Prostatite e gonfiore perineale

Buongiorno, ho 33 anni e attualmente ho diversi disturbi che vorrei sottoporvi.
I problemi sono iniziati circa due anni fa: lo specialista ha effettuato ecografia e diagnosticato una prostatite batterica (spermiocoltura positiva a e.coli - 100.000 unità, riscontrata anche da urinocoltura).
Anche lo spermiogramma presentava valori alterati riconducibili alla medesima patologia, per cui il medico non ha avuto dubbi nella diagnosi e terapia. L'ecografia presentava una prostata infiammata così come le vescicole seminali.
Somministrata terapia antibiotica per 1 mese, ma ho continuato ad avere a periodi alterni fastidi e disturbi, anche a terapia conclusa.
Circa 6 mesi fa ho contattato un nuovo specialista, il quale ha confermato la prostatite (senza ecografia, ma da sola esplorazione rettale e quesiti sulla sintomatologia) e prescritto terapia antibiotica ed antinfiammatoria per 2 mesi (a intervalli di 15 giorni). Ho effettuato anche questa cura, ma senza effetti significativi (ho notato un iniziale miglioramento del quadro, per poi tornare ancora a cura in corso alla situazione praticamente iniziale).
La mia attuale preoccupazione è che, oltre al persistere dei sintomi, da circa 3 mesi ho notato con sempre maggiore intensità un gonfiore alla zona perineale, evidentissimo durante l'erezione. Al tatto si percepisce una sorta di "calotta" alla base del pene, molto più evidente sul lato sx e anale, dove quasi comprime verso i tendini dell'interno coscia , ed ormai i disturbi (bruciore durante la minzione e a vescica piena, pesantezza al perineo, fastidio a star seduto, bruciore perineale) sono praticamente costanti. La mia vita sessuale è fortemente penalizzata, perché sia durante l'erezione, e soprattutto dopo, percepisco un netto bruciore, inoltre ho notato che dopo l'eiaculazione fuoriesce una quantità non indifferente di liquido gelatinoso trasparente (presumo liquido prostatico), spesso anche a distanza di 2-4 minuti dall'eiaculazione stessa, e che esercitando una pressione al perineo, tale liquido esca ancora più abbondante.
Ho effettuato la scorsa settimana un nuovo antibiogramma dal quale non è risultata più traccia di e.coli ma una carica di stafilococchi e enterococchi in verità "bassa" (1000 unità), specie se paragonata alla precedente di 100.000!
A completamento del quadro, da circa 3 mesi ho iniziato un'attività fisica più intensa (precedentemente ho avuto negli ultimi 3 anni una vita piuttosto sedentaria), frequentando 3 volte a settimana una palestra in cui pratico body building (seppure non a livelli esagerati) e attività cardio-fitness (step, bici e corsa). L'inizio di quest'attività ha sicuramente accentuato i sintomi.
Dato per scontato che la prossima settimana mi farò nuovamente visitare dallo specialista, vorrei un vostro gentile parere per capire dalla vostra esperienza a cosa sia riconducibile il mio stato, specie in relazione a questo gonfiore che non mi rende affatto sereno.
Vi ringrazio per il vostro tempo
[#1]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,
è difficile da qui interpretare la natura del gonfiore che ci riferisce. Una ecografia potrebbe aiutare; ne parli con il Collega che la valuterà. Ci tenga poi informati.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Buongiorno, scrivo per aggiornare dopo aver effettuato la visita specialistica.
Ho fatto presente al medico il quadro generale condiviso con voi, ciò nonostante non mi è stata effettuata una ecografia, pur dietro mia "insistenza". Sono stato visitato tramite esplorazione rettale, e saggiando la consistenza dell'area perineale. La diagnosi è stata nuovamente di congestione prostatica, ma senza complicazioni particolari o che possano destare preoccupazione. Mi è stato anche fatto effettuare una flussometria, che ha evidenziato una curva e un valore massimo (14) che hanno indotto l'urologo a identificare una incipiente ostruzione dell'uretra (così ha detto). La cura che mi è stata prescritta consiste in un ciclo di 2 mesi (2 settimane al mese) di antibiotico scelto per sensibilità della risposta da antibiogramma (ciproxan - 1 compressa al dì) ed antinfiammatorio (niflam, 2 supposte al dì, mattina e sera), con in aggiunta il Benur (1/4 compressa la sera per 8 giorni e poi 1/2 compressa la sera per altri 20). Rispetto alla precedente terapia (Luglio 2010) è mutato il principio attivo dell'antibiotico, ovviamente perché diverso l'agente batterico, e raddoppiata la dose giornaliera di niflam, oltre ad aver aggiunto il benur.
Ho iniziato la terapia da una settimana, ma non noto miglioramenti sensibili, o meglio, sicuramente i sintomi di bruciore e fastidi generali di postura sono attenuati, ma il gonfiore (imputato dal medico a congestione e prostatite) nelle situazioni già descritte permane. Non saprei onestamente valutare se in misura analoga, maggiore o ridotta, ma comunque evidentissimo.
Vi chiedo, cortesemente, un vostro parere in merito all'approccio terapeutico e diagnostico che vi ho illustrato. Nonostante la mia richiesta di ulteriori indagini, lo specialista ha ribadito che non c'è nessun gonfiore anomalo o particolare, e che ha controllato manualmente tramite esplorazione, per cui una ecografia eventualmente andrebbe fatta alla fine della cura, contestualmente ai nuovi esami (spermiogramma e spermicoltura).
[#3]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,
inevitabilmente la valutazione diretta del suo Urologo ha la priorità su una nostra valutazione a distanza.
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