Strani sintomi vie urinarie e regione inguinale

Buongiorno, vi chiedo questo consulto, poiché da circa un mese convivo con una serie di particolari sintomi senza aver ancora capito cosa ha realmente. Andiamo con ordine, a fine aprile eseguo analisi di routine sangue e urine con urinocoltura, tutto ok, nessun problema. A partire da metà giugno vengo punto come ogni estate da svariate zanzare agli arti inferiori; due punture in particolare, una sul polpaccio sx e una sul dx, mi provocano dei bozzi enormi che si sgonfiano solo in seguito a un'incisione con ago sterile praticata da me ad entrambi e da cui esce materiale liquido trasparente in modica quantità. Il primo di luglio, dopo una giornata di trekking in montagna, sotto la doccia avverto sul lato destro dell'inguine un linfonodo grande quanto se non più un nocciolo d'oliva e altri (a dx almeno 3, a sinistra anche) ingrossati, ma in minor modo, non doloranti. Pensando fosse dovuto allo sforzo e alle punture d'insetto (che ormai erano regredite comunque quasi del tutto) rimango piuttosto tranquillo. Dopo qualche giorno e qualche altra puntura d'insetto noto che i linfonodi continuano ad aumentare, al tatto sono dolorosi, avverto dei fastidi lievi anche camminando, in particolare su due sulla destra, ma soprattutto iniziano a comparire attorno ai bulbi piliferi dell'inguine e del pene 5 o 6 piccoli accumuli di materiale liquido, che se grattatati divengono pruriginosi e ogni tanto avverto come delle punture di spillo alla punta del pene (non spesso). Preoccupato, a metà luglio vado dal medico per un consulto, ma il dottore mi rassicura dicendomi che molto probabilmente i linfonodi sono ingrossati per l'attività fisica e le punture d'insetto, mentre i piccoli brufoli alla base dei peli della regione inguinale e del pene sono dovuti al sudore e al caldo. Sono passati altri 14 giorni e i linfonodi a giorni sono più duri e dolenti e a giorni meno, le piccole vescicole sui bulbi piliferi continuano ad apparire, sempre in maniera lieve, 7-8 in tutto, e una volta aperte si seccano senza dar più problemi, mentre da due giorni sono comparsi nuovi sintomi: la prima volta che vado ad urinare la mattina noto che il colore dell'urina è tendente ad un verde fosforescente (le altre volte è chiara e limpida, dato che bevo molta acqua durante il giorno, non sento dolore durante la minzione) ho episodi di sudorazione notturna e un senso di pesantezza a livello della prostata che però credo sia dovuto a un'emorroide che non mi da pace da 48 ore e che comunque ora sta regredendo. In passato ho avuto un'orchite in adolescenza ed una cistite/prostatite 7 anni fa, entrambe batteriche. Domani effettuerò di mia iniziativa un'ecografia ai linfonodi. Mi chiedevo se potessi avere un'infezione batterica alle vie urinare che ha provocato la follicolite e l'ingrossamento dei linfonodi, oltre che il cambio del colore delle urine. Sperando in una vostra risposta, vi ringrazio per il servizio offerto.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Gentile Signore,
lei ci descrive una serie di situazioni fra cui è molto difficile cercare di trovare un nesso verosimile, che in fondo non è detto debba esistere per forza. Senza arrampicarsi troppo fra le ipotesi possiamo affermare che:
- l'ingrossamento dei linfonodi inguinali non può essere dovuto ad una infezione od infiammazione delle vie urinarie, poiché la linfa di questi organi viene drenata seguendo altre vie più profonde;
- la colorazione "fantascientifica" delle urine concentrate del mattino può dipendere solo da qualche sostanza o medicinale che lei sta assumendo, del quale però pare ci abbia fatto cenno;
- la follicolite dei bulbi piliferi del pube può essere dovuta al cado, alla sudorazione ma anche ai continui sfregamenti della parte nel cercare di palpare i linfonodi;
- i disturbi emorroidari e quelli prostatici vanno spesso a braccetto, tanto da non intendersi quale sia la causa e quale l'effetto.

In conclusione, le consigliamo di affrontare i problemi uno alla volta:

- esegua l'ecografia dei tessuti molli a livello dell'inguine;
- esegua una serie di esami generali di sangue, in particolare l'emocromo, nonché l'esame delle urine con urocoltura;
- valuti con il suo medico curante l'ipotesi di sottoporsi a visite specialistiche, urologica, dermatologica, eccetera.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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