Di 40 anni e soffro di artrite psoriasica

Gent.mo dottore, sono un uomo di 40 anni e soffro di artrite psoriasica (con psoriasi da circa 10 anni) da circa 2 anni con manifestazioni su tallone (associata a entesite) e sulle piccole articolazioni (dita mani e piedi, polso) . Ho iniziato con nimesulide x 3 mesi ma non ha portato a niente. Ho fatto 4 mesi di sulfasalazina (2 g/die) e non ha prodotto alcun beneficio. Non ho spondilite nè sacroileite. HLA B27, VES e PCR negativi. Nessuna reazione di autoimmunità. Ho sentito 2 reumatologi diversi: uno mi consiglia (da tempo) di iniziate con MTX, l'altro assolutamente MTX da evitare e fare 3 mesi di Celecoxib 400 mg/die. Sono a un bivio. Qualche consiglio?
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Le terapie che le sono state consigliate, sono solamente sintomatiche, agiscono solo sui sintomi, non sulle cause che hanno determinato la artrite psoriasica, che sono ben conosciute in immunologia e sulle quali si può agire, dopo una attenta analisi. Il Celcoxib, è un inibitore selettivo della COX-2, classe di farmaci la cui pericolosità è ormai ben conosciuta, quindi inutilizzabili. Trascura un pochino di fornire dati di esami eseguiti, come quelli sull’autoimmunità che sono importanti per una valutazione. Infatti analizzare accuratamente i valori non sul range di normalità , ma sugli spostamenti in percentuale dal centro, può risultare di importanza pratica. Una rivisitazione con questo obiettivo, può essere molto indicativa e indirizzare verso soluzioni terapeutiche molto importanti. Inoltre eseguire solamente l’HLA B27, trascurando gli altri alleli di classe I e II, non mi sembra opportuno, perchè forniscono indicazioni molto precise per una attenta analisi della terapia da eseguire. In breve, il meccanismo per cui il sistema immunitario compie l’errore è il mimetismo molecolare, che si verifica quando l’agente patogeno viene processato e confrontato con il self, l’organismo stesso, antigene umano linfocitario, HLA, una uguaglianza molecolare fra i due, scatena la risposta autoimmune. Su questo si può agire, individuando l’agente patogeno, regolare e riportare il sistema immunitario ad un funzionamento fisiologico. Esami strumentali di medicina quantica e biologica, aiutano in tutta questa procedura, che ha una grossa applicazione pratica, per riportare l'organismo ad uno stato fisiologico, senza farmaci che hanno effetti collaterali veramente pesanti. Inoltre poichè l'organismo ragiona a diluizioni che sono circa dello 0,005/0,002 nanomolare, che si avvicinano alle diluizioni omeopatiche, rispettosi della funzionalità fisiologica, si possono usare tutte quelle proteine prodotte dal sistema immunitario e che si sono alterate, ma non solo, con poca spesa, si possono usare gli anticorpi monoclonali, er esempio l'anti TNFalfa, opportunamente diluiti, per modulare la produzione di queste proteine che risultano alterate e portano ai noti danni delle articolazioni e della pelle.
saluti

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Dr. Mauro Granata Reumatologo, Medico internista, Geriatra 2.7k 114
L’artrite psoriasica si caratterizza per cinque varianti cliniche tra le quali la varietà Oligoartrite asimmetrica, nella quale mi sembra rientrare il suo caso, è sicuramente la più frequente. I FANS e i COXIB raramente sono in grado da soli di controllare l’evoluzione delle malattia ed è quindi spesso necessario utilizzare farmaci immunomodulanti come il Methotrexate, la Ciclosporina o la Leflunomide. Nei casi più resistenti è oggi possibile ricorrere anche ai farmaci biologici anti TNF. La scelta della terapia va posta dopo aver valutato l’effettiva attività di malattia, cosa praticamente impossibile in questo contesto. Esegua almeno una RMN della caviglia, piede e del polso interessati prima di tornare a visita specialistica. MG

Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0

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Dr. Giuseppe Germanò Reumatologo 174 4
Può anche eseguire un ecografia articolare che è in grado di dimostrare non solo il danno artrosinovitico ma anche l'entesite ed eventuali alterazioni ossee tipiche di tali forme. E' bene però indirizzare tali accertamenti in strutture radiologiche dedicate in tal senso o in centri reumatologici con esperienza ecografica articolare.
Saluti
GG

Giuseppe Germanò