Galattocele ascessualizzato

Buongiorno, sono una mamma con un neonato di due mesi. Verso la fine del secondo mese ho notato un nodulo indolente alla mammella, eseguivo un'ecografia, da cui risultava un probabile galattocele di circa 3 cm di diametro in fase di organizzazione e veniva consigliata una biopsia. A seguire la sintomatologia è andata in crescendo con progressivo dolore in sede del nodulo e ingrossamento del seno. Alla visita senologica si confermava la lesione di 3 cm minimamente aumentata di volume e clinicamente veniva riscontrata una mastite. Assumevo quindi augmentin per una settimana. Al controllo dopo una settimana veniva riscontrato un ascesso di 6 cm di diametro. Comunque mi sentivo meglio e anche il dolore era molto migliorato. Veniva aspirato completamente l'ascesso e continuavo ad allattare. Dopo due giorni ritornavo per un controllo perché la raccolta era ricomparsa e della stessa dimensione di prima, veniva nuovamente aspirato il contenuto (latte e sangue). Da alcuni giorni ho smesso di allattare per il rischio che si riformi e infetti la raccolta. Attualmente sto assumendo clindamicina. Vorrei chiedere se è effettivamente necessario sospendere l'allattamento nel mio caso.. Potrei proseguire con le aspirazioni allattando e a quali rischi andrei incontro? Dopo un eventuale intervento chirurgico potrei tornare ad allattare? La biopsia viene consigliata nel mio caso? Ringrazio cordialmente
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
La biopsia è necessaria solo se ci sono dubbi diagnostici.

In ogni caso è possibile proseguire l'allattamento da un seno aspirando il latte dall'altro sino a guarigione.

Tanti saluti
Salvo Catania

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la sua risposta. Ci sono quindi speranze che la lesione guarisca? La mia paura è che riempiendosi così rapidamente si cronicizzi con necessità di intervento. Vorrei tanto tornare ad allattare.. Il seno interessato dovrei svuotarlo con tiralatte o manualmente? Grazie ancora, cordiali saluti
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Stia tranquilla si risolverà senza necessità di interventi (al massimo aspirazioni del contenuto). Da quanto descrive è probabile che la causa sia l'ingorgo latteo. E' sufficiente svuotare la cavità, manualmente o con tiralatte, per prevenire la reinfezione. Il latte rappresenta un ottimo terreno di coltura per i germi patogeni se ristagna. Ma nessuno Le ha spiegato di quanto stiamo discutendo ?
Lo svuotamento della mammella è la migliore prevenzione della mastite puerperale e molte scuole di pensiero consigliano addirittura di far svuotare le mammelle dal poppante perché più "abile" della compressione esterna e del tiralatte.
Infatti i germi secreti con il latte non sono in linea generale patogeni per il neonato. Questa è la rassicurazione alla madre che si suole dare. In casi particolari si raccomanda di proseguire l'allattamento con la mammella sana e svuotare manualmente quella della mammella interessata sino a guarigione , che potrà diagnosticare, si fa per dire, Lei stessa con la scomparsa dei segni della flogosi (rossore, dolore....)
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio ancora per la sua cortese risposta. Ho sospeso l'allattamento poiché la raccolta si riforma rapidamente e può essere svuotata solo con agoaspirato, in pochi giorni era tornata voluminosa e dolente. Da quel che ho compreso continuando ad allattare sarebbe peggiorata e forse mi avrebbe portato a un intervento più invasivo. Ho comunque iintenzione di riprendere l'allattamento, se non è troppo tardi. Grazie per il tempo che mi ha dedicato e la saluto cordialmente.
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