Radioterapia per tumore al pancreas

Buonasera,
vi scrivo per chiedervi gentilmente un consulto in merito al trattamento di radioterapia a cui da oggi mio Nonno si sta sottoponendo, in seguito ad una lunga operazione di asportazione quasi totale del pancreas (la testa nello specifico) eseguita a febbraio, quando si è presentato l'ittero.
DAll'ultima tac, il medico ci ha detto che purtoppo il tumore è tornato e così ha associato (ora, ad agosto e non subito dopo l'operazione) ad un trattamento chemioterapico in pasticca anche quello di radioterapia: tutti i giorni per un mese e mezzo, dovrà sottoporsi al fascio per una durata di 10 minuti/giorno; in aggiunta antidolorifici vista l'intensità dei dolori addominali che ha mio Nonno, soprattutto ultimamente. inutile dirvi quanto sia dimagrito, quanto cerchiamo di sovranutrirlo, per di più con l'aggiunta del problema del diabete.
Il medico ci ha avvisati della criticità della situazione, inoltre avendo provato a documentarmi su questa tipologia di tumore e avendo ormai capito cosa stiamo combattendo vorrei chiedervi solo se possibile altre inormazioni sulla radioterpia.
Ho letto gli approfondimenti della radioterapia sul vostro sito; non conoscendo però l'intensità del raggio cui viene sottoposto Nonno, vorrei chiedervi se la frequenza e la durata del trattamento a vostro avviso può considerartsi "intensa", o "d'urto" diciamo così, e quali effetti collaterali potrebbe causare, a breve termine naturalmente, su mio Nonno già molto debilitato.
Ci tengo moltissimo anche a chiedervi se questo trattamento di radioterapia può dare problemi a mia madre che lo accompagnerà tutti i giorni in ospedale, che si occupa di lui quotidianamente e che quindi passa molto tempo vicina a lui... Da sempre ho sviluppato un forte sentimento di paura per tutto ciò che in qualche modo ha natura radioattiva.
Sperando in una vostra risposta, vi ringrazio anticipatamente per la vostra cortesia e disponibilità e per l'opportunità che ci date con i consulti di avere una rassicurazione in più in momenti così delicati.
Un cordiale saluto.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
La radioterapia a fasci esterni NON trasmette radioattività nè al paziente nè ai parenti conviventi con il paziente. Infatti la radiazione è simile come tipologia a quella di una radiografia, sebbene ad intensità notevolmente superiore. Quindi, finita la seduta di RT, uscito il paziente dal Bunker (sala di trattamento), NON c'è nessun rischio di radioattività.


La durata della seduta(10 minuti, 5 minuti, etc) non è sufficiente a capire il tipo di trattamento effettuato, anzi non è per nulla dirimente. Nel tempo di ogni seduta bisogna tenere conto infatti anche del posizionamento e di altre variabili.
Quello che conta è invece la DOSE della singola frazione ed il numero di sedute previste, oltre che le dimensioni dei campi di trattamento ed il tipo di tecnica adottata.

Quindi è meglio che si rivolga ad i radioterapisti oncologi che vi seguono per avere dettagli tecnici che tramite questo forum è impossibile darvi.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per la sua celerissima risposta, Professore, chiederemo maggior dettaglio circa la dose al radioterapista allora.
Vorrei gentilmente chiederle solo un'ultima cosa, se possibile: oggi è stata la seconda seduta e abbiamo visto Nonno ancora più sofferente del solito, ci dice che i dolori all'addome sono aumentati molto, ha perso ancor più appetito... Mi chiedo se questi possano essere effetti tipici della RT (o purtroppo della malattia che procede, dalla Tac ricordo di aver letto che il fegato è intatto, i linfonodi sfumati), anche perchè l'oncologo gli ha prescritto un antidolorifico più potente del precedente e non riesco a credere che non gli faccia alcun effetto...
La ringrazio ancora di cuore per la sua diponibilità e per la sua risposta.
Un cordiale saluto.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Ne parli con il radioterapista che vi segue e conosce il paziente nel dettaglio. A distanza è impossibile sbilanciarsi su quello che chiede
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dopo
Utente
Utente
Sicuramente Dottore.
Grazie ancora per la sua disponibilità,
un cordiale saluto