Rs3pe

Scrivo per conto di mia madre, utilizzando fra le altre cose, i contenuti dei referti medici già emessi.

Il soggetto ( donna, 67 anni, 65 kg ) soffre di ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, osteoporosi e ipovitaminosi D.

Circa un anno fa ( novembre ’15 ) ha cominciato ad avvertire artralgie occasionali a carattere meccanico al polso dx e alla trapezio-metacarpale dx.
Dall’ aprile ( 2016 ) lieve peggioramento delle artralgie.
A settembre sulla base di Rx polso dx e di visita ortopedica, è stata emessa diagnosi di rizoartrosi e epicondilite.
Nell’ ottobre comparsa di dolore intenso, impotenza funzionale, edema al dorso della mano dx, per cui ha praticato per circa una settimana terapia con deltacortene 10 mg/die + nimesulide, con lieve miglioramento clinico e ripresa della sintomatologia alla sospensione della terapia.
Dal 10 al 20 novembre ha assunto tauxib 90 mg/die.

Nega psoriasi, malattie infiammatorie croniche intestinali e familiarità per le stesse. In passato diversi episodi di glutalgia, sia a dx che a sn, con irradiazione del dolore alle cosce, con dolore prevalentemente notturno e dopo riposo prolungato.

Altra Rx polso Dx ( 31/10 ): scomparsa degli spazi articolari con affrontamento delle corticali, che risultano assottigliate, a carico della regione trapezio-scafoidea con accenno a sublussazione trapezio-I metacarpale; non segni di frattura.
Ha effettuato in data 2/11 PCR ( neg ), RT ( neg ), ANA, ENA ( neg ). Vit D totale 26,6 ng/ml ( insufficienza ).
Rmn mano dx ( 18/11 ): Diffuse alterazioni degenerative di natura artrosica, più marcate a livello dell’ articolazione trapezio metacarpale, come da rizoartrosi.
Presenza di alcune aree di sofferenza dell’ osso subcondrale, più evidenti nel capitato, nella base del III metacarpo ed in sede trapezio metacarpale.
Quadro di lieve varianza ulnare negativa.
Non alterazioni della coxa manus, in particolare non segni di diastasi scafo-lunata.
Sostanzialmente conservati gli archi di Gilula.
Lieve sublussazione volare dell’ epifisi distale dell’ ulna; Ecu in sede.
Non significative alterazioni intensitometriche a carico delle strutture muscolo-tendinee esaminate.
Nervo mediano regolare per morfologia e intensità.
Non lesione ossee di aspetto evolutivo.
Discreta quota di versamento endoarticolare, a prevalente distribuzione a livello dell’ articolazione radio-ulnare distale ( RUD ).

... A questo punto avrei sforato il termine massimo di 3000 caratteri imposto da Medicitalia, senza aver riportato: l' esame obiettivo articolare del reumatologo, gli esami ematici prescritti dal reumatologo e l' Eco prescritta dal reumatologo. Se scrivete anche una piccola risposta posso concludere.

Vi ringrazio in anticipo

Cordialmente.
[#1]
Dr. Ambrogio Lazzari Reumatologo 12
Più che il referto RM che risulta in effetti poco specifico sarebbe stato utile l'esame clinico per fornire un parere a distanza;
l'edema monolaterale ed episodico del dorso della mano potrebbe essere attribuito a tenosinovite degli estensori, che in effetti trova una possibile cura nella terapia antinfiammatoria cortisonica e non, magari un po' più prolungata di quella fatta da sua madre; la RM è stata fatta a distanza dall'episodio e probabilmente il quadro era in parte rientrato;
la negatività degli indici di flogosi non depone per una patologia infiammatoria sistemica.
Se dolore e gonfiore sono ancora presenti o recidivano, è il caso di eseguire nuova valutazione clinica per l'ipotesi di artrite sieronegativa all'esordio.

Dr. Ambrogio Lazzari

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
innanzitutto la ringrazio; a integrazione di quanto scritto precedentemente le riporto quanto segue:

- Esame obiettivo articolare del reumatologo

- Esami ematici prescritti dal reumatologo

- Eco prescritta dal reumatologo.

--> Esame obiettivo articolare del reumatologo:

Dolorabilità alla mobilizzazione passiva e attiva della scapolo-omerale dx, alla pressione esercitata sulla Acromion-Clavicolare Dx, sul gomito dx, sul polso dx, su tutte le MCF e IFP della mano dx. Tumefazione del polso dx, tumefazione a salsicciotto delle dita della mano dx.
Si sospetta una Rs3pe. Purtroppo non sono stati eseguiti gli indici di infiammazione prima dell’ inizio della terapia steroidea, pertanto la Pcr negativa non è in atto significativa.
Si consiglia di ripetere PCR, VES, e ANTI CCP ed eseguire ecografia del polso e mano dx nel sospetto di tenosinovite dei flessori. Solo dopo l' esecuzione degli esami indicati la paziente potrà iniziare terapia con deltacortene 5 mg: due compresse la mattina e una la sera per un mese; dopo solo due cpr la mattina, e quindi deve essere rivalutata presso il nostro ambulatorio per il prosieguo delle cure, tra un mese - un mese e mezzo

--> Eco Muscolo-tendinea:

minimo versamento fluido a carico delle articolazioni radiocarpiche ed intercarpiche.
Assenza di ispessimento sinoviale a carico delle guaine comuni dei tendini estensori e flessori del polso e delle dita.
Nella norma il nervo mediano.
Assenza di panno sinoviale reattivo.
L’ integrazione power Doppler non evidenzia reazione al segnale colore.
Diffusa imbibizione edematosa dei piani adiposi sottocutanei.
Diffuso appuntimento osteofiatario sul trapezionmetacarpale come da marcati segni di rizoartrosi.

--> Analisi del sangue:

Ves 1° ora 12 mm/h

proteina c reattiva 0,6 mg/l

anticorpi anti-peptide ciclico
citrullinato IgG ( Ra-CCP ) 1,5 UA/ ml

Mia madre è ormai in cura da 14 giorni. Il gonfiore si è un po ridotto, con un peggioramento serale, ma comunque permane ed è evidente. La sera la mano è regolarmente più gonfia rispetto che al giorno. Alle volte di notte mia madre si alza in quanto avverte un forte calore e gonfiore e prova conforto col ghiaccio. Permane gonfiore sul polso. Sia di giorno che di notte vi è impotenza funzionale quasi totale. Ha un po di forza con pollice e indice che riesce ad unire imprimendo un minimo di pressione: riesce ad tenere fermo un foglio di carta che mette fra pollice e indice, ma se lo tiro con pochissima forza il foglio cade giù. La situazione peggiore è con le dita rimanenti, che hanno meno forza e risultano meno sensibili al tatto o raschiandole con un oggetto appuntito. Il dolore alla pressione delle dita e in generale il dolore alla mano permane, ma tuttavia risulta minore rispetto a prima della cura.

Mi chiedo:

- Rs3pe sta per sinovite simmetrica sieronegativa remissiva con pitting edema. Sinovite: infiammazione della membrana sinoviale; pitting edema: premendo col dito sul gonfiore, rimane il solco per qualche secondo. Cosa si intende per simmetrica, sieronegativa, remissiva ?

- È compatibile la diagnosi di rs3pe con l’ ecografia ( considerato che questa esclude infiammazioni della membrana sinoviale ) e con le analisi del sangue ?

- Le analisi fatte posso escludere alcune patologie tipo artrite reumatoide ? Lei poco fa ha detto che la negatività degli indici di flogosi non depone per una patologia infiammatoria sistemica: potrebbe spiegare meglio questa affermazione?

- Cosa ne pensa della diagnosi?

Grazie mille.





[#3]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
E' necessario che io faccia un piccolo ulteriore aggiornamento. Per avere una seconda opinione abbiamo consultato un secondo reumatologo. Quest' ultimo ha confermato la diagnosi di Rs3pe ma ha modificato la terapia, rendendola più pesante della precedente. Egli sostiene di appartenere ad un filone di pensiero che considera la patologia in questione una forma anomala di artrite reumatoide, e non una malattia a se stante, per cui ritiene che la terapia debba essere di un certo tipo. In pratica e in particolare, la terapia proposta dal secondo reumatologo è la seguente:

Methotrexate 2,5 mg compresse, 2 cp a pranzo e 1 cp a cena ogni 7 gg

Lederfolin 7,5 mg compresse, 1 cp il giorno seguente l' assunzione del methotrexate

Medrol 16 mg compresse, 1/2 cp dp colazione per 21 giorni, quindi 1/4 di cp tutte le mattine

Indoxen 100 mg supposte, 1 supposta dopo cena

Lucen 40 mg compresse, 1 cp alle ore 22

Moduretic 5 mg + 50 mg compresse, 1/2 cp il mercoledì e 1 cp il lunedì e il venerdì

Al di là dello stato d' animo mio e ovviamente, ancora peggiore, di mia madre, fatto che ho volutamente tralasciato, nonostante sia palesemente basso da un po di tempo, sarei interessato ad una sua opinione. Diagnosi uguale, terapia diametralmente opposta. Che fare, come raccapezzarsi in un contesto cosi articolato, cosa ne pensa?
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