiche analoghe?
La ringrazio per la cortese disponibilità che vorrà dedicare nel consigliarmi.
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Caro Utente 436376 , come accade fin troppo spesso, si costruisce un palazzo senza badare alle fondamenta.
L'esame RM nelle patologie del rachide è necessario ed indispensabile, ma deve SEMPRE essere preceduto dal vecchio caro e sempre valido esame radiografico, nel caso del rachide da eseguirsi rigorosamente in ortostatismo (l'uomo non vive sdraiato!) e con proiezioni "dinamiche", ossia in flessione, estensione ed oblique per la valutazione dei forami.
Aggiungerei, nel caso di irradiazione brachialgica (ossia dolore irradiato ad un braccio o avambraccio-mano) anche una indagine elettromiografica.
Sappia che le vertebre e gli spazi da Lei nominati sono quelli più tipicamente coinvolti nelle patologie degenerative artrosiche (zone "fulcro").
Per quanto riguarda gli eventuali presidi terapeutici, è molto verosimile che siano di tipo conservativo, ma per esprimere un corretto parere e indirizzare alla più opportuna terapia è indispensabile una valutazione di tutte le indagini strumentali sopra dette associata ad una valutazione clinica obbiettiva del Paziente. Questo rientra nelle competenze dello Specialista in Diagnostica per Immagini e Radiologia interventistica.
Che in base a tali risultanze, La indirizzerà verso lo Specialista Fisiatra piuttosto che Neurochirurgo o Radiologo Interventista.

Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, come riportavo sopra avevo eseguito in precedenza un esame radiografico con il seguente referto:

"Sul piano saggitale correttamente visualizzati sei metameri: appianamento della lordosi. Discopatia C4-C5 e più evidente C5-C6 con sclerosi delle limitanti discosomatiche e ridotta l'ampiezza degli spazi discali. Segni di uncoartrosi."

Queste informazioni sono utili per permetterle un consiglio più circostanziato?
La saluto cordialmente.

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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Sì, le informazioni fornite dall'esame RX sono utili, in quanto sembrano confermare la natura spondilosica (ossia: artrosi del rachide) dei Suoi disturbi. Cosa peraltro intuibile anche da altri dati, ad es. la bilateralità dei sintomi.
In questi casi attribuire la "colpa" ad una patologia discale è quasi sempre errato: nella spondilosi esiste sempre una più o meno accentuata degenerazione discale, ma questo è da intendersi come un epifenomeno di un quadro che ha una origine ben precisa, degenerativa (artrosi) e in cui la prevalenza dei sintomi è causata da una modificazione della morfologia e dei corpi vertebrali e dell'atteggiamento del rachide.
In sostanza, le nostre vertebre, con il trascorrere del tempo, si modificano "aumentando" le loro superfici articolari, mentre i dischi fisiologicamente si degenerano assottigliandosi e quindi non svolgendo più come prima il loro ruolo di "cuscinetti ammortizzatori", mentre le loro porzioni periferiche, ossia gli anelli fibrosi, seguono le modificazioni dei margini vertebrali, aumentando quindi il loro diametro. Tutte queste modificazioni occupano degli spazi , tra cui gli spazi destinati al passaggio delle radici nervose (in questo caso i nervi periferici destinati alla innervazione degli arti superiori). Contemporaneamente, noi inconsciamente assumiamo una postura scorretta (nel suo caso: verticalizzazione del rachide cervicale), che viene definita "antalgica", ossia il nosto corpo "cerca" una posizione che dia sollievo al dolore/fastidio causato dalla modificazione degenerativa. Ma questi atteggiamenti antalgici, alla lunga, sono a loro volta causa di un peggioramento del quadro.
Ora, tornando al Suo specifico problema ed alle Sue domande, sono propenso a pensare che una oculata e corretta strategia fisiatrica/fisioterapeutica (e quindi conservativa) sia la soluzione migliore. Per quanto riguarda l'ozono, (che utilizzo di frequente in corso di procedure di nucleolisi discale, ossia per il trattamento miniivasivo delle patologie erniarie) penso che possa avere una utilità squisitamente "farmacologica" e sintomatica: ossia, ridurre lo stato di infiammazione cronica locale riducendo di conseguenza la sintomatologia dolorosa e consentendole di affrontare nel modo migliore la fisioterapia. Ma di sicuro non deve intendersi come una terapia risolutiva nè unica. Non solo, Le suggerisco, nel caso di trattamento con infiltrazioni di Ozono, di scegliere un Centro, o meglio un Collega, che esegua questo tipo di trattamento guidato dall'Imaging (guida RX o TC), valuti i criteri di esclusione (esistono per fortuna rari casi in cui questo tipo di terapia può essere pericolosa o controindicata) e soprattutto sia consapevole che se entro le prime applicazioni il Paziente non riscontra dei significativi benefici è piuttosto inutile, e professionalmente ed intellettualmente scorretto, insistere.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto dottore.
Buon lavoro!