Referto di agobiopsia al seno

Buon giorno, ho quasi 46 anni, avrei bisogno di un vostro parere su un referto di agobiopsia sotto guida stereotassica al seno che ho eseguito su consiglio del radiologo che mi fece la mammografia dove mi riscontrarono un gruppo di microcalcificazioni in fila indiana nel QSE nel seno destro.
Voglio precisare che è stata la prima mammografia che ho fatto non avendo mai avuto problemi.
Vi descrivo il referto:
(GIUDIZIO DIAGNOSTICO: frustoli di tessuto mammario con focolai di adenosi, aspetti di fibrosi note di iperplasia colonnare e mioepiteliale. Occasionali minime microcalcificazioni. In considerazione del sospetto radiologico segnalato si consigliano ulteriori accertamenti)
Non riesco a capire il fatto che mi richiedano degli altri accertamenti in considerazione di un esito negativo visto che mi fu detto che se fosse stato così non avrei dovuto eseguire nessun intervento ma solo dei controlli.
Ora sono in attesa di fare una visita senologica ma a questo punto, visto il referto, vorrei togliere le microcalcificazioni rimaste, considerando che anche il mio dottore è d'accordo,
Devo aggiungere che dopo la mammografia mi è stata fatta anche un'ecografia dove non si evidenziano formazioni con caratteri di evolutività
Avrei bisogno di un vostro parere...sarebbe meglio intervenire chirurgicamente eliminando l'eventuale problema evitando un cambiamento in futuro di queste microcalcificazioni oppure eseguire solo dei controlli?
Spero in una vostra risposta data la mia ansia, distinti saluti!
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Guardi Le allego (raramente i casi sono così simili) la risposta cheho appena dato ad una altra utente.

La lesione che descrive è benigna-bordeline

>>1)Farei una radicalizzaione dell'area già sottoposta a microbiopsia. Si tratta di lesione non maligna , ma ch incrementa il rischio

http://www.senosalvo.com/approfondimenti/fattori_indicatori_carcinoma_m

2) In considerazione di un incremento del rischio non trascurerei la Prevenzione Primari, oltre ai controlli periodici strumentali (=prevenzione secondaria).

PREVENZIONE PRIMARIA (= stile di vita)
(Alimentazione + attività fisica)
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/2253-fermi-tutti-la-dieta-anticancro-si-rimangia-le-regole.html
http://www.senosalvo.com/terapia_metronomica.htm
http://www.senosalvo.com/tutti_abbiamo_un_tumore.htm
http://www.senosalvo.com/vero_falso_dieta.htm
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/90-l-attivita-fisica-riduce-il-rischio-di-morire-prematuramente-soprattutto-per-tumore-e-infarto.html

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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Utente
Utente
Grazie dott.Catania per la sua risposta.. e spero che vada tutto per il meglio.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Tanti auguri
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Utente
Utente
Buon giorno Dott Catania, le riscrivo nuovamente vista la sua gentilezza nel rispondere al mio problema precedente.
Volevo informarla sulla mia situazione attuale: Ho eseguito in data 29 maggio un intervento chirurgico di ampia resezione al seno dx con RX del pezzo operatorio che conferma la presenza delle microcalcificazioni ben centrate nel pezzo.
Oggi ho ritirato il referto istologico. Le trascrivo ciò che è scritto:

Descrizione macroscopica:
Frammento di parenchima mammario di g.36 e cm 7X2X6, sormontato da losanga di cute di cm 3 x 0.8 con transfissi fili di repere. Si chinano in nero il margine profondo, in rosso il margine inferiore e in blu il margine superiore di exeresi in corrispondenza del quale affiora traccia di carbone. Al taglio tessuto di aspetto prevalentemente adiposo con striature biancastre ed estesa traccia di carbone. si include l'intero quadrante in sezioni consecutive condotte dal vertice areolare (A1) vertice ascellare (A2), (A3-A13 prelievi centrali di cui A5- A12 macrosezioni)

Giudizio diagnostico:
quadrante mammario con tratti di carcinoma duttale in situ di basso grado, fibroadenosi, ectasie duttali, focolai di iperplasia duttale usuale, modificazioni a cellule colonnari con atipia e microcalcificazioni.
neoplasia intraduttale di tipo cribriforme con microcalcificazioni luminali, necrosi assente.
Granding nucleare ( sec. Gruppo Europeo dei patologi): 1
Estensione massima misurabile microscopicamente: mm.5.
Valutazione microscopica dei margini di resezione: lesione alla distanza minima di mm.6 dal margine inferiore e mm.6 dal margine profondo di exeresi.
Neoplasia adiacente a traccia di carbone.
Sede: quadrante supero -esterno della mammella destra.
Staging (pT sec. TNM 7a edizione, 2009): pTis.

Questo è ciò che c'è scritto, secondo il senologo non ci sarebbe il bisogno di fare la radioterapia ma mi hanno ugualmente suggerito di fare una visita oncologica per ulteriori informazioni...secondo il suo parere è necessario iniziare un periodo di radioterapia?? se si, per quante volte??
Cordiali saluti e la ringrazio ulteriormente per la sua pazienza, aspetto sue risposte con ansia
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Non lo farei stabilire all'oncologo ma richiederei una visita dal RADIOTERAPISTA.

E mi preoccuperei, più della radioterapia,....della PREVENZIONE PRIMARIA
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Utente
Utente
grazie Dott Catania sopratutto per il consiglio del cambiare lo stile di vita anche se riguardo a certe cose farò un pò di fatica ma non perché non abbia voglia : purtroppo mi piacerebbe fare lunghe camminate ma ho un problema alla gamba sinistra dovuto ad una protesi di gamba, ho avuto purtroppo una amputazione al terzo medio per osteosarcoma nel 1985. Ora da quella malattia sono guarita (sono quasi 30 anni ) però quando cammino un pò di più mi stanco, senza parlare del fatto che mi si irrita molto la pelle, sopratutto in estate, comunque cercherò di trovare qualche altra attività che possa fare con il mio caso. comunque la ringrazio per i suoi consigli . Distinti saluti
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Utente
Utente
Buon giorno,la disturbo di nuovo per chiedere un consiglio che mi sta confondendo le idee: come le ho già scritto precedentemente ho fatto visita oncologica, dove il dottore mi disse di effettuare visita dal radioterapista per eventuale inserimento al trattamento. E fino a qua tutto bene.
Il problema è che durante il colloquio, mi consiglia di assumere il Tamoxifene dicendomi però che nel mio caso non è indicato, ma consigliato personalmente da lui per questi dati:
ER 99% Rpg 99% ki 67 :6%
Ho le idee confuse visto che un momento prima mi dicono che il mio è un carcinoma in situ di basso grado in cui non occorre fare nulla, poi mi mandano da un oncologo per inserimento al programma degli eventuali controlli di routine e adesso non so cosa fare perché l'oncologo dice che la decisione spetta a me!!
Ne ho parlato con il mio medico curante, ed essendo che secondo lui non è necessaria l'assunzione di questo farmaco, mi consiglia di fare un'altra visita oncologica da un'altro dottore.
Sto impazzendo, mi mandano da un medico all'altro come se fossi un pacco.
Secondo il suo parere cosa dovrei fare nel mio caso visto che fin ora solo lei riesce a darmi fiducia?? Assumere il farmaco?? Anche perché il mio non è un caso grave da come mi hanno detto, c'è anche da considerare che avendo problemi a uno dei due arti come le ho già scritto in passato, non vorrei avere delle complicazioni, viste le controindicazioni all'uso di questo farmaco.
Aspetto sue risposte con ansia!! grazie
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Purtroppo a distanza non si possono dare consigli del genere.

Se fare la radioterapia lo valuta il radioterapista
Se fare il tamoxifene lo valuta l'oncologo
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Utente
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***ATTENZIONE!***
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Se ritieni opportuno inviare comunque il tuo consulto all'utente allora CANCELLA TUTTO QUESTO AVVISO e scrivi qui di seguito, grazie.
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Utente
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Buon giorno Dottore a distanza di quasi due anni le riscrivo per un nuovo consulto non riguardante il problema precedente ma a uno nuovo. Allora io dopo l'intervento subito ho sempre fatto i controlli regolari sempre tutto apposto anche i market CEA e Ca 15-3.A febbraio ho eseguito mammografia e ecografia di controllo annuale le scrivo cosa ce scritto: ( Si apprezzano sequele chirurgiche a destra.Nel quadrante supero-esterno della mammella sinistra si evidenzia una sfumata opacità con modica distorsione del parenchima. l'esame ecografico eseguito a completamento delle indagini su entrambe le mammelle e sulle regioni ascellari, sotto-sovraclaveari e laterocervicali evidenza in corrispondenza dell'opacità suddetta un nodulo a margini irregolari del diametro massimo di circa 2 cm, disposto su un piano intermedio-profondo.Su detta formazione, di sospetta natura neoplastica (R5) si propone controllo agobioptico. Non si apprezzano altre formazioni con caratteri di evolutività nè linfoadenopatie)
Ho eseguito la biopsia che non ha evidenziato patologie, le trascrivo quello che ce scritto Descrizione macroscopica: alcuni frustoli giallognoli di cui uno cilindriforme della lunghezza massima di cm 1,2.
Giudizio diagnostico ( Frustoli di parenchima mammario con sclerosi stromale,focali modificazioni a cellule colonnari con microcalcificazioni,focolaio di liponecrosi. Categoria B2. In considerazione delle notizie cliniche necessitano ulteriori indagini)
A questo punto il senologo non convinto delle negatività anzi piuttosto sbalordito vuole intervenire togliendo il nodulo e se risultano delle cellule maligne da come mi ha spiegato lo farebbe analizzare immediatamente in sala operatoria e se così fosse allarga di più l'intervento .
Ho sentito un 'altro senologo di un altro ospedale che addirittura vorrebbe rifarmi un altra biopsia e mammografia e se fosse sempre benigno di non fare nulla e di tenerlo sotto controllo. Io non so più cosa fare secondo lei è meglio intervenire togliendolo o seguire l'altra strada dovendo affrontare di nuovo delle attese per me psicologicamente distuttive? mi sembra di rivivere lo stesso incubo dell'altra volta.
In attesa di una sua risposta le porgo i miei saluti.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
E molto probabile che non sia nulla di significativo in senso oncologico, ma tra il fare controlli eco-mammografici (caso mai una Risonanza Magnetica) ed asportarlo in anestesia locale, il disagio minore è rappresentato dall'intervento che chiuderebbe definitivamente il problema.
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dopo
Utente
Utente
completamente soddisfatta della sua risposta (per me rassicurante )
le porgo i miei più cordiali saluti e ringraziamenti per la disponibilità che avete nei confronti di chi soffre.
comunque vada se le fa piacere la terrò aggiornato sull'evolversi della situazione.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Di nulla
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